Intervista – L'industria italiana vive un momento delicato, spiega Dario Bassetti, Chief Marketing Officer di Indesit: per recuperare le aziende devono puntare su qualità e design

Dario Bassetti, Chief Marketing Officer di Indesit Company La situazione attuale dell'industria degli elettrodomestici nel nostro paese non è delle più rosee, come testimoniato dai licenziamenti in una società simbolo come Electrolux e dagli allarmi lanciati dall'ultimo rapporto del Ceced (Associazione nazionale Produttori di apparecchi domestici e Professionali). B2B24.it ha parlato della situazione e delle prospettive del settore con Dario Bassetti, Chief Marketing Officer di Indesit Company.

Qual è la situazione economica generale del mercato italiano degli elettrodomestici?
Il mercato italiano non è estraneo alle logiche che caratterizzano i Paesi europei e in generale l'intero pianeta: la pressione sui prezzi, la diminuzione dei ricavi per i produttori, maggiori esigenze da parte dei consumatori. In poche parole, uno scenario di anno in anno sempre più competitivo. Una recente indagine di Prometeia, condotta per conto del Ceced Italia, riporta come quello degli elettrodomestici sia il secondo comparto manifatturiero dopo l'automotive - con oltre 600 aziende e 150.000 addetti - con circa 27 milioni di apparecchi per un valore di 16 miliardi e un export di 9,3 miliardi nel 2007.
Come detto prima, anche in Italia si assiste a uno scenario in cui la pressione sui prezzi è stata intensa, per cui complessivamente si è arrivati ad una diminuzione dei ricavi, un rallentamento dell'export e un conseguente assottigliamento dei guadagni. Per i consumatori questo ha significato avere prodotti a prezzi ridotti ma non sempre a qualità garantita. Nel frattempo la capacità produttiva nei Paesi dell'Est è aumentata, per soddisfare la domanda dei mercati locali in rapido sviluppo: nell'ultimo anno, infatti, le vendite in Europa Orientale sono cresciute, mentre in Europa Occidentale sono leggermente diminuite. In più bisogna ricordare la forte svalutazione della sterlina, elemento importante perché il mercato britannico è uno dei maggiori al mondo. In queste condizioni, Indesit nel 2007 ha incrementato la quota di mercato a volume dello 0,3% consolidando il secondo posto con un 14%, e nel primo trimestre del 2008 ha raggiunto risultati più che soddisfacenti sia in termini di fatturato che di margini.

Dal vostro punto di vista, quali possono essere i settori trainanti e i prodotti con maggiore potenzialità del comparto elettrodomestici?
Nell'ultimo anno tutte le linee di prodotto hanno avuto risultati positivi con volumi e fatturato in crescita, in particolare la divisione freddo. Anche il segmento dell'incasso ha dato buoni risultati, e resta per noi una delle principali aree di sviluppo potenziale. Più in generale, gli articoli con le più alte potenzialità sono quelli che anticipano le esigenze del mercato, in cui si combinano sostenibilità ambientale, facilità d'uso, flessibilità e design. Come ad esempio la nostra Aqualtis di Hotpoint-Ariston, la prima lavabiancheria di dimensioni standard in grado di offrire le prestazioni di una lavabiancheria di grandi dimensioni o come la lavabiancheria Moon a marchio Indesit, dal design rivoluzionario firmato da Giugiaro e dall'estrema facilità d'uso e premiata in tutto il mondo. Oltre a questi lanci abbiamo gettato le basi per un piano prodotti 2008 ancora più innovativo: 60 progetti per lo sviluppo di nuovi concetti di prodotto e 20 ricerche per approfondire la conoscenza del mercato, importanti per consolidare la nostra posizione.

In questa particolare congiuntura di mercato, che senso ha parlare di delocalizzazione?
Nel nostro settore, che ha tra le peculiarità gli elevati costi della logistica e delle materie prime, è difficile parlare di delocalizzazione, si parla piuttosto di internazionalizzazione come spostamento della produzione vicino ai mercati di sbocco. Indesit ha fatto questa scelta già da tempo ed è un'azienda internazionale leader nella Grande Europa con una quota di mercato del 14%. Ma la nostra sfida è essere un'impresa globale: in questi anni abbiamo fatto un buon lavoro che ci ha permesso di consolidare la nostra presenza all'estero, e il ribilanciamento della produzione verso i mercati dell'est, in rapida crescita, risponde all'esigenza di collocare la produzione nelle aree in cui si trovano i mercati di vendita dei beni. Tuttavia Indesit realizza in Occidente oltre la metà della produzione, e nell'ultimo anno ha conseguito utili record rispetto a una congiuntura sfavorevole. Per il 2008 contiamo di continuare a crescere nei mercati dove già siamo leader: in Russia e nei Paesi dell'Est Europa, nella stessa Italia, in Portogallo e in Francia, e più in generale prevediamo di migliorare in tutti e 36 i Paesi in cui operiamo, anche nei Paesi emergenti.

Quale importanza ha il design in un'azienda come Indesit?
Il design, insieme all'innovazione tecnologica e al rispetto per l'ambiente, è una leva su cui abbiamo sempre puntato. Indesit vanta una collaborazione storica con designer studios del calibro di Makio Hasuike e di Giugiaro Design che è tra più rappresentativi dell'Italia nel mondo. L'azienda crede molto nel design non solo come bellezza estetica ma anche come ricerca di soluzioni in grado di migliorare le performance degli elettrodomestici e l'interazione dell'utente con gli stessi. Un consumatore che, sempre di più, cerca nell'elettrodomestico un prodotto altamente funzionale ma anche bello da vedere, un vero elemento di arredo dal design accattivante.

La ricerca tecnologica può rappresentare una via efficace per una nuova stagione di crescita economica?
Nel nostro settore l'alto livello di tecnologia e qualità è quello che fa la differenza e rende capaci di competere in un contesto in cui bisogna essere in grado di cogliere rapidamente le opportunità offerte dal mondo della ricerca e della tecnologia. Il mercato richiede oggi brand forti e prodotti estremamente innovativi dalle elevate prestazioni e qualità. L'alto livello tecnologico e l'innovazione, oltre al design d'avanguardia, è quello che ci distingue dagli altri, e naturalmente anche la crescente qualità dei nostri prodotti. In questi anni abbiamo fatto un importante lavoro migliorare la qualità: in tre anni la difettosità dei prodotti è stata ridotta del 30% e la qualità ha raggiunto i massimi livelli, a dimostrazione di un'aumentata efficienza industriale. Ogni 24-30 mesi cambiamo la piattaforma delle linee di prodotto nell'ottica del miglioramento estetico e prestazionale dei nostri prodotti e per raggiungere livelli qualitativi sempre più alti. Per continuare ad essere competitiva Indesit crea ogni anno il 50% di prodotti completamente nuovi, investendo importanti risorse in ricerca e sviluppo. L'investimento legato ai nuovi prodotti è di circa 50 milioni di euro nel 2008, quasi un terzo del totale.

Che tipo di attenzione c'è da parte dei consumatori alle tematiche ambientali?
I consumatori sono diventati sempre più esigenti sui temi del risparmio idrico ed energetico degli elettrodomestici, d'altronde la sostenibilità ambientale è una caratteristica imprescindibile per dei prodotti che nell'economia domestica hanno un impatto importante nei consumi di energia, gas, acqua e detergenti. Su questo fronte gli apparecchi che oggi mettiamo sul mercato risparmiano anche fino al 70% di energia rispetto a quelli di soli 10 anni fa, e di fatto, grazie all'ecologia e ai temi del risparmio energetico, dal 2000 gli investimenti nel settore sono raddoppiati.

Quale sarà la ricetta di Indesit per i prossimi anni?
Per essere competitivi abbiamo fatto e faremo grandi investimenti su innovazione di prodotto e rafforzamento dei marchi, perché il mercato richiede oggi brand forti e prodotti dalle elevate prestazioni e qualità. Questo significa innanzitutto la riduzione dei marchi a tre - Indesit, Hotpoint Ariston e Scholtès - brand forti la cui identità è vicina al consumatore e risponde alle sue esigenze. Adeguato supporto ai marchi sarà fornito sia da crescenti investimenti in pubblicità e promozione (passato da 70 a 100 milioni di euro) oltre che da una robusta innovazione di prodotto, in cui continueremo a investire per migliorare ancora di più qualità e affidabilità delle nostre macchine, per essere sempre più vicini al consumatore e sviluppare prodotti con prestazioni ancora migliori in termini di risparmio idrico ed energetico.