Visioni – Le opere di You Bang Keun fondono le regole dell'architettura orientale con le innovazioni dello stile contemporaneo

Nel nostro villaggio globale, dove tutto sembra omologato e “fast” e dove le telecomunicazioni riducono, illusoriamente, le distanze geografiche e le differenze socio-culturali, fare ogni tanto delle esperienze iniziatiche nei confronti di culture (anche architettoniche ma non solo) diverse credo valga la pena. “Wiedergeburt” la chiamava Goethe: rinascita, riferita al proprio viaggio in Italia, attraverso un'esperienza lenta, epica e mistica allo stesso tempo, di fronte al disvelarsi di una cultura e di un paesaggio straordinari.
Possiamo applicare un registro di lettura di questo tipo a una nazione (la Corea del Sud, o meglio la sua capitale Seoul), attraverso alcune opere di un architetto contemporaneo come You Bang Keun? Anticipo la mia risposta, che è positiva, sia perché Bang Keun porta nelle sue architetture un'eco formativa internazionale (a lungo ha studiato a Parigi dove tutt'oggi conserva relazioni professionali), mista a una profonda cultura orientale, sia perché l'esperienza dei suoi edifici regala momenti estetici unici e originali.

In bilico tra oriente e occidente
La Corea del sud mostra interessanti sviluppi di eccellenza industriale anche nel campo del design e dell'architettura.
La sua capitale Seoul, una delle megalopoli più grandi del pianeta, non è una bella città bensì un magma, molto ordinato e civile, dove vivono circa venti milioni di persone. In questo melting pot di architetture, di taglia difforme e spesso prive di valore architettonico, spiccano alcune opere storiche fatte di ritmo, equilibri, materiali e percorsi organizzati in modo gerarchico, rispettoso del feng-shui orientale, insieme ad architetture contemporanee di un certo valore.
Tra queste, l'opera di You Bang Keun si segnala per un'attenta e paziente ricerca di codici compositivi e materici, in grado di bilanciare sia la conoscenza dell'antica eredità storica orientale, sia gli stimoli più forti dell'architettura occidentale.

I progetti di Bang Keun: la chiesa di Myung Hark
Bang Keun realizza edifici dal carattere morfologico e spaziale decisamente spiccato. Il primo esempio è la chiesa di Myung Hark, nella cintura periferica di Seoul. Si tratta di un progetto di recupero di una chiesa cristiana realizzata in cemento armato e mattoni qualche decennio fa, con caratteristiche estetiche e funzionali scarse.
Il progetto prevede la realizzazione di un nuovo involucro interno carenato, in cui si aprono delle feritoie di luce, naturale o artificiale, che fornisce geometria e proporzione alla navata. I tagli di luce sono una chiara lettura critica delle finestrature di Le Corbusier a Ronchamp o di Steven Holl in USA e creano uno spazio interno intenso, drammatico, uterino e protettivo tanto quanto riflessivo e mistico. L'esterno dell'edificio è riportato all'unità cromatica e al candore materico, che si equilibrano con le trasparenze delle porzioni vetrate o dell'ampia facciata in vetro appeso, che disvela lo sguardo verso l'interno e quindi “apre” la chiesa alla comunità. Molti materiali sono stati scelti per il loro basso costo di costruzione pur garantendo tutte le performance richieste, soprattutto quelle acustiche, molto importanti sia all'interno della chiesa che nelle sale di preghiera.

Laboratori Eugene Science
L'edificio dei Laboratori Eugene Science a Buchonsi Kyonggi, vicino a Seoul, è un altro esempio di recupero architettonico. La costruzione preesistente, di cui si è conservato il solo scheletro portante d'acciaio, era dedicata a deposito materiali. Si sono quindi studiate delle nuove facciate, in gran parte vetrate, rimodellando totalmente l'immagine dell'edificio e definendo spazi, in gran parte dedicati a laboratori e uffici, di grande luminosità e comfort. Ogni livello mostra dei cambiamenti spaziali: sale riunioni, corridoi, corpi scale e uffici diventano spazi continui, abilmente raccordati dalla luce che proviene dalle facciate trasparenti o traslucide. La ricerca biochimica, in precedenza condotta in spazi bui e angusti, viene ora realizzata in spazi luminosi, chiari, in grado di stimolare la stessa creatività dei ricercatori. L'ingresso principale mostra una facciata vetrata divisa al centro da una torre di cemento armato. L'immagine evocata dall'autore è quella di una farfalla, simbolo di leggerezza e trasparenza così come il vetro delle superfici verticali che si contrappone alla massa della torre centrale, che per l'autore è una memoria delle torri di San Gimignano.

Biblioteca di Dobong
L'ultimo edificio che analizziamo è la Biblioteca di Dobong, quartiere della zona nord di Seoul. Si tratta di un'opera di dimensioni interessanti, oltre 3000 mq, realizzata in parte in acciaio e in parte in cemento armato. Il quartiere di Dobong bandì un concorso chiedendo una biblioteca in grado di contribuire allo sviluppo culturale locale, con spazi educativi e di informazione per i cittadini. La forma quadrata dell'edificio è ottimizzata per i motivi di stoccaggio dei volumi e per la loro consultazione. Lo spazio semplice, le doppie altezze e la vista del parco di Choan attraverso le facciate e le porzioni vetrate in copertura, consentono di ottenere uno spazio unico, osmotico fra interno ed esterno. Di fronte all'ampia facciata vetrata rivolta a sud è posizionato un frangisole di notevoli dimensioni, quasi scultoree, in grado di schermare la luce troppo violenta e di rifletterne una parte all'interno.

Cultura e innovazione
In questo veloce viaggio coreano, attraverso alcune opere di You Bang Keun si ritrova una dimensione di ricerca continua, nell'architettura e nei suoi significati, che va oltre il semplice programma funzionale. I palazzi storici del periodo confuciano, che lasciò profonde radici filosofiche, così come gli antichi templi buddisti hanno evidenti radici culturali, vibrano di spazi, materiali e proporzioni: hanno un'anima. Spesso queste costruzioni erano il risultato di accurate analisi geomantiche che si concretizzavano in un perfetto inserimento topografico e funzionale, nella natura e nella città. È bello riscontrare che in una città super moderna come Seoul, che offre “non luoghi” e “non architetture” il cui unico valore è economico, si ritrovino opere come quelle di You Bang Keun, dense di cultura e talento progettuale.