Mirador  

Località Sanchinarro, Madrid, Spagna
Cliente EMV del Ayuntamiento de Madrid
Progettisti MvRdV, Rotterdam + Blanca Lleó asociados, Madrid; Jacob van Reijs and Blanca Leó (partners in charge)
Gruppo di progetto MvRdV: Winy Maas, Jacob van Rijs and Nathalie de Vries con Ignacio Borrego, Stefan Witteman, Pedro García Martinez, Gabriela Bojalil, Antonio Lloveras, Nieves Mestre, Marjolijn Guldemond, Fabien Mazenc, Dagmar Niecke, Renzo Leeghwater, Florian Jenewein.
Blanca Lleó asociados: Blanca Lleó, Ignacio Borrego, Maria Espinosa, Helena Aguilar, Beatriz Fierro, Miguel Tejada, Juan Andrés Antolin, Maria Gonzáles Campo
Consulente tecnico Enrique Gil, Apartec Colegiados S.L.
Impresa di costruzione Dragados y Consytucciones S.A.
Superficie coperta 25.393.000 m2 (incl. garage)
Realizzazione Maggio 2001 > Aprile 2005
Programma funzionale 165 appartamenti - garages

Una nuova opera della "cultura della congestione" è visibile nello skyline di Madrid. Si tratta dell'edificio residenziale Mirador, ultima riflessione degli olandesi MvRdV in fatto di densità e di vivere contemporaneo. Il Mirador sorge a Sanchinarro, su un terreno vacuo della periferia nord est di Madrid, in una zona di nuova espansione delimitata dalle arterie ad alto scorrimento dell'autostrada e destinata a divenire un nuovo quartiere residenziale. Si inserisce nel programma promosso dall'Ayuntamiento de Madrid per riqualificare le aree metropolitane periferiche esito dell'urbanismo più selvaggio. La terza città europea per popolazione, infatti, si è estesa a macchia d'olio in balia di speculazioni edilizie, senza un piano coerente e soprattutto senza attenzione alla qualità architettonica e vivibilità dei quartieri. Per questo nel 2001 sono stati invitati numerosi architetti madrileni a sviluppare, in collaborazione con i grandi studi di progettazione internazionali, delle proposte per edifici residenziali che rispondessero alla crescente, e sempre più variegata, richiesta di alloggi, ma che allo stesso tempo divenissero un iconico punto di riferimento per l'intera città. Il progetto selezionato per Sanchinarro è stato quello sviluppato da Blanca Leó e MvRdV, i quali hanno proposto un edificio che, con i suoi 22 piani, rompe l'uniformità e la piattezza degli isolati chiusi, con edifici alti al massimo sei piani, tipici della periferia madrilena. Il Mirador si dissocia dalla logica del grattacielo o dell'edificio residenziale di stampo razionalista, caratterizzati dalla ripetizione monotona e seriale delle unità abitative base, per proporre una composizione più articolata e complessa. L'edificio prende forma sulla base degli incontestabili valori dello spazio abitabile: massima superficie e luce naturale, comfort adeguati e vista panoramica. I suoi 25.393m2 di superficie ospitano una grande varietà di situazioni e tipologie residenziali con la finalità di integrare in un unico edificio gruppi sociali e stili di vita diversi. I 165 appartamenti sono organizzati per tipologia in 9 piccoli edifici, assemblati attorno al grande vuoto centrale della terrazza panoramica e collegati da un sistema di circolazione continuo. Le aree connettive sono state concepite come una serie di piccole strade verticali che si trasformano lungo il percorso, sottolineando così la diversità dei vari blocchi residenziali e la loro organizzazione in "mini-quartieri". L'intento è quello di proporre un sistema di residenze flessibili, adattabili all'identità che ciascun abitante vuole dare alla propria dimora e pronte a rispondere al mutare della domanda. Questa eterogeneità tipologica emerge nei prospetti grazie alla modulazione e posizione delle aperture nonchè per la varietà di materiali, textures e colori dei sistemi di rivestimento. Lastre di pietra, tessere di mosaico e cemento declinati nelle sfumature del grigio, nero e bianco sottolineano i diversi blocchi, mentre le aree destinate alla circolazione sono chiaramente leggibili per il loro colore arancione acceso. Due sono le soluzioni adottate per la creazione degli spazi comuni: da un lato lo sviluppo in altezza dell'edificio ha consentito di lasciare libera una sostanziosa parte del lotto contribuendo alla creazione di quegli spazi pubblici che la città contemporanea domanda. Dall'altro il grande spazio collettivo del belvedere, collocato al dodicesimo piano dell'edificio, offre un'importante area d'incontro rivolta sia agli abitanti del complesso che ai visitatori esterni attratti dallo spettacolare panorama sulle montagne Guadarrama. Il progetto prevede, infatti, una grande scala mobile che consentirebbe un accesso diretto alla terrazza dalla piazza antistante l'edificio. L'architettura domestica viene così ad aprirsi al contesto divenendo, oltre che un nuovo elemento di socialità, un simbolo della rinascita della periferia madrilena.

Testo di Flores Zanchi
Estratto da Materia n.47

Planimetria generale Sezione trasversale Sezione longitudinale Sezione del sistema di scale Pianta del sistema di scale