Un Giardino italiano a Tianjin
A cura di Mario Occhiuto con la partecipazione di Mimmo Paladino
A partire dal 2000 il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha avviato un programma di collaborazione ambientale con la Cina, all'interno del quale i temi dello sviluppo sostenibile, dell'ambiente urbano e della sua qualità occupano un posto di grande rilievo.
L'edizione 2008 della Biennale di Architettura, intitolata Out There: Architecture Beyond Building è l'occasione per presentare, dal 14 settembre al 23 novembre all'interno dell'Arsenale, uno di questi progetti particolarmente calzante con il tema proposto: Un giardino italiano a Tianjin.
L'installazione, esposta nei suggestivi padiglioni THETIS, curata dall'architetto Mario Occhiuto con la partecipazione di Mimmo Paladino, illustrerà il progetto architettonico e paesaggistico che lo studio dell'architetto Occhiuto (mOa), sta realizzando in Cina: un giardino destinato a sorgere su un'area di 6 ettari nella municipalità autonoma di Tianjin, città situata a 100 Km a sud-ovest di Pechino.
Tianjin è una città storicamente e culturalmente molto legata all'Italia, in quanto sede dell'unica Concessione Italiana in Cina durante la prima metà del secolo scorso.
Nell'ambito di questo progetto si sta realizzando un nuovo spazio verde urbano che recuperi, in chiave moderna e nel rispetto della conservazione della biodiversità , le caratteristiche dei "giardini all'italiana" e che possa costituire il baricentro dello sviluppo di nuovi insediamenti, non solo abitativi, di Tianjin.
Mario Occhiuto, che da anni sviluppa progetti architettonici attenti ai principi di sostenibilità ed è già presente in Cina con numerosi lavori, ha proposto un nuovo concetto di giardino, tentando di andare oltre la pura architettura delle forme. Il grande parco che ne trae vita sviluppa una maggiore libertà dalle regole geometriche, una possibilità più vasta di scelte botaniche e l'uso di morfologie morbide con una grande variabilità del paesaggio.
In questo processo di ricerca, il giardino si presenta come una nuova variante del disegno paesaggistico, in cui l'attenzione per l'ambiente si coniuga armoniosamente con il progetto, la funzionalità degli spazi e l'arte. Espressione della contaminazione culturale che prosegue tra Italia e Cina, il giardino trova la sua unità formale e la fluidità dei percorsi nelle linee della Venere di Botticelli e, a sottolineare l'intento educativo del progetto, ospiterà opere di artisti italiani contemporanei.
L'istallazione comprenderà tre ambienti diversi: il primo introdurrà i visitatori in una atmosfera introspettiva, in netto contrasto con l'esterno; il secondo, ambiente principale, illustrerà il progetto attraverso impressioni e suggerimenti visivi; il terzo sarà invece dedicato alla storia del progetto architettonico, in modo più didascalico.
L'acqua e l'immagine saranno le protagoniste dell'installazione. Nel secondo ambiente, una grande vasca colma d'acqua e attraversata da una passerella centrale accoglierà , come galleggianti, sculture di Mimmo Paladino e opere di altri artisti, quali Maurizio Orrico e Giovanni Casellato. Sulle pareti laterali, esattamente nello spazio disegnato da otto grandi nicchie ad arco, saranno proiettati video inediti, realizzati per l'occasione, che racconteranno i temi sperimentati nel progetto del giardino.
Un Giardino italiano a Tianjin è stato elaborato all'interno del Programma di Cooperazione Ambientale italo-cinese attivato tra il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio italiano e il MEP (Ministry of Environmental Protection of China), sotto la guida di Corrado Clini, Direttore Generale per la Ricerca Ambientale e lo Sviluppo.