Muratura con blocchi di cls gassificato o cellulare

Autore testo: Carlo Cecere

Il calcestruzzo gassificato o cellulare, detto anche gas-beton, di origine svedese, è presente sul mercato dal 1929 con il nome di Ytong.
I componenti base sono il cemento, la calce, la sabbia, il carbonato di calcio e la polvere di alluminio; tra quest'ultimo e gli altri materiali si innesca una reazione chimica che produce gas, facendo lievitare la massa ed espandendo il volume iniziale.
Ne deriva un materiale a struttura cellulare fine. Il ciclo prevede la macinazione finissima dei materiali che, miscelati con acqua, formano una massa fluida; questa è colata in stampi nei quali viene aggiunto l'agente di espansione: la polvere di alluminio. Il successivo processo di spegnimento della calce porta la massa a temperatura di circa 90°C, rendendola pronta per il taglio in due ore. La resistenza definitiva del materiale si ha alla fine del processo di indurimento che avviene nei forni a vapore.
I blocchi di gas-beton sono molto leggeri, facilmente lavorabili, hanno una buona resistenza meccanica ed elevata coibenza termica. Sono assemblati con uno speciale collante, utilizzato in spessori minimi in modo da ridurre i ponti termici.
Il materiale è facilmente lavorabile e consente il taglio in cantiere. Vi si possono creare scanalature e fori con estrema facilità utilizzando attrezzi di tipo comune. La superficie esterna è liscia e piana; la finitura all'estradosso è estremamente facilitata, consentendo il completamento con qualsiasi materiale. Partendo dal piano di fondazione, si inizia stendendo un letto di malta bastarda che, consente la messa in piano del primo corso.
L'allineamento e la messa in bolla dei blocchi si ottengono utilizzando il livello e l'apposito martello di gomma.
Preparato il collante, utilizzando la cazzuola dentata della misura idonea allo spessore dei blocchi, si stende il collante cementizio per la formazione dei giunti orizzontali e verticali il cui spessore risulta di 1 mm. Ogni quattro corsi è possibile controllare la planarità eliminando eventuali asperità o dislivelli superficiali con la pialla dentata.
L'utilizzo del cellulare in edilizia, si basa su tecniche applicative derivate da una logica costruttiva del tutto originale e concettualmente diversa rispetto a quelle dei prodotti tradizionali.
Essa prevede l'impiego di un unico materiale, compatto, isotropo ed omogeneo, atto alla formazione sia di manufatti armati, sia manufatti non armati, sia di elementi portanti, sia di elementi non portanti.
Possono essere indifferentemente realizzate: pareti portanti e tamponature, solai di calpestio e solai di copertura, tramezzature e contropareti; aventi le stesse caratteristiche tecniche di base per quel che concerne l'isolamento termico, la resistenza al fuoco, l'isolamento acustico. Caratteristiche tecniche che sono direttamente proporzionali al peso specifico (massa volumica a secco) ed allo spessore. E' quindi l'unico materiale edilizio, fra quelli oggi esistenti sul mercato, che consente di realizzare 'dalla copertura al piano scantinato' con un unico materiale e con caratteristiche assolutamente omogenee.
Il calcestruzzo cellulare permette di realizzare edifici più alti e strutture con maggiore 'luce'.

Fonte testo e disegno:
S. Stucchi, Murature e Pannelli, Roma 1994

Fonte foto:
«Architetture, superfici e colori», 1987
 
Autore disegno:
Giuseppe Maria bagnoli, Carlo Castrogiovanni

Muratura in calcestruzzo cellulare

Muratura in calcestruzzo cellulare

Muratura in c.l.s. cellulare

Muratura in c.l.s. cellulare