Materiali fibrosi - pannelli in srfc

Autore testo: Lorenzo Soro, Valentina Susini

Tra i vari prodotti per rivestimento esterno in fibrocemento presenti sul mercato, i pannelli in SRFC (Steel Fiber Reinforced Concrete) sono da considerarsi tra i principali.
Essi sono realizzati attraverso l'unione di una matrice costituita da malta cementizia di vario genere e di un rinforzo costituito, invece, da fibre d'acciaio, generalmente sottoposte a zincatura.
Le fibre utilizzate nell'impasto, possono essere di forma sezione e dimensioni differenti.
Maggiore è il contenuto di fibre miscelato con il cls e migliori sono le prestazioni che i pannelli possono fornire. Le fibre sono poste all'interno dell'impasto secondo determinati orientamenti, dipendenti esclusivamente dal tipo di posa in opera (che può avvenire con macchine tradizionali o meno) e dai successivi trattamenti dell'impasto come la vibrazione, e che dipendono dalla direzione degli sforzi.
Uno tra i vantaggi dell'utilizzo dell'acciaio rispetto ad altri tipi di fibre, é la possibilità di modellazione, che permette di ottenere fibre dalle più varie sagomature, con la funzione di aumentare l'aderenza con la matrice cementizia.
Questo tipo di materiale, estremamente tenace, è utilizzato per produrre pannelli sottili, resistenti all'urto e alla fessurazione, con una percentuale di fibre rispetto al peso maggiore del 5%.
I pannelli per rivestimento realizzati in SRFC sono in genere del tipo prefabbricato autoportante, costituiti da cls normali, come il cemento Portland, o alleggeriti e da fibre che possono costituire la totalità o solo una parte del rinforzo di tutto il pannello. Le fibre di rinforzo in acciaio, sono solitamente zincate, per evitare eventuali problemi derivanti da macchie di ruggine sul pannello, scongiurando quindi il problema, comunque contenuto, di un'eventuale corrosione dell'acciaio delle fibre.
 
Prestazioni e requisiti
L'SRFC permette di ottenere pannelli di spessori piuttosto ridotti capaci di resistere fortemente alla fessurazione. I pannelli in SRFC, infatti, sono particolarmente indicati la dove i pericoli di fessurazioni sono più probabili, come nelle zone sismiche o in edifici sottoposti a particolari sollecitazioni.
L'unione in miscela di malta cementizia e fibre d'acciaio serve principalmente per eliminare la fragilità del prodotto, aumentando quindi la duttilità. Tutto ciò si riflette fondamentalmente sul miglioramento del comportamento fessurativo, rispetto ai cls ordinari, anche dopo l'azione dei carichi di prima fessurazione mantenendo sempre una certa resistenza a trazione. In ogni caso da un punto di vista strettamente meccanico, l'apporto delle fibre è in alcuni casi relativamente trascurabile soprattutto nell'ambito della resistenza a trazione diretta e compressione, ma permettono, soprattutto grazie alla grande capacità di assorbire energia, di garantire un comportamento più lineare della matrice, che si esplica sotto forma di un maggior controllo dello stato fessurativo generato sia da carichi statici che dinamici sia nell'ottima resistenza all'urto. Questo aspetto è il principale apporto cui sono chiamate a rispondere le fibre d'acciaio.
Inoltre i pannelli in SRFC, presentano una maggiore resistenza all'abrasione agli shock termici e in generale non hanno problemi di durabilità come si riscontrano nei pannelli in GRC.
Naturalmente, comunque tali caratteristiche variano sensibilmente in funzione di determinati parametri che sono fortemente legati al tipo alla forma e al dosaggio delle fibre oltre che naturalmente al diametro e alla lunghezza degli stessi rinforzi.
Riguardo a quest'ultimo aspetto, è importante la relazione esistente fra l'energia assorbita dall'SRFC e il cosiddetto rapporto d'aspetto (L/D) che dipende dal diametro e dalla lunghezza delle fibre. È accertato che un aumento di tale rapporto si esplica in una maggiore capacità dell'SRFC, di assorbire energia.
La resistenza a flessione è fondamentalmente influenzata dalla quantità e dall'orientamento delle fibre, oltre che naturalmente dal livello d'adesione matrice-rinforzo (al quale ben si presta la sagomatura) e dal rapporto d'aspetto L/D.
In ogni caso, nell'ambito d'impiego, risulta più conveniente l'uso di fibre con diametro ridotto quando si vogliano prediligere una maggiore duttilità e una minore fessurazione da ritiro, mentre è consigliabile l'uso di fibre con diametri maggiori, laddove si voglia un contributo, da parte dei rinforzi, nell'ambito della resistenza alle sollecitazioni, e quindi nei casi di condizioni di carico sui pannelli estremamente gravose. 
 
Bibliografia:
Rivestimenti esterni- materiali e sistemi, Maggioli Editore, Rimini,1996.
A Galbiati, L. Granzini, C. Macchia, I calcestruzzi fibrorinforzati,produzione e applicazione, Maggioli Editore, Rimini, 1996.

Materiali fibrosi- pannelli in srfc

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