Testo di Andromeda Aliperta

MARC SADLER/FOSCARINI
   Testo di Andromeda Aliperta
L'ADI Associazione per il disegno industriale e il Muva museo virtuale di architettura inaugurano il nuovo padiglione dedicato al Design e Architettura d'interni con la mostra, giunta alla seconda edizione, Incontri Internazionali di Design, ospitata fisicamente a Ravello negli spazi suggestivi di Villa Rufolo e perpetuata in maniera definitiva negli spazi virtuali del Muva. Il Museo fungerà, come per l'architettura e le Arti Visive, anche per il Design da potente canale comunicativo e da archivio permanente. Luogo dove l'opera, vista fugacemente, viene storicizzata e resa eterna da una visione accessibile in ogni momento, alla portata di chiunque ami l'arte, l'architettura e il design e voglia approfondirne il Discorso senza porsi limiti di tempo e di spazio.
L'approdo al Muva di Sadler/ Foscarini resta conforme all'Idea originale di rivolgere la manifestazione Incontri Internazionali di Design al mondo dei professionisti, dell'Impresa, degli studenti e degli appassionati. Lo scopo di rinnovare di anno in anno questa manifestazione è quello di avvicinare il Designer al pubblico attraverso le varie fasi del contatto diretto tra Designer/Azienda.
Con la Foscarini Marc Sadler, compasso d'oro 2001, realizza le lampade Mite e Tite, in tessuto di vetro con filo giallo di kevlar, materiale cinque volte più resistente dell'acciaio. Ed è proprio con queste lampade disegnate per la prestigiosa azienda veneta d'illuminazione che Sadler vince l'ambito premio rilasciato dall'ADI.
Invece, il suo paraschiena progettato per Dainese è stato inserito nella collezione permanente del M.O.M.A. di New York. Sul Muva è possibile rivivere anche con un filmato la mostra reale, visitare le sale di Villa Rufolo, e guardare le opere una ad una.
L'incontro tra Muva, Sadler e Foscarini risulta un felice connubio tra virtuale e reale, in cui il virtuale si concretizza nella realtà fisica, tangibile degli oggetti esposti, mentre il reale assurge ad essere cristallizzato in una visione infinita, secondo una concezione di fruibilità postmoderna, in cui si assiste in diretta e nel modo più trasparente, accessibile che ci sia alla realizzazione di un Museo con le sue collezioni destinate ad essere permanenti.