© Miguel Guzman

La Miami raccontata da Sonny Crockett e Ricardo “Rico” Tubbs verso la fine degli anni ‘80 è stata luogo di profondi cambiamenti culturali che hanno visto la capitale americana arricchirsi di sfumature e attività legate al mondo dell’arte, della moda e del design. Sin dal 2002, anno di inaugurazione di Art Basel, la città si è trasformata nel perfetto scenario per il jet set statunitense e internazionale: l’apertura e il rilancio di istituzioni come il Perez Art Museum disegnato da Herzog & de Meuron, i nuovi complessi residenziali firmati da OMA e Zaha Hadid, la creazione del Miami Design District, un distretto dedicato a brand di lusso, attività culturali e gallerie d’arte. La rivitalizzazione del nuovo quartiere del design nasce dalla riqualificazione di vecchi magazzini e officine ormai dismessi successivamente acquisiti da imprenditori come il locale Craig Robins per essere trasformati in veri e propri poli commerciali e culturali.

All’interno di questa cornice si inserisce il nuovo Museum Garage, un parcheggio multipiano progettato da Timothy Haahs che ospita fino a 800 veicoli, spazi di retail e ristorazione. Per la progettazione del Museum Garage il cliente ha incaricato l’architetto e curatore Terence Riley, studio K/R, che per l’occasione ha avuto un’intuizione divertente e in linea con le aspettative del distretto. Riley ha tratto ispirazione dal gioco surrealista del cadavre exquis per promuovere la creatività del quartiere esibendo sulle due facce principali rivestimenti che vanno ben al di là del comune fare architettonico. Un patchwork di elementi totalmente dissimili tra loro raccolgono l’eredità del gioco da salotto francese, che prevede la raccolta di immagini selezionate da diversi artisti senza alcun riguardo o conoscenza di ciò che ciascuno di essi ha disegnato, generando in questo modo un’immagine complessiva le cui componenti non coincidono necessariamente ma confluiscono in modo distinto in un’unica composizione giocosa, surrealista.
Sotto la direzione di Riley, la grande facciata del Garage è stata divisa in cinque parti, assegnando ad altrettanti autori, K/R incluso, la creatività.

La risultante è una scansione di elementi multicolore che ben raccontano l’estetica della Miami odierna, eccessiva, divertente, accattivante. All’angolo nord-est tra la 1st Avenue e la 41st Street, WORKac celebra l’interazione sociale, la sostenibilità, l’arte, la musica e il paesaggio con una facciata ispirata dall’intricato intreccio di cunicoli creati dalle colonie di formiche. “Ant Farm” estende la funzione schermante del volume a spazi pubblici miniaturizzati nascosti a tratti da un rivestimento di lamiera microforata in pannelli verniciati di bianco e di color rosa “Miami”. Tutto il prospetto è raccontato da percorsi connettivi, passaggi fantasiosi ed elementi colorati che collegano un giardino, una biblioteca, uno spazio artistico, un micro parco giochi e altre piccole attività con l’intento di mostrare, dall’esterno, il dualismo tra gli spostamenti delle formiche e quelli delle persone all’interno del costruito.
Subito a seguire si imposta l’approccio creativo dello studio berlinese J. Mayer H., intitolato XOX “Hugs and Kisses”, che parte dall’angolo tra le due vie mescolandosi con “Ant Farm” tramite giganteschi pezzi di puzzle a incastro che si annidano nelle forme tracciate da WORKac. Le forme enigmatiche di XOX rappresentano la diretta traduzione dei vuoti creati dal prospetto che le precede; volumi fabbricati in alluminio e decorati con strisce di colore nero, blu e rosso che richiamano le forme aerodinamiche proprie del design automobilistico.

All’interno dell’intricato susseguirsi di queste forme fluide trovano spazio volumi più piccoli rivestiti con la stessa lamiera microforata, proiettati verso l’esterno e animati di notte da luci che ne evidenziano la natura non euclidea. Nella parte centrale del volume si aprono gli ingressi al Garage personalizzati dall’opera dell’artista francese Nicolas Buffe. “Serious Play” presenta una varietà di elementi bidimensionali e tridimensionali che riportano alla passione infantile di Buffe per i videogiochi e l’animazione giapponese. Una giustapposizione di anime, tokusatsu (effetti speciali) e manga in un ensemble che ricorda lo stile rococò e l’architettura barocca. A livello strada, quattro cariatidi alte circa 7 m si ergono agli estremi dei portali ad arco d’entrata e uscita del Garage, lasciando il posto man mano si sale alla divertente composizione fatta di geometrie metalliche tagliate al laser e plastica in fibra di resina. In contrasto con il rivestimento di supporto concluso con pannelli di lamiera microforati di colore bianco, i volumi neri di Buffe sono dotati di una retroilluminazione che di notte aumenta il potenziale espressivo del prospetto.
Clavel Arquitectos ha contribuito alla facciata attingendo dalla rinascita della vita urbana nel Miami Design District. “Urban Jam” suggerisce il tema del recupero di elementi cari al settore automotive americano utilizzando trentasei carrozzerie vintage color oro e argento metallizzati disposte in una sequenza mixata che rimanda a un surreale ingorgo verticale. All’estremità del volume, proprio di fronte all’Institute of Contemporary Art, K/R si ispira alle barriere stradali a strisce bianche e arancioni sempre presenti nel panorama automobilistico di Miami.

“Barricades” utilizza finte barriere ruotate a destra verso l’alto a formare uno schermo dai colori vivaci. All’interno della sequenza optical, il prospetto è forato da quindici finestre incorniciate da una banda in acciaio inox a specchio attraverso le quali aggettano fioriere di cemento a sbalzo di diverse dimensioni. Nell’ottica di una maggior integrazione con il contesto, il Museum Garage è stato pensato per generare un collegamento attraente tra il parcheggio e il resto del quartiere. Con le sue facciate vibranti, l’illuminazione scenografica studiata ad hoc e gli spazi commerciali al piano terra, il Garage coinvolge gli utenti e invita i pedoni a godere, anche dall’esterno, di questa sorta di “museo” all’aperto.

Una struttura di calcestruzzo che resiste agli uragani
L’impianto strutturale del Museum Garage è stato progettato per soddisfare i requisiti di carico dettati dalle restringenti normative americane. Come avvenuto per le automobili di Urban Jam, anche per la struttura il carico di vento ha previsto un inspessimento degli elementi strutturali e una maggior attenzione ai carichi eccentrici generati dai componenti di facciata e dal decentramento di colonne portanti all’interno dello spazio. Il concept strutturale, di calcestruzzo gettato in opera successivamente messo in tensione tramite armature metalliche, si è amalgamato con le soluzioni architettoniche e distributive generando percorsi di transizione senza soluzione di continuità che consentono oggi ai visitatori di accedere al parcheggio e raggiungere con facilità la loro destinazione. Un altro criterio introdotto per la modellazione del corpo strutturale è stato il livello di carico in tensione degli spazi di vendita e ristorazione e i requisiti delle reti di servizi che corrono lungo i sette piani del volume. Sebbene la normativa per parcheggi richieda in genere una capacità di carico di circa 1.9 kN/mq (40 psf), la presenza di attività collaterali ha di fatto innalzato la soglia a 4.78 kN/mq (100 psf). Di conseguenza, le travi sono state progettate con una profondità maggiore rispetto a quella prevista inizialmente e sono stati aggiunti spazi di blocco per gli impianti meccanici ed elettrici avendo cura di evitare qualsiasi intersezione con l’armatura post tesa all’interno del calcestruzzo. Il perimetro di ciascuna soletta è stato poi rinforzato per poter affrontare il carico eccentrico derivante dai componenti di facciata, sviluppando un sistema di montanti verticali per trasferire i carichi di facciata alle solette e dunque al sistema di pali che caratterizza le fondazioni. Agli angoli opposti del volume rettangolare si impostano le due torri scale, descritte da due volumi parallelepipedi connessi alle solette di calcestruzzo di tutti i piani. All’interno delle torri, costruite per essere il più aperte possibile per poter funzionare da uscite di emergenza, sono stati inclusi gli ascensori. Dotati di porte di vetro invece che di metallo, anche questi puntano al miglioramento dell’aspetto di sicurezza passiva all’interno del Garage. La falda acquifera relativamente alta di Miami ha rappresentato un’ulteriore sfida per la costruzione delle fondazioni e del piano interrato, che di fatto si trova al di sotto della falda. Per questo motivo, la struttura interrata è progettata per resistere alla spinta idrostatica dell’acqua.

La facciata architettonica si riveste d'arte
Il Museum Garage è caratterizzato da cinque facciate architettoniche completamente diverse tra loro ma tutte sottese da tecnologie comuni. La struttura di rivestimento dell’intero involucro è stata progettata e ingegnerizzata da Zahner, azienda di rivestimenti metallici per facciate leader nel settore. Per poter rendere fattibili i diversi design di involucro, ogni designer ha collaborato con il team di progettazione di Zahner per poter risolvere tutti gli aspetti progettuali, garantendo la realizzabilità, la sicurezza e i requisiti estetici dettati dagli studi creativi. Partendo dalle diverse sfide progettuali proposte dalla successione creativa, ciascuna delle facciate ha seguito binari diversi per poter sopperire alle esigenze di ciascuna di queste. Alle geometrie complesse della facciata Ant Farm sono seguite soluzioni di ancoraggio con montanti non continui per XOX mentre Serious Play ha visto l’attenzione spostarsi sulle metodologie e tecnologie per rendere efficienti e precisi i percorsi di taglio CNC sul retro delle opere d’arte modellate in vetro resina. Le scocche di Urban Jam, fabbricate da Entech Innovative, hanno visto le due aziende relazionarsi per poter rendere il fissaggio delle carrozzerie sicuro, mentre la soletta inclinata della struttura del parcheggio dietro Barricades è stata risolta con la progettazione di un sistema strutturale secondario che permettesse l’assemblaggio di estrusioni triangolari in officina con estrusioni a testa di accoppiamento e davanzale in unità ottimizzate per la spedizione e l’installazione. Alla base delle molteplici soluzioni, la sottostruttura metallica agganciata alle solette di calcestruzzo post-compresso del Garage può ben configurarsi come l’elemento di unione delle varie proposte progettuali. Facendo uso dei sistemi Drop&Lock sviluppati dall’azienda, l’installazione rapida e senza problemi di tenuta dei pannelli metallici e altri sistemi architettonici ha permesso ai progettisti di sviluppare le diverse superfici scomposte successivamente in sistemi di pannelli con connessioni a freddo senza sigillanti o adesivi. La tecnologia Drop&Lock è equipaggiata con il sistema brevettato Inverted Seam®, una “cucitura invertita” che fornisce da un lato, una superficie priva di elementi di fissaggio a vista, dall’altro, la dotazione di un controllo dell’umidità, che viene deviata nei sistemi di drenaggio.

©Stefano Ravasio

Ingegnerizzazione di un ingorgo stradale in verticale
La facciata del Museum Garage riporta in auge il design vintage di automobili americane distribuendo in alzato 36 carrozzerie di auto d’argento e d’oro imbullonate a formare un ingorgo stradale cristallizzato nel tempo. Lo sviluppo creativo è stato seguito di pari passo da una serie di modelli in scala e reali realizzati da Entech Innovative e, successivamente, Zahner. La prima ha collaborato con l’arch. Manuel Clavel per realizzare auto complete di carrozzeria in vetroresina verniciata, fari e fanali led funzionanti durante la notte e repliche di serigrafie del sottocarro per completare il look delle auto viste dall’interno del Garage. Durante la progettazione e l’ingegnerizzazione del progetto, la sfida iniziale ha previsto il rispetto dei codici locali in quanto a sbalzi massimi dalla faccia della colonna, fissato a circa 140 cm (4 piedi e 6 pollici). Per poter accomodare le auto in modo sicuro e in linea con le regolamentazioni del luogo, è stato necessario studiare una struttura a montanti che fosse in grado di sorreggere le auto. Il montante è distanziato dall’auto tramite un profilo scatolare che sopporta il carico dell’auto collegata. In questo modo, oltre a risolvere le problematiche tecniche strutturali, sono state semplificate le operazioni di installazione delle macchine. Entech Innovative ha consegnato in loco tutte le auto appese preventivamente a cavalletti, assicurando che ogni auto fosse a piombo e livellata una volta raggiunto il cantiere. Seguendo questa modalità, quando le auto sono state sollevate in aria, l’armatura su misura agganciata a due dei mozzi delle ruote ha permesso una maggiore libertà di fissaggio delle auto in quota, avvenuta dai lati e coadiuvata dall’assistenza di un operaio pronto all’interno dell’area del Garage. Anche il peso dei singoli veicoli è stato oggetto di lunghe revisioni, per non ostacolare troppo le soluzioni di appendimento e installazione delle auto, e per la resistenza al carico da vento, che nell’area di Miami arriva a misurare 217 km/ora quando la zona è colpita da uragani. L’alluminio è stato scelto per questioni strutturali e perché leggero. Dopo uno studio approfondito e legato al clima marino di Miami, il materiale metallico ha dimostrato avere una buona resistenza alla corrosione rilevando valori corrosivi trascurabili. La struttura è stata poi rivestita all’esterno con un guscio di vetroresina verniciato, per un peso totale del veicolo di circa 680 kg.

Scheda progetto
Design Team:
K/R (Terence Riley, Gustavo Mur, Ethan Royal, Kevin McAlarnen)
CLAVEL ARQUITECTOS
Principals: Manuel Clavel Rojo, Luis Clavel Sainz Project
Leader: Rafael de Giles González
Team: Ricardo Carcelén González, Ramón Gómez Ruiz, Adrián Riquelme Martínez, Mariano Tomás Fuster, Diego Victoria García, David Hernández Conesa
J. MAYER (H. Jürgen Mayer H., Wilko Hoffmann, Marcus Blum, Fabrizio Silvano, Ojive De Lungeta)
NICOLAS BUFFE (Nicolas Buffe)
WORKac
Principals: Amale Andraos, Dan Wood Associate
Principal: Sam Dufaux Project
Architect: Hyun Tek Yoon
Team: Göran Eriksson, Yuchen, Guo, Trevor Hollyn Taub, Yue Zhong
Local architect: Timothy Haahs & Associates Inc (Tim Haahs), project manager Javier Sánchez
Impresa di costruzioni: KVC Constructors of Miami, Project Executive - Andres Del Toro, Project Manager Joe Bickar, General Superintendent Nicholas Walsh
Structures: Timothy Haahs & A
ssociates Inc (Tim Haahs) Miami, project manager Javier Sánchez
Infrastructures: Ford EngineersFaçade cladding: Zahner Kansas City, Project Manager Derek Rehm Glass-resin
Sculptures: Entech Innovative of Rockledge
Project Manager: Shane Grey
Impianti: Florida Engineering Services (FES), TLC
Lighting: Speirs + Major, Project Manager Carrie Donahue Bremner