Nara Centennial Hall  

Località Sanjyo-Miyamaecho, Nara-shi, Nara,
Giappone
Cliente City of
Nara
Progettisti Arata Isozaki &
Associates
Consulenze Mamoru Kawaguchi & Engineers
(structural engineer), Kankyo Engineering Inc. (Mechanical engineer), Nagata
Acoustic Inc. (Acoustic engineer), LPA (Lighting design)
Impresa di
costruzione
Joint Venture of Obayashi Corporation, Konoike Construction
Co., Ltd, Dai Nippon Construction, Morimoto Co., Ltd, Asakawa Co., Ltd, Oda Co.,
Ltd, Nakamura Co., Ltd, Kimura Co., Ltd, and Hokushin Co.,
Ltd
Realizzazione Aprile 1996 > Ottobre
1998
Area lotto 16.061,76m2
Superficie
costruita
6.416,01m2
Programma Multi-purpose hall
(2000 seats), auditorium (500 seats), multi-purpose room (100 seats), dressing
rooms, restaurant, administration offices, parking

Un gigantesco ellissoide il cui asse maggiore segue la direzione nord-sud
definisce planimetricamente l'impianto della Centennial hall di Nara, città che
fu la capitale del Giappone prima che lo diventassero Kyoto e infine Tokyo. Oggi
Nara è la sede della governo della prefettura. L'originale griglia urbana è
ancora oggi intatta e nitidamente leggibile in quanto matrice insediativa,
tuttavia alcune parti importanti furono distrutte a causa del passaggio delle
linee ferroviarie. Per rimediare a questa ferita inferta al tessuto originario,
negli anni Ottanta l'architetto Kisho Kurokawa fu incaricato di elaborare un
nuovo masterplan e di realizzare un complesso residenziale ed un albergo. Tra
questi due complessi edilizi è stato inserito il Nara Centennial Hall per la cui
progettazione, nell'ambito dell'Esposizione d'Architettura tenutasi a Nara nel
1991, fu indetto un concorso in più fasi a cui parteciparono liberamente quasi
3000 architetti e studi di architettura. Una prima selezione ridusse la rosa
delle proposte a cinque progetti concorrenti; i cinque vincitori di questa
scelta preliminare furono chiamati a partecipare ad una ulteriore fase ad inviti
assieme a Tadao Ando, Mario Botta, Hans Hollein Cristian De Portzamparc e Arata
Isozaki poi risultato vincitore. Il programma di concorso prevedeva una sala da
1800 posti, una sala concerti di medie dimensioni da 500 posti, e vari spazi di
servizio. Il progetto di Arata Isozaki interpreta e racchiude queste esigenze in
un grande elemento monumentale che diviene la chiave di volta del progetto di
ristrutturazione urbana precedentemente avviato; l'impianto ellittico
stremamente allungato estende ulteriormente la lunghezza del sito lungo l'asse
su cui si attesta la griglia della città storica, preservandola. I lati est e
sud formano un angolo dettato dall'inserimento casuale del tracciato ferroviario
e della nuova rete stradale di servizio. Dal punto di vista architettonico
l'edificio, con la sua ricercata autonomia formale, dimensionale e di scala, si
differenzia dai fabbricati circostanti materializzando nell'eccezionalità del
manufatto quel carattere monumentale resosi necessario per celebrare anche
fisicamente il centenario della municipalità. L'ipotesi di Isozaki richiama
certamente se non l'immagine, il carattere e le specificità sintetiche dei
templi antichi; conseguentemente i due auditorium risultano accostati l'uno
all'altro e si configurano come un'entità unica, indivisa. Nonostante la forma e
l'aspetto dell'involucro conferiscano all'auditorium un'immagine
complessivamente austera e solenne, i principi costruttivi attraverso i quali è
stato progettato e poi "montato" sono semplici, leggeri e concepiti in funzione
della velocità di realizzazione. Il grande guscio esterno è composto da pannelli
modulari prefabbricati ed appositamente dimensionati per poter essere
trasportati in cantiere agevolmente. Il metodo costruttivo impiegato, chiamato
Panta-Up ha consentito la realizzazione della struttura in soli sei giorni e
senza l'ausilio di un'impalcatura: ciascun pannello, ancora piegato in due
parti, è stato dislocato al suolo attorno al perimetro ellittico, per poi essere
schiuso e issato ad un'altezza di venticinque metri, fino ad ottenere il
completamento del grande involucro strutturale. I singoli elementi che
compongono l'ossatura dell'edificio sono ancorati a terra con una cerniera così
come altre cerniere consentono di renderli solidali tra loro e con la copertura.
Se il colore grigio dello skyline di Nara emerge come risultato complessivo dal
colore delle tegole che rivestono le coperture dei templi, ma anche degli
edifici della città, ecco che i muri esterni del Nara Centennial hall sono
rivestiti di zinco e lastre sovrapposte di ceramica grigio scura in modo da
sottolineare il colore degli antichi tetti. L'infinita sequenza di piastrelle di
ceramica rastrema lievemente verso il coronamento dell'edificio laddove la
copertura si presenta come un vasto campo di collettori solari a forma di tubi
di vetro. Il grande setto indipendente che consente l'ingresso all'auditorium è
il risultato dello sdoppiamento di una porzione della parete perimetrale,
generato compositivamente dalla rotazione dell'impianto ellittico.
Lo spazio
così definito dall'intercapedine tra i due involucri, né interno, né esterno,
accoglie la circolazione delle persone attorno alle sale principali e le conduce
al foyer attraverso un percorso invaso dalla luce naturale. L'interno include
tre differenti tipologie di sale: una vasta sala dotata di pedana mobile e
sedute utilizzata per congressi, conventions, musica classica, spettacoli e
concerti rock e pop; un auditorium di dimensioni medie progettato più
spedificatamente per la musica; e una sala multifunzionale, con livelli e pareti
variabili utilizzata per mostre, meetings e performances di teatro sperimentale.
Il "catino rovesciato", come lo definisce Arata Isozaki, costituisce una
dimostrazione del raggiungimento di un maturo equilibrio compositivo tra
semplicità della forma architettonica e complessità di dettaglio
costruttivo.

Testo di Laura Andreini
Estratto da Materia n° 48

Informazioni
Ascensori
Nippon Otis Elevator
Elementi d'illuminazione
Yamagiwa
Elementi in laterizio
Inax
Elementi in pietra naturale Van
Stokkum

Elementi in legno Takashimaya Space
Create

Elementi in pietra artificiale Yabashi
marble

Elementi in pietra naturale Yabashi
marble

Vedi i dettagli
tecnologici e costruttivi

Planimetria generale Pianta del secondo livello Sezione trasversale sulla sala principale