museo – Frutto di un concorso internazionale, il Museo Ciência Viva, inaugurato nel 2007 nella cittadina medioevale di Bragança in Portogallo, porta la firma italiana di una giovane architetto, Giulia de Appollonia.

Bragança è una cittadina antica di circa trentamila abitanti che vive sopratutto di agricoltura, con un castello che sovrasta le casette bianche, costruite l'una sull'altra. Rispetto al centro storico, il centro è collocato in basso, sul fondo di una valle solcata da un piccolo corso d'acqua, nel sito di un'ex centrale idroelettrica. Quando il fiume è in piena, il museo sembra una barca con l'acqua che sbatte sulle pareti della piattaforma di contenimento.

Il museo doveva essere una sorta di urban center, ha poi invece mutato il suo programma funzionale, triplicando anche le sue dimensioni (580 mq di area coperta e 1.760 mq di spazi aperti). Aperto sul fiume con tre facciate trasparenti, con il suo tetto-piazza, il museo fa da nodo a un sistema di percorsi pedonali che costeggiano il torrente fino al ponte dell'antico castello.

Numerosi gli accorgimenti per un'architettura sostenibile. La facciata/vetrata a sud è praticamente un radiatore, è infatti affiancata da una parete in acciaio corten (una lastra metallica che accumula calore) che mette in moto, grazie alla differenza di temperatura tra interno ed esterno, un meccanismo di ventilazione naturale.

La parete che si affaccia sul fiume è fatta con un cristallo che contiene un'anima segreta: punti luce, inseriti all'interno della vetro camera, che mutano colore e ritmano l'accensione e lo spegnimento, secondo il clima. Dei sensori esterni trasmettono i dati climatici a un software che sceglie il colore tra una gamma di sedici tinte e setta il tempo delle pulsazioni della luce. Più le pulsazioni sono lente più è probabile che nevicherà; se si muovono più velocemente, invece potrebbe piovere. L'intensità e la gradazione dei colori, da quelli più freddi a quelli più caldi, indicano invece la temperatura.

Nata a Pordenone nel 1969, Giulia de Appolonia, dopo l'esperienza universitaria Erasmus, ha lavorato tredici anni a Lisbona, prima accanto a Carrilho da Graça e poi con uno studio proprio, realizzando alcuni interventi di ristrutturazione.
Nel 2006 è tornata in Italia e dopo pochi mesi dal suo rientro, ha vinto il concorso di progettazione per l'Istituto Zooprofilattico di Brescia, dove ora vive e ha il suo studio, ABDArchitetti, con il collega e compagno Camillo Botticini.

scheda progetto

luogo: Bragança - Portogallo

cliente: Bragançapolis

progetto architettonico: Giulia de Appolonia

progetto ingegneristico: Ara engenheiros, Fernando Rodrigues

collaboratori: Tiego Castela, Leonardo Paiella, Ivan Teixeira, Ruben Ferreira

superficie costruita mq: 1.760

volume costruito mc: 580