I libri sono spesso l’oggetto di riferimento nel concept architettonico e geometrico di una biblioteca, soprattutto quando l’intenzione è puntare su un’evidenza comunicativa che faccia capire, sin nei prospetti e dalle forme, la funzione svolta all’interno dell’edifi cio. Un noto esempio di questo rapporto tra “costruzione e libro” è la Biblioteca Nazionale di Francia, caratterizzata da quattro torri angolari che rimandano alla sagoma di quattro libri semiaperti. Nella biblioteca della Musashino Art University ci si spinge oltre il richiamo “concettuale”: gli scaffali dei libri assumono il ruolo di veri e propri “materiali da costruzione” e, mantenendo le dimensioni e gli interassi usuali, si trasformano in pareti, sia interne che esterne che salgono come a sostenere la copertura. Gli utenti vedono attorno a loro solo innumerevoli ripiani, occupati da libri fino a un’altezza raggiungibile e poi vuoti, ma comunque a disposizione. Non vi è soluzione di continuità: non si tratta di moduli di arredo accostati, ma di un unico nastro che disegna e plasma l’edificio. E il progettista ha fatto un ulteriore passo in tale direzione: gli utenti sono letteralmente “avvolti” dalla linea continua delle scaffalature, perché disegnano, in pianta, una spirale addirittura prolungata con una quinta scenografica esterna che racchiude la scala di accesso al primo piano.

 

Anche le facciate sono campite da ripiani, chiara dichiarazione del contenuto dell’edificio, direttamente visibile attraverso le ampie pareti vetrate che affacciano sul lato nord del campus universitario. Le biblioteche aperte al pubblico svolgono una duplice funzione: da un lato, sono luoghi di conservazione e di accumulo di un patrimonio cartaceo (più o meno consistente), dall’altro, sono luoghi di lettura e di ricerca. Nella biblioteca di Musashino le due funzioni sono significativamente fuse: le scaffalature, mezzi di raccolta e catalogazione dei libri, delimitano lo spazio e disegnano gli ambienti di lettura e consultazione, oltre alle scale e ai locali di servizio. L’intensità della soluzione architettonica adottata è potenziata dal fatto che le pareti arrivano a un’altezza libera di 9 metri: l’edificio è costituito da due piani con varie zone a doppia altezza, soprattutto sul lato nord, in corrispondenza dell’ingresso principale. Nelle pareti sono inserite ampie aperture che consentono di scorgere, da un solo punto, la presenza dei molti ambienti che compongono la biblioteca: all’interno della spirale disegnata dalle scaffalature-pareti non si ha un percorso preciso, ma vengono suggeriti assi radiali che consentono ai lettori di camminare liberi fra le varie aree. La molteplicità di strade è evidenziata da passerelle, che si incrociano negli spazi a doppia altezza, e da portali tracciati nelle pareti interne: non si tratta solo di elementi di passaggio e di connessione, perché i lettori possono incontrarsi, guardare, sostare e persino leggere o studiare in alcune zone attrezzate con tavoli e posti a sedere.

 

L’innovativo linguaggio alla base della proposta progettuale, tradotto fisicamente con un nastro di ripiani che si avvolgono a spirale, avrebbe potuto essere realizzato in svariati modi. La scelta è caduta sul legno, un materiale tradizionalmente legato all’idea dello stoccaggio dei libri e ancor di più a quella delle importanti biblioteche storiche, caratterizzate da scaffalature a tutta altezza, fino alla quota d’imposta della copertura, e da ballatoi tra il livello inferiore e quello superiore. La struttura di legno consente di dare qualità e “sapore storico” all’edificio e alla sua funzione, oltre a garantire un ambiente caldo e accogliente ai lettori. È interessante (ed evocativo) il tentativo di dare rilevanza e protagonismo agli scaffali di legno e al loro contenuto cartaceo, i libri, in un momento storico che sta assistendo al sopravvento della lettura digitale.

FUNZIONE E RIVESTIMENTO: IL LEGNO 
La struttura portante dell’edificio fuori terra è un telaio in profilati di acciaio che rimane completamente nascosta dalle scaffalature di legno. Per la necessaria resistenza in caso di incendio (considerando peraltro l’importante carico d’incendio), tutta la struttura metallica è protetta da un rivestimento resistente al fuoco. I solai sono realizzati con lamiera grecata e getto collaborante al cui intradosso è appeso un controsoffitto predisposto con le integrazioni impiantistiche. Tutte le pavimentazioni interne sono realizzate con pavimenti sopraelevati di altezza 250 mm. Le scaffalature interne sono realizzate in compensato rivestito da un’impiallacciatura di frassino che dona loro un caldo colore chiaro. Le scaffalature esterne sono invece composte da compensato rivestito in legno di cedro rosso trattato per esterni, di conseguenza hanno un colore più scuro e più resistente all’esposizione ai raggi solari. Mentre all’interno i ripiani sono completamente aperti, all’esterno sono protetti da una pelle di vetro che, oltre ad aumentarne considerevolmente la durabilità (evitando l’ingresso di acqua e sporcizia negli spigoli dei ripiani), garantisce una certa protezione antincendio, modificando la reazione al fuoco della superficie dell’involucro.

LE SCALE: AMBIENTI DI LETTURA
L’ambiente interno della biblioteca è inondato di luce grazie a grandi vetrate affacciate sul parco del campus e a lucernari lineari ricavati in copertura. Le vetrate, che arrivano a una altezza di circa 7 metri, sono completamente trasparenti, senza profili metallici e controventate da sottili costole verticali, anch’esse di vetro. I controsoffitti di policarbonato a doppia camera diffondono una luce soffusa proveniente dai lucernari: questo particolare utilizzo del policarbonato consente di ottenere un effetto opalescente in corrispondenza dell’intradosso di copertura, sia nelle ore diurne che in quelle notturne. La luminosità diffusa consente di utilizzare come luogo di lettura lo scalone interno che conduce al primo piano e che sembra essere generato da una sovrapposizione di ripiani disassati. A questa scala interna si contrappone la scala esterna, stretta tra due pareti della spirale: è realizzata con un profilo piatto metallico piegato, completato da un pannello di calcestruzzo sulle pedate e sostenuto da due travi HEA sottostanti.

GLI SCAFFALI SI MIMETIZZANO NEL CONTESTO
La Musashino Art University è una importante università d’arte giapponese. La costruzione della nuova biblioteca è stata solo la prima fase di un intervento che ha previsto anche l’ammodernamento (completato nel 2011) dell’edificio precedentemente dedicato a biblioteca e museo e la sua trasformazione in una galleria d’arte strettamente collegata al nuovo fabbricato (i due edifici sono planimetricamente contigui). La biblioteca del campus contiene circa 280.000 volumi dei quali circa 100.000 sono disposti sugli scaffali aperti al pubblico, mentre la restante parte è ospitata in un magazzino chiuso nel piano interrato che ha una superficie ridotta rispetto a quella del volume fuori terra. Al di là delle scaffalature che la caratterizzano e la identificano, la biblioteca intreccia uno scambio bilaterale con il contesto che la circonda: da un lato, il parco e gli edifici si specchiano sull’involucro vetrato, dando luogo a riflessi che sembrano smaterializzarla, dall’altro le facciate trasparenti permettono agli studenti un affaccio panoramico verso l’esterno, evitando l’isolamento che talvolta racchiude i luoghi di studio.

Scheda progetto
Progetto: Sou Fujmoto Architects
Committenza: Musashino Art University
Superficie: 2,883.18 mq
Tempi di realizzazione: 2009-2010
Photos: Iwan Baan, Edmund Sumner

Arketipo 90, Legno, gennaio 2015