uffici – L'edificio delle vecchie Poste è stato recuperato secondo una doppia strategia d'intervento: la ridefinizione dell'involucro e la sostituzione del sistema impiantistico.

A Bolzano, la vecchia costruzione eretta nel 1954 che ospitava le poste è ora occupata dai dipendenti dell'Amministrazione Provinciale che possono svolgere le loro attività nel primo edificio pubblico, in Italia, che ha ottenuto la certificazione energetica Casa Passiva e Casa Clima Oro.

Le vecchie Poste di Bolzano erano caratterizzate da una struttura puntiforme di calcestruzzo armato con pareti di laterizio senza isolamento termico. Dopo aver abbattuto il sopralzo degli anni 70', l'edificio è stato ampliato di due piani e sono state demolite tutte le pareti divisorie interne. La profondità del corpo di fabbrica (15 m) è stata suddivisa in tre zone funzionali di pari larghezza: un ampio corridoio centrale e due fasce sui fronti contrapposti dove si organizzano gli uffici cellulari, con una profondità di 5 m, ottimale per favorire l'illuminazione naturale. Al centro è stato collocato il nucleo con il vano scala, i servizi igienici e i cavedi impiantistici. La forma compatta, l'orientamento delle facciate sud-est e nord-ovest e la giusta quantità di aree trasparenti (143 finestre che occupano circa il 16 % della superficie dell'involucro) del vecchio edificio, sommati ai vincoli ambientali e a quelli dettati dalla vicina ferrovia, hanno suggerito al progettista la strategia di intervento. Il progetto di retrofit si concentra sulla ridefinizione dell'involucro, sia opaco che trasparente, e del sistema impiantistico.

Il primo obiettivo da raggiungere è stato quello di adottare un isolamento termico ad altissime prestazioni su tutte le murature perimetrali e sostituire le superfici vetrate con finestre passive per limitare le dispersioni termiche. Sull'intonaco esistente è stato incollato e ancorato un isolamento a cappotto di polistirene espanso di 35 cm di spessore. Tale rivestimento è stato poi stuccato e intonacato e la superficie esterna dipinta di bianco per evitare il surriscaldamento estivo. Il nuovo isolamento ha consentito di rimodellare la forma dell'intera facciata in funzione dell'energia solare: tutte le aperture delle finestre sono strombate, presentano quindi gli stipiti tagliati obliquamente verso l'esterno formando una sezione trapezoidale. Il vecchio impianto di riscaldamento, costituito da una caldaia a gas tradizionale collegata a radiatori, senza alcun impianto di condizionamento dell'aria o di raffrescamento, è stato completamente sostituito con un sistema di condizionamento dell'aria con recupero di calore rigenerativo (caldaia a condensazione e batteria a espansione diretta). A completare la struttura un tetto verde:la vegetazione migliora l'isolamento acustico e termico, riduce l'escursione termica giornaliera e stagionale e impedisce l'eventuale surriscaldamento con un ulteriore risparmio energetico per il condizionamento dell'edificio. Grazie a semplici scelte tecniche e morfologiche si è passati da un consumo di 22 l/m2a a 1 l/m2a, abbattendo i costi di esercizio per il riscaldamento e il raffrescamento di circa il 90%. Una nuova visione ha trasformato l'Expost da edificio energivoro in costruzione consapevole nei confronti dell'ambiente, rispetto al benessere degli utenti e soprattutto verso le risorse pubbliche.


scheda progetto

Luogo: Bolzano - Italia

Committente: Provincia Autonoma di Bolzano

Progettista: Michael Tribus Architecture

Fotografo: Oscar Da Ritz, René Riller, Ludwig Thalheimer

Tempi di realizzazione: marzo 2004 maggio 2006

Superficie costruita mq: 24,000 (12,000 - recupero e 8000 - nuova costruzione)