spazi pubblici – Nel piccolo e delizioso palazzo Zuccari, nello spazio prima destinato a giardino, trova ora posto una costruzione modernissima di acciaio, cristallo e travertino, che ospita i duecentomila volumi della prestigiosa biblioteca

La Biblioteca Hertziana, con i suoi duecentomila volumi, fu fondata nel 1913, a seguito di un lascito della mecenate ebrea Henriette Hertz (1846-1913), a favore dell'Istituto per lo studio dell'arte italiana e romana. Fa parte ora dell'Istituto della Società tedesca Max Planck, promotore di scienza e ricerca dal 1910.

Occupa il palazzetto Zuccari, conosciuto per le sue decorazioni barocche, in particolare per le cornici delle porte e finestre esterne che hanno l'aspetto di mostruose bocche aperte di altrettanti feroci mostri.
L'intervento di restauro e ampliamento porta la firma dell'architetto spagnolo Juan Navarro Baldeweg, che nel progetto ha usato un linguaggio moderno all'insegna della luce, della leggerezza e della tecnologia. L'idea di Navarro si è espressa nella realizzazione del cortile a lucernario attorno al quale si distribuiscono le sale di lettura e gli altri ambienti. Questo cortile a cielo aperto è chiuso su tre lati da vetrate, mentre sul quarto lato Navarro ha progettato un muro inclinato bianco per riflettere la luce solare e illuminare le sale di lettura.
L'ingresso scenografico con le fauci del "Mascherone" di via Gregoriana, chiuso dagli anni sessanta è stato ripristinato, tornando a essere l'iconica della biblioteca.
Il cinquecentesco palazzo ha una forma trapezoidale e si inserisce tra via Sistina e via Gregoriana. Gli spazi per la biblioteca furono realizzati nel 1962 all'interno dell'originario giardino della residenza-atelier dell'architetto manierista Federico Zuccari.
Dalla magnifica terrazza del palazzo si può godere il panorama della città. Durante i lavori sono tornati alla luce altri resti della Villa di Lucullo del 60 a. C. Gli antichi ambienti dipinti, i vasi e una testina di Venere in marmo, sono ora conservati nel sottosuolo. La nuova struttura poggia letteralmente sulla storia di Roma perché si sostiene su pali interrati a 45 m e grazie a una sorta di ponte sotterraneo sospeso sui ritrovamenti degli antichi Horti Luculliani. Statisticamente ardita, la soluzione potrà essere di esempio per altri interventi su terreni archeologicamente vincolati.
I lavori di restauro sono durati un decennio a causa della mancanza di spazio, dei ritrovamenti archeologici e della necessità di adeguamento alle norme di sicurezza e sono costati 23 milioni di euro di cui 17 pubblici e 5 privati concessi dagli sponsor Basf e Siemens.

scheda studio

Studio: Navarro Baldeweg Asociados

Indirizzo: C/ Carbonero y Sol,14

Città: Madrid

Telefono: +34 915626801

e-mail: estudio@navarrobaldeweg.net

www: www.navarrobaldeweg.net