Il mercato di Bolhão occupa un intero isolato nel centro di Porto ed è un importante elemento strutturale del tessuto urbano, integrato in una delle aree più dinamiche della città. Nato nel 1837 come mercato aperto in quella che allora era una vasta piazza a cielo aperto, fu poi trasformato in edificio tra il 1914 e il 1917 per mano dell’architetto António Correia da Silva. Fortemente influenzato dall’École de Beaux-Arts francese, l’edificio è stato classificato nel 2013 come “monumento di interesse pubblico”. Il valore del patrimonio è attribuito a due dimensioni culturali inseparabili: quella materiale dell’architettura Beaux- Arts e quello immateriale della sua funzione di mercato tradizionale. Circondato da quattro importanti arterie della città, il disegno dell’edificio gestisce in modo degno di nota i diversi dislivelli che lo circondano. È notevole in particolare il modo in cui la costruzione originaria supera il pendio delle vie Sá da Bandeira e Alexandre Braga attraverso l’articolazione dei quattro ingressi monumentali (uno per ciascuna delle quattro strade) in modo che sia possibile gestire agevolmente il flusso di ingresso alle diverse quote del Mercato. Ed è meritevole di essere sottolineato il disegno dei prospetti est e ovest che attenua il dislivello esistente attraverso la riduzione delle aperture su tutta l’altezza delle facciate lunghe, mantenendo per l’intera lunghezza il livello di coronamento dell’edificio come elemento di unificazione. Questa strategia crea un ritmo regolare, scandito dalla successione dei pilastri verticali e dalla distribuzione delle aperture lungo le strade favorendo l’integrazione dell’edificio nel suo ambiente circostante segnato dalla metrica della “Casa Burguesa do Porto”.

In contrapposizione al carattere decorativo delle facciate fronte strada, i fronti all’interno della piazza del mercato sono secchi e spogli. Un contrasto questo che denuncia la gerarchia data all’epoca al programma del mercato: dentro all’isolato nascosto alla vista della città e accessibile dal recinto interno, in contrasto con gli spazi commerciali sul fronte strada perfettamente indipendenti dal mercato. Il progetto di riabilitazione del mercato di Bolhão ad opera di Nuno Valentim Arquitectura è frutto di una profonda conoscenza della costruzione e della consapevolezza che il suo valore è insito nelle due dimensioni materiali e immateriali di cui si è fatto accenno sopra (l’architettura Beaux-Arts e la funzione di mercato tradizionale). Il suo valore patrimoniale è quindi inscindibile dal mantenimento di questa funzione e dal modello commerciale che vi si è stabilito. Il progetto è il frutto di un processo decisionale sui valori della costruzione e sul rapporto sottile tra la sua trasformazione (per adeguare l’edificio ai moderni requisiti che l’attività commerciale deve soddisfare) e la sua continuità. All’origine della strategia che sottende l’intervento di Nuno Valentim Arquitectura vi è la convinta decisione di preservare la lettura della piazza del mercato senza coprire completamente l’edificio a livello superiore per non uniformare il mercato a un qualsiasi centro commerciale, come invece avevano ipotizzato diversi progetti di riqualificazione che nel tempo erano stati avanzati sul complesso. La volontà di preservare l’unicità tipologica e morfologica dell’edificio (una piazza/isolato non coperta) recupera le ragioni della soluzione architettonica preesistente che discendevano dagli insegnamenti legati all’igiene e al benessere (la necessità di una forte ventilazione per combattere gli odori e il surriscaldamento estivo) modificando solo ciò che il rinnovamento del mercato richiede o costringe ad adeguare, in particolare per le questioni logistiche legate agli approvigionamenti, ai percorsi di servizio, all’accessibilità.

Il progetto di riqualificazione si fonda su tre principi che mirano a dare valore all’edificio monumentale in sé, al mercato come funzione e alle persone come fruitori. Il primo è il restauro fisico dell’edificio che restituisce la coerenza e l’identità perse a causa dei vari adattamenti e delle superfetazioni apportate nel XX secolo. Il secondo principio è l’adattamento del mercato del fresco, rendendolo un mercato di riferimento con i migliori spazi per la fruizione. Infine, il terzo principio che ha guidato il progetto è stato il ripristino del rapporto di questa struttura con la città aumentando la trasparenza, l’accessibilità, il comfort, l’igiene e la funzionalità. L’impatto sul tessuto urbano della riabilitazione del Mercato Centrale di Porto è notevole: restituisce la dignità e la centralità perdute nel corso degli anni e rappresenta di per sé un contributo significativo al forte potenziale aggregativo del tessuto urbano in cui si trova, vista anche la grande scala dell’intervento. Tra le decisioni progettuali più trasformative e con un impatto diretto sul tessuto urbano circostante vi è la costruzione del seminterrato logistico con ingresso da un tunnel a livello basso (Rua do Ateneu Comercial), che libera dalle congestioni legate al carico e scarico del mercato originario ma anche dalle rampe di ingresso lungo l’immediato perimetro dell’edificio ipotizzate da molte delle soluzioni avanzate nei progetti alternativi a quello di Nuno Valentim per l’accesso ai nuovi piani interrati. Per quanto riguarda il miglioramento della fruibilità e accessibilità a livello di quartiere il ponte coperto in cemento armato aggiunto in epoca successiva (anni Quaranta) viene sostituito con una nuova passerella, parzialmente scoperta, che permette di collegare direttamente Rua de Sá da Bandeira e Rua de Alexandre Braga, favorendo una maggiore relazione e accessibilità al Mercato oltre che collegare le due ali longitudinali della galleria. L’intervento sul ponte è accompagnato all’introduzione di quattro ascensori in acciaio e vetro in prossimità degli ingressi monumentali est e ovest che riprendono con la scansione del telaio metallico la metrica delle aperture storiche. La decisione di lasciare il ponte scoperto nell’ultimo livello permette di leggere meglio il profilo di coronamento dell’edificio composto dal movimento della fascia planimetrica, dei tetti e delle cupole in ardesia come era intenzione del progetto originario. Il ripristino della trasparenza dell’edificio originale demolendo le superfetazioni all’interno delle vecchie macellerie della galleria, sostituendo le griglie ondulate esterne che chiudevano i negozi esterni e reintroducendo le vetrate esterne trasparenti favorisce la visibilità del mercato sulla strada. Specialmente di notte le vetrine e i nuovi ristoranti collocati nella galleria superiore illuminano le strade e l’edificio rimane aperto e in contatto con la città.

Vista del fronte sud del mercato

RISPETTO DEL PATRIMONIO E AGGIORNAMENTO INFRASTRUTTURALE
Il mercato Bolhão ospita attualmente 79 banchi di prodotti freschi e varie sezioni specializzate come macellerie, ortofrutticoli e fioristi che costituiscono un punto di riferimento nella cultura storica del mercato centrale della città. Un’offerta di servizi di vendita su larga scala di prodotti soprattutto alimentari unica nel centro storico di Porto. Le nuove strutture a protezione dei banchi di vendita del fresco reinterpretano le preesistenti (denominate “Barracas” anche per l’avanzato stato di degrado): riprendendo la forma del tetto a capanna con tetto opaco rivestito di zinco e sostituiscono le tradizionali tende di collegamento in corrispondenza dei passaggi con coperture trasparenti. Queste ultime sono ombreggiate da lamelle orientabili con movimento centralizzato/temporizzato che assicura l’assenza di luce solare diretta sulle superfici vetrate senza compromettere la trasparenza delle “strade” di circolazione. Pur coprendo la quasi totalità dello spazio del mercato la sequenza di coperture realizzata a livello della piazza interna garantisce lungo ogni colmo (sia nelle aree opache che in quelle trasparenti) una ventilazione continua sia naturale che meccanica, garantendo un sostanziale aumento del livello di comfort per gli utenti. I pilastri metallici che sorreggono la copertura del mercato del fresco funzionano contemporaneamente e alternativamente da sistema di raccolta dell’acqua piovana e fornitura dell’energia elettrica e supportano in aggiunta vari elementi funzionali alle esigenze di ciascun venditore (esposizione, illuminazione, punto acqua, supporto per segnaletica coordinata). Una delle maggiori sfide del mercato Bolhão è stata quella di accogliere con il minore impatto possibile sulla conservazione dei valori del Patrimonio l’aumento esponenziale del carico infrastrutturale che il buon funzionamento di un mercato contemporaneo richiede. I problemi di coordinamento e compatibilità delle soluzioni avanzate dai vari specialismi sono state considerate fin dalle prime fasi del progetto coinvolgendo i vari stakeholders (promotori, progettisti dei diversi specialismi, architetti) in una progettazione realmente integrata come dimostra la tabella di raffronto ad accompagnamento di questo box di approfondimento del progetto che documenta l’aggiunta di 15 progetti specialistici (relativi agli aspetti di comfort, logistica, igiene, accessibilità e sicurezza) per garantire all’inizio del XXII secolo la funzione di mercato del fresco della costruzione originaria. Per ridurne al minimo l’invadenza il nucleo infrastrutturale è realizzato sotto la piazza aperta a distanza di salvaguardia delle fondazioni del colonnato in ghisa che sorregge il loggiato del piano superiore del mercato. Il nuovo interrato contiene spazi di supporto per i venditori (magazzini, celle frigorifere, spogliatoi per i dipendenti) e aree tecniche (macchine frigorifere, cisterna antiincendio, trattamento e raccolta rifiuti) e un solaio di copertura dedicato agli allacci delle prese elettriche presso i punti vendita in terrazza. Il collegamento di questo seminterrato logistico all’edificio esistente è favorito dal posizionamento di nuovi accessi verticali (scale di servizio e ascensori) in corrispondenza dei quattro atri principali della costruzione originaria. Sfruttando la topografia del luogo l’accesso al piano interrato avviene da un tunnel con ingresso da Rua do Ateneau Comercial (che si trova alla stessa altitudine) senza compromettere la viabilità delle vie adiacenti al mercato e anzi migliorando le relazioni del Mercato con la città, come testimonia la recente pedonalizzazione di Rua Alexandre Braga adiacente alla facciata est.

CONSERVAZIONE E REINTERPRETAZIONE
Un ampio studio diagnostico sottende la strategia di progetto che cerca di recuperare e valorizzare la matrice originale dell’edificio e al contempo aggiornare il suo core-business modificando solo ciò che il rinnovamento del mercato costringe ad adeguare. Gli strumenti progettuali variano con diverse sfumature tra la mimesi (restauro o ripresa filologica), analogia (analoga interpretazione formale o materica) e contrasto (nei nuovi elementi funzionali o infrastrutturali necessari all’inevitabile aggiornamento del mercato). Il restauro fisico è stato condotto secondo il principio del minimo intervento e improntato quando possibile al criterio della reversibilità. I materiali della struttura principale (muratura in granito, lastre di calcestruzzo tipo Coignet, strutture del tetto di legno) e quelli degli elementi di completamento e decorativi (malte, strutture in ghisa, infissi in ferro e in legno, pannelli decorativi in azulejos) sono stati sottoposti a un intervento di restauro conservativo. Gli elementi decorativi di facciata (mensole, dentelli) andati perduti nel tempo sono stati ripresi utilizzando uno stampo realizzato con gli elementi originali e riposizionati nelle rispettive aree degli elementi rimossi. La trasparenza tra interno ed esterno dell’edificio originale, stravolta nel tempo con la sostituzione dei vetri trasparenti con quelli martellati o opachi e la realizzazione di pareti e sottostrutture interne delle vecchie macellerie, è stata ripristinata. I telai in ghisa e ferro normalizzato con elementi decorativi di notevole pregio, integravano una griglia in lamiera ondulata per la chiusura dei negozi dopo l’orario lavorativo e una tenda ad azionamento manuale per la protezione dell’irraggiamento solare. Gli esemplari originali in ghisa sono stati censiti e riprodotti con un impegnativo intervento di riproduzione filologica ad eccezione dell’adeguamento della griglia di chiusura che è stata adottata con una tipologia forata a maglia esagonale con lo scopo di creare un effetto trasparente di notte che permette alle finestre di illuminare le strade e all’edificio/attività di rimanere aperto e interattivo con la città. I serramenti in legno delle vecchie macellerie ospitate lungo le gallerie e ora appartenenti ai nuovi ristoranti sono stati riprodotti con una strategia di intervento a cavallo tra mimesi e analogia sulla base degli unici due esemplari scampati alla sostituzione. Lievi adattamenti (semplificazione delle luci da tre a due per cornice) sono state introdotte per agevolare la movimentazione quotidiana, consentendo un ingresso più libero ai nuovi ristoranti. I nuovi ascensori in ferro e vetro che affiancano il passaggio a ponte scoperto in acciaio si integrano nella logica dell’edificio originario. Le misure delle campate centrali degli ingressi est e ovest sono state utilizzate come guida per il design delle specchiature dei nuovi ascensori in una evidente analogia del nuovo con il vecchio.

Scheda progetto
Client: Câmara Municipal do Porto
Original construction period: 1914 - 1920
Requalification project: 2014 - 2017
Construction period: 2018 - 2022
Gross area: 22,142 mq
Photos: Marta Maria Ferreira / Luis Ferreira Alves

Arketipo 169, Urban Regeneration, November 2023