Riscaldamento centralizzato, quanto mi costi. Ogni famiglia di un condominio milanese sborsa mediamente circa 1.300 euro l'anno per tenere accesi i caloriferi durante l'inverno. Perché la bolletta per l'energia termica assorbe il 70% della spesa condominiale complessiva. La colpa è soprattutto degli impianti obsoleti e sovradimensionati, che consumano troppo combustibile (gasolio o metano) senza peraltro la possibilità di regolare in modo efficace la temperatura nei diversi appartamenti. Questi dati emergono dalle cento diagnosi energetiche realizzate su altrettanti edifici nel territorio milanese, nell'ambito della campagna gratuita 2013 promossa dalle istituzioni (Regione Lombardia, Provincia di Milano), da Infoenergia, Anaci (l'associazione nazionale degli amministratori condominiali) e Abitare Biotech, con la collaborazione tecnica di ECOndominio.
I palazzi analizzati lo scorso anno, si legge in una nota, erano composti in media da 32 unità immobiliari e consumavano quasi 60.000 unità di carburante, metri cubi di metano o litri di gasolio. Inoltre, i sistemi centralizzati non permettevano alle singole famiglie di variare la temperatura dei radiatori all'interno degli alloggi. Ciascuno pagava le spese del riscaldamento domestico secondo i millesimi, piuttosto che sui reali consumi del proprio appartamento. Quali sono i rimedi? I risultati della campagna sono stati presentati nelle assemblee condominiali dai tecnici qualificati che hanno svolto le diagnosi, coinvolgendo oltre 2.600 famiglie.
Con gli opportuni interventi di riqualificazione energetica, ogni edificio potrebbe ridurre le forniture di combustibili e di conseguenza la bolletta termica del 30% circa, rispetto alla situazione di partenza. Ci sarebbe quindi un risparmio medio annuo di almeno 11.000 euro a condominio, cui bisogna aggiungere il beneficio ambientale di emettere una buona ventina di tonnellate di CO2 in meno nell'atmosfera.
A oggi sono dieci gli investimenti in efficienza energetica realizzati in altrettanti edifici in seguito alle diagnosi; e la campagna proseguirà nel 2014-2015 con altre cento analisi gratuite. Sono tante le tecnologie che entrano in gioco quando si parla di riqualificazione: tra queste, caldaie più piccole ed efficienti come quelle a condensazione, infissi a taglio termico, valvole di termoregolazione sui caloriferi, arrivando a soluzioni più complesse (di solito molto difficili da realizzare, soprattutto su palazzi storici) che comprendono l'isolamento termico dell'intero edificio.
Come ha ricordato Edoardo Riccio, responsabile del Centro studi Anaci, ci sono alcuni obblighi in scadenza che interessano da vicino la gestione energetica dei condomini. In particolare, l'installazione di valvole termostatiche negli alloggi e la contabilizzazione individuale del calore consumato. «Secondo le ultime stime disponibili - ha poi spiegato Fabrizio Ferrari di ECOndominio - in Italia sono presenti oltre 740.000 edifici centralizzati da riqualificare, in cui circa metà della spesa per il riscaldamento è sprecato per colpa d'impianti sovradimensionati ed energivori. Per questo motivo, il condominio ha bisogno di soluzioni concrete e subito percorribili; ECOndominio ha definito un metodo esclusivo, in grado di portare l’efficienza senza alcun esborso di denaro». In che modo? Il risparmio è certificato e garantito dal Contratto di rendimento energetico, abbinato a un finanziamento senza richieste di fidejussioni, grazie alla Garanzia della prestazione. Il quadro si completa con le detrazioni fiscali del 65% e il monitoraggio decennale dei consumi con eventuali interventi di manutenzione.