Durante il Convegno che si terrà a Roma il prossimo giovedì 23 settembre presso la Sala Imperatori della sede dell'Associazione Civita in Piazza Venezia 11 verranno illustrati in modo sistematico e specifico i più innovativi criteri per un uso appropriato dell'energia all'interno dei musei e degli spazi archeologici.
In Europa i musei sono fra gli edifici pubblici a maggiore impatto ambientale e fra i maggiori consumatori di energia a causa delle esigenze di climatizzazione, di illuminazione, di comunicazione, di sicurezza e di monitoraggio nonché per l'uso di vernici e di materiali per la gestione corrente, anche inquinanti, e per l'elevata generazione di rifiuti.
"Abbiamo aderito con entusiasmo al Convegno organizzato in collaborazione con Civita - dichiara Alberto Ciaperoni, Amministratore Delegato di SCM SGR - in quanto la nostra Società è molto sensibile al tema delle energie rinnovabili, tanto da avere siglato in passato un accordo con Banca Sarasin per il collocamento agli investitori istituzionali italiani dei fondi sostenibili della Banca svizzera. Il nostro obiettivo - prosegue Ciaperoni - è quello di fornire ai gestori dei musei una migliore comprensione di come attuare progetti di risparmio che soddisfino criteri di sostenibilità ambientale".
Un abbattimento del 55% sulle spese per l'elettricità sarà, a fine anno, il risparmio complessivo sulla bolletta dell'Hermitage di San Pietroburgo, semplicemente per aver sostituito le tradizionali lampadine con quelle ad alta efficienza energetica. Sono, invece, 40.000 i kWh prodotti annualmente dai due impianti fotovoltaici del museo romano Explora, grazie ai quali la struttura fa funzionare tutti i suoi computer e copre il consumo energetico di uffici, shop e biglietteria. Il risultato è un risparmio sulla bolletta ma anche, e soprattutto, sulle emissioni dannose per l'ambiente.
La questione non è puramente tecnologica o gestionale, ma va impostata a partire da una visione chiara della missione fondamentale del museo e delle sue finalità nel nuovo millennio. La fame di energia delle istituzioni museali dipende, sostanzialmente, dalle due principali funzioni che il museo è chiamato ad assolvere: da una parte, la tutela del patrimonio - per la maggior parte sensibile alle condizioni climatiche degli spazi che li ospitano - che esso conserva o riceve in prestito da altri musei per esposizioni temporanee. Ma anche sul versante dell'interpretazione e della comunicazione delle collezioni e della loro fruizione pubblica si è assistito, negli ultimi decenni alla necessità di un notevole incremento del fabbisogno energetico. Gli allestimenti di nuova generazione hanno cambiato il modo di comunicare dei musei europei, con l'effetto di aumentarne l'attrattività ma anche i costi, in termini sia di installazione che di manutenzione.
L'"ambiente museale" contemporaneo, tendenzialmente privo di luce naturale, fittamente cablato, totalmente condizionato, dotato di complessi apparati di monitoraggio e di sicurezza, attento al comfort del visitatore, con conseguenti consumi energetici e problemi di smaltimento dei residui, per essere competitivo con le altre visitors' attractions che si propongono al turista è diventato un museo costoso sia in termini di investimento in capitale fisso che di gestione. Ed è divenuto anche un museo con una importante bolletta energetica.
Una politica di attento risparmio dell'energia e i principi della architettura orientata all'economia energetica possono confliggere seriamente con le necessità di conservazione delle collezioni e con l'efficacia della messa in scena museale.
Appuntamento
Musei illuminati. L'uso delle tecnologie nei musei e nelle aree archeologiche
Sala Imperatori della sede dell'Associazione Civita
Piazza Venezia 11 - Roma
23 settembre
programma
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