Ricerche – Secondo una ricerca Swg, in questo ambiente si compiono molte attività che hanno a che fare con la comunicazione, come usare il pc, telefonare o ascoltare la radio

Mentre cucinano, gli italiani compiono una serie di altre attività che hanno al centro la comunicazione e l'informazione. È quanto emerge dalla ricerca effettuata da Ambiente Cucina e Tomorrow Swg sulle abitudini degli italiani in cucina. Se infatti oltre il 65% dei nostri connazionali guarda regolarmente o spesso la televisione, più del 40% ascolta la radio. È quello che si potrebbe definire un uso passivo dei mezzi di comunicazione, quasi un sottofondo che serve essenzialmente per informarsi sui fatti che accadono nella società, oppure per condividere questo momento con i figli in concomitanza con la fascia preserale di giochi, quiz e cartoni: infatti la percentuale nelle famiglie con figli sale, mentre i single dichiarano un maggiore ascolto della radio, anche se la tv rimane il media più utilizzato (54%).

Telefono e tv: comunque mai soli
Vi è poi un uso più attivo dei mezzi, come parlare al telefono. Con la penetrazione dei cordless nelle case, è ormai normale dare un occhio ai fornelli e, contemporaneamente, chiaccherare al telefono. Un modo per ottimizzare il tempo, risorsa di cui soprattutto le donne, per la molteplicità di ruoli che spesso ricoprono sentono la mancanza: più dell'80% delle intervistate telefona mentre cucina. Cucinare, quindi, coincide per gran parte degli italiani con la possibilità di mantenere le relazioni con amici e familiari, ma anche per chiedere suggerimenti di cucina, perché no, come parrebbe suggerire il fatto che anche l'80% della fascia d'età 25-34 anni sta al telefono durante la preparazione dei pasti. «Va comunque rilevato - annota Diego Martone di Tomorrow Swg - che questi due target hanno una tendenza all'uso del telefono più marcata rispetto alla popolazione complessiva, e in particolare per conversazioni a carattere privato (non di lavoro)».

La ricerca Swg sul comportamento degli italiani in cucina
(file .pdf)

Più Internet che giornali
Gli stimoli che arrivano dall'esterno raggiungono il massimo apice con il fatto che per il 35% degli intervistati stare al computer o navigare in internet mentre si cucina non è visto come un'antitesi: la diffusione dei computer laptop e delle reti wi-fi per il collegamento a internet rende agevole trasferire il computer in cucina e utilizzarlo, per esempio, per recuperare ricette da seguire passo passo. Infine, vi è poco meno di un quinto degli intervistati che legge libri o giornali, (23% tra la popolazione femminile). La cucina si conferma come il luogo privilegiato anche della multimedialità casalinga, il vero centro di relazioni della casa e un ponte con il mondo esterno grazie all'evoluzione delle tecnologie, e all'apertura al living, diventando così un tutt'uno con l'ambiente deputato all'entertainment domestico.

Ma il "dopo" è sempre pesante
Dopo aver cucinato, però, occorre riassettare e su questo verte la seconda domanda. Ebbene, si conferma che la “poesia“ e l' “emozione” della cucina cessano di fronte all'ineluttabilità del “dopo”, della fase post creativa. Così risulta che le attività più pesanti e gravose sono pulire i fornelli e il forno. Ma se per gli uomini i più odiati sono nell'ordine il piano cottura (49%), il pavimento e il forno sempre con le stesse percentuali, per le donne invece le attività più pesanti sono la pulizia del forno (50%), del piano cottura (39%) e la sistemazione di patti, pentole e utensili per il 29% (svuotare la lavastoviglie, insomma). Da qui si possono trarre due conclusioni. La prima è che minore è la gravosità percepita dell'azione, più alta è la possibilità che non venga svolta. La seconda è che probabilmente «il mito dei pasti fuori casa va rivisto alla luce del fatto che mangiare fuori equivale a fare meno fatica domestica».