Autore testo e disegno: Giuseppe Maria Bagnuoli, Carlo Castrogiovanni
Tale sistema costruttivo, uno dei più antichi, risulta ancora oggi usato, specie nelle zone dove la pietra si trova in abbondanza. Il campo d'applicazione è legato a piccole costruzioni rurali, muretti di sostegno, recinzioni e delimitazioni di aree agricole. I vantaggi del muro di pietrame a secco sono: - facile esecuzione; - bassi costi di realizzazione; - notevole permeabilità all'acqua.
Si esegue accostando semplicemente pietre di forma irregolare, sovrapponendole senza legarle con la malta. Per costruire un muro a secco basta una martellina con un lato a penna tagliente per poter regolarizzare le pietre in modo da avvicinarle meglio le une alle altre. Lo spessore del muro a secco non deve essere inferiore a 50 cm e l'altezza non deve superare 160 cm.  Prescrizioni tecniche Muratura di pietra a secco, si inizia eseguendo lo scavo fino a raggiungere uno strato abbastanza compatto di terreno (il piano di posa va tenuto leggermente inclinato verso il terrapieno) e si traccia poi sul terreno l'allineamento del fronte esterno del muro (che deve avere uno spessore minimo misurato dal fianco del terrapieno, di 50 centimetri). Si posano quindi le pietre sul fronte, utilizzando quelle più grosse e regolari. Altre pietre, sempre scelte fra le più grosse a disposizione, vanno allineate contro il terrapieno. Per riempire lo spazio rimasto fra le due file di pietre, si usa pietrame più piccolo, scelto con cura perché resti bene assestato. Al primo strato di pietre se ne sovrappone un altro, sempre con lo stesso sistema, e così di seguito. Bisogna fare attenzione che ogni pezzo risulti sfalsato rispetto a quelli laterali e sovrastanti in modo che la muratura proceda ben legata.  Fonte testo e disegno: G. K. Koenig, B. Furiozzi, F. Brunetti, Tecnologia delle costruzioni, Firenze 1989.
Fonte foto: «AB Architetti di Basilicata», n° 4 Gennaio-Giugno 1997.
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