La più piccola galleria d’arte d'Europa è stata trasformata in un mini-appartamento totalmente equipaggiato e rifinito con inserti di pregio. Il monolocale si trova in uno stabile degli anni '20 nel cuore di Città Studi a Milano. Il neonato appartamento, di soli 25 metri quadri è frutto di un approfondito studio di necessità, gusti e sensibilità del committente sviluppato da Milano Abita, società dell’architetto Martina Margaria. L'approccio progettuale ha portato a realizzare un’abitazione completamente arredata, “chiavi in mano”, in cui si fondono funzionalità, comfort ed estetica. La luce naturale, protagonista assoluta del monolocale, irradia la zona giorno grazie a un’ampia finestra attorno alla quale si sviluppa il carattere dell’intero spazio.
"Quello della riqualificazione di piccoli ambienti abitativi, dalla razionalizzazione dei volumi fino all’estetica del dettaglio - ha spiegato l'architetto Martina Margaria - è un trend ormai consolidato nelle grandi città cosmopolite ed è in forte crescita anche a Milano. I denominatori comuni a tutte le declinazioni di questo fenomeno sono la necessità di costruire meno per dare nuova vita a spazi già esistenti e la consapevolezza che il lusso, le comodità e la ricercatezza possono coesistere con i piccoli volumi. Arredare nei minimi dettagli, seguendo un percorso studiato con chi andrà a vivere l’ambiente, è l’aspetto che rende questo approccio tanto richiesto".
Il monolocale si trova in una zona in rapida evoluzione grazie all'indotto universitario. È un'area milanese dal tessuto eclettico, che fonde bene l'antico col contemporaneo delle nuove costruzioni. Una zona ancora prettamente residenziale che conserva eleganti palazzi d'epoca, dalla sobria raffinatezza, come quello in questione. L’appartamento è compatto ma luminoso, grazie soprattutto a due ampie finestre che si affacciano sul cortile piantumato e che rappresentano il fulcro del progetto. L’intervento di ristrutturazione ha ripensato gli spazi utilizzati come galleria d’arte per restituire dignità abitativa pur mantenendo alcuni elementi, come il soppalco. Per conferire spazialità ad un ambiente effettivamente piccolo sono stati scelti colori d’arredamento capaci di diffondere con morbidezza la luce, naturale o artificiale, e complementi in grado di rifletterla in vetro e acciaio.
Nella ristrutturazione totale sì è scelta una pavimentazione in parquet prefinito in rovere sbiancato a plance medie, da un metro di lunghezza, con posa a correre nella direzione della finestra. L'ambiente è stato totalmente ridipinto con idropittura in tonalità bianca tendente ai caldi toni del burro per conferire una luce diffusa più calda rispetto al tradizionale bianco ottico.
La porta d’accesso apre su questo piccolo open space con un soppalco in precedenza destinato all'archiviazione temporanea delle opere d'arte in attesa di collocazione. Dopo l’intervento, sul soppalco giace il letto mentre nello spazio sottostante si trovano l’angolo cottura e il bagno. Per dare spazio all'angolo cottura è stata chiusa la porta precedente e riaperta quella affiancata, al fine di rendere fruibile una parte di parete necessaria al collocamento dei mobili. Lo spazio per cucinare si presenta compatto ma di grande funzionalità, in quanto dotato di tutti gli elettrodomestici e vani pensili. Sul soppalco è stato posizionato un letto a due piazze e ricavato un vano ripostiglio dotato di illuminazione interna per contenere accessori voluminosi. A questo soppalco si accede attraverso una scala in alluminio, ritraibile, appositamente pensata per i piccoli spazi.
Il bagno, servito da un’ampia finestra, ospita una comoda doccia idromassaggio impreziosita da una nicchia a muro illuminata da luce LED che in versione notturna genera nell'ambiente una luce dai forti toni emozionali. I sanitari sono stati scelti con linee geometriche ben definite, in particolare il wc sospeso Plus di Althea, che risulta estremamente minimale e, come nel mondo nautico, dotato di doccino in sostituzione al bidet, assente per mancanza di spazio. Anche il lavandino propone linee spigolose, come anche il suo rubinetto prodotto da Mariani. Sotto il lavandino è stato conservato lo spazio tecnico sufficiente per il collocamento della lavatrice, la più piccola attualmente in commercio (Candy modello Aquamatic mini carico di 4 kg), che vanta dimensioni particolarmente ridotte specialmente in altezza, dunque ideale nella collocazione sotto i lavandini dove gli ingombri delle pilette spesso non ne consentono il posizionamento.
Un ampio specchio a parete riflette la dimensione del bagno, accentuandone la sensazione di spazialità. Il rivestimento in marmo di Carrara vede una posa a correre sia delle piastrelle quadrate in finitura lucida sia di quelle rettangolari a spacco vivo utilizzate a contrasto solo nella doccia. Lo scaldasalviette bianco ospita il coordinato di asciugamani, appositamente selezionato in tinta con le venature del marmo stesso.
Porte bianche e maniglie in acciaio inox confermano la volontà di mantenere il più possibile la luminosità all'interno del locale, così come la scelta nella zona living di un guardaroba ad ante a specchio (internamente fornito completamente attrezzato di grucce, copri abiti e cassettiere) mira a mantenere luminoso l'ambiente e rifletterne i volumi.
L'attenzione maggiore di questo piccolo appartamento è stata posta sull'ampia e originale finestra che illumina la zona giorno, volutamente conservata nella sua totalità. Entrando, infatti, la finestra è subito protagonista di questo spazio, ed è stata trattata a livello di allestimento con un’attenzione particolare, conferendole grande importanza tramite la scelta di generose tende in lino (fatte su misura e volutamente abbondanti nella caduta) quasi a conferire una teatrale austerità ed eleganza. Questa ampia finestra fa da cornice non solo a tutta la zona living ma alla piccola tavola, classicamente apparecchiata in stile Hermès e posta a fianco dell'ampio divano.