Mercato di Santa Caterina  

Località Avenida Cambó , S/N, Barcellona, Spagna
Cliente IMMB, Foment de Ciutat Vella
Progettisti Enric Miralles Benedetta Tagliabue, EMBT Associated Architects
Collaboratori Igor Peraza (Project manager), Hirotaka Koizuni, Josep Miàs, Marta Cases, Constanza Chara, Fabián Asunción, Eugenio Cirulli, Santiago Crespi, Gianfranco Grondona, Lluis Corbella, Massimo Chizzola, Makoto Fukuda, Joan Poca, Alejandra Vazquez, Marco Dario Chirdel, Josep Belles. Alicia Bramon, Laura Valentini, Adelaide Passetti, Jorge Carvajal, Andrea Landell de Moura, Torsten Skoetz, Karl Unglaub, Adrien Verschuere, Loïc Gestin, Annie Marcela Henao Ezequiel Cattaneo, Leonardo Giovannozzi, Annette Hoëller, Sabine Bauchmann, Silke Techen, Barbara Oel Brandt, Mette Olsen, Florencia Vetcher, Nils Becker, Raphael de Montard, Montse Galindo, Barbara Appolloni, Jean François Vaudeville, Peter Sándor Nagy, Ignacio Quintana, Christian Molina, Stefan Geenen, Maarten Vermeiren, Torsten Schmid, Tobias Gottschalk, Stefan Eckert, Ute Grolz, Thomas Wuttke, Luca Tonella,
Stephanie Le Draoullec, Monica Carrera - Ricardo Flores, Eva Prats (special collaboration)
Direttore progetto esecutivo Igor Peraza
Strutture Robert Brufau, Jose Maria Velasco (roof engineering), Miquel Llorens (house engineering)
Installazione PGI GRUP Consultoria Integral d` Enginyeria
Coordinatore generale Hector Pascual
Progetto 1997 > 1999
Realizzazione Maggio 2005
Area lotto 3.749m2 market area - 5.500 m2 roof area
Volume totale 50.000m3

Il progetto per il Mercato di Santa Caterina a Barcellona, opera dello studio associato EMBT di Enric Miralles e Benedetta Tagliabue, conferma la naturale vocazione della città spagnola sempre generosa nell'offrire ai suoi abitanti e visitatori nuovi spazi pubblici. L'iniziativa dell'Istituto Municipale dei Mercati di Barcellona, promotore del concorso indetto nell'aprile del 1997 e portato a termine con la realizzazione del progetto vincitore, ultimata nel maggio del 2005, intendeva rivitalizzare l'intera area intorno al vecchio mercato. Immerso nel quartiere de La Ribera, vicino al Barrì Gotic cuore della città antica, il recupero del Mercato di Santa Caterina diventa l'occasione per compiere una nuova, ambiziosa trasformazione urbana. La risposta e la sfida dei due architetti è stata quella di stimolare, attraverso il progetto, una riflessione sul tempo e sulle molteplici relazioni che si possono instaurare con la storia e il luogo: la scelta di non demolire completamente il vecchio mercato dimostra la necessità di stabilire un dialogo con il passato senza per questo rinunciare alla possibilità di fare un'opera capace di diventare una delle nuove icone della Barcellona contemporanea. Il processo è pertanto chiaro e coerente con la con la volontà di sottolineare che la natura del progetto è quella di essere un segno che si somma a quelli che si sono già sedimentati nel corso della vita del mercato: si assiste quindi ad una sovrapposizione di strati l'ultimo dei quali è la copertura che, come un mantello avvolge e protegge lo scorrere perpetuo della preziosa vita sottostante. Il programma si articola attraverso due scelte strategiche di fondo: mantenere intatta la memoria storica del mercato con la sua facciata monumentale che prospetta sull'Avenida Francesco Cambio per poi adattarvi la nuova copertura, e l'uso del rivestimento in ceramica come materiale che caratterizza e qualifica l'intero progetto perchè capace di assecondare le forme e le geometrie increspate identificative del lavoro e del personale linguaggio dello studio EMBT. La logica perseguita corrisponde a quella già applicata da Tàpies per la Casa Montaner i Simon in occasione della sua trasformazione per ospitare l'omonima Fondació Antoni Tàpies: anche in questo caso la percezione visiva del palazzo storico è stata valorizzata attraverso l'inserimento di un nuovo strato, una scultura esterna sul tetto intitolata Nuvol i Cadira, che evidenzia come la stratificazione di memorie possa non compromettere le qualità estetiche ormai consolidate di qualsiasi edificio.
Il progetto per il Mercato di Santa Caterina risponde ad un programma funzionale articolato, ma non rigoroso, dove gli spazi pubblici convivono con i nuovi negozi commerciali e di servizio senza che la continuità spaziale dell'intero complesso venga mai negata: tutto il volume è concepito come un unico insieme tanto che la copertura non subisce alcuna interferenza dagli ambienti sottostanti la cui altezza non è mai così invasiva da comprometterne la fluidità spaziale. L'unica concessione viene fatta al sistema strutturale risolto attraverso l'utilizzo di tre travi reticolari tridimensionali arcuate che consentono di coprire l'intera luce libera: a queste, incuneandosi tra le pieghe, viene appesa la copertura stessa resa così libera di poter assumere qualsiasi forma attraverso una doppia, articolata orditura in ferro e legno necessaria per la posa del manto di copertura in ceramica.
L'idea dell'enorme mosaico dai colori sgargianti non è estranea alla tradizione della città di Barcellona, delle decorazioni moderniste di Lluís Domènech i Montaner per il Palau de la Música Catalana, le architetture di Gaudí o le numerose sculture e mosaici di Joan Miró come quelle nel Parco del Escorxador e nel Pla de l'Os. La stessa Beverly Pepper, con la sua opera Fallen Sky realizzata nel parco della Estació del Nord, ha subito il fascino della trencadis, la particolare tecnica del mosaico in ceramica che richiama l'architettura modernista della catalogna la cui espressione massima è forse riconoscibile nelle famose panchine ondulate di Parco Güell. Nel caso del Mercato di Santa Caterina il progetto viene caricato anche di un altro valore espressivo, manifestato dagli stessi progettisti, che può essere compreso solo in chiave allegorica, quello di assimilare il mosaico di piastrelle ad una copertura che imita la frutta e la verdura. Al materiale ceramico viene pertanto riconosciuta una dignità estetica che trasgredisce l'idea della sua immagine legata alle sole qualità funzionali: facilità di montaggio e di manutenzione, resistenza e costi contenuti, grande varietà di colori e flessibilità progettuale; qualità queste, che consentono di ottenere un numero infinito di disegni, decorazioni e possibilità di applicazione.
I circa 3800m2 del mercato sono stati coperti con una superficie di piastrelle, dalla particolare forma esagonale, pari a 5500m2: ciò ha richiesto l'utilizzo di 300.000 piastrelle suddivise in 67 colori tanti quante sono le sfumature che hanno consentito di ottenere l'effetto e l'immagine cercata dai progettisti.
La difficoltà della posa in opera dovuta alla superficie molto vasta da rivestire è stata superata montando le singole piastrelle in modo tale da formare dei moduli più grandi a loro volta esagonali, ognuno composto da 37 tessere. L'intera copertura è così stata suddivisa in 7 porzioni ognuna delle quali ha delle caratteristiche geometriche precise e una personale texture definita da una tabella-colori redatta con diligente meticolosità attraverso simulazioni tridimensionali, plastici e prove di laboratorio. Le singole porzioni sono raccordate a gruppi di due con dei "canaloni", percorsi orizzontali rivestiti sempre in ceramica ma con piastrelle di forma rettangolare 30x10 di colore verde. L'immagine che ne deriva è quella di una superficie pixelata che prende forza dalla spregiudicatezza della sua forma e dei suoi colori.

Testo di Marcello Marchesini
Estratto da Materia n° 48

Informazioni
Rivestimento copertura Ceramica Cumella
Elementi in acciaio Esmycsa Estructuras Metàlicas
Elementi in legno Frapon
Impianto di climatizzazione Servi Confort
Impianto elettrico J.J. Vila
Impianti meccanici Mekano 4
Impresa di costruzione Comsa Empresa Constructora
Pitture murali Pinturas Torr
Porte Techfire Doth
Serrature Caldereria Delagado

Pianta del piano terra
Prospetti Sezioni trasversali Struttura della copertura