©Margherita Caldi Inchingolo

Boato International ha affidato a Modourbano la progettazione dei nuovi uffici tecnici dello stabilimento di Monfalcone in provincia di Gorizia.
L’incontro tra l'azienda e lo studio di architettura risale al 2021, quando in una congiuntura mondiale quanto mai difficile, Boato International contattò i progettisti per valutare l'utilizzo di alcuni spazi esistenti dove realizzare il nuovo ufficio tecnico a servizio dell’area produttiva. I momenti di confronto e lavoro con la Direzione aziendale sono stati caratterizzati dalla consapevolezza di dover comunicare l’anima di un'azienda in continua espansione, con un settore produttivo che si proiettava sempre di più verso l'automazione e la digitalizzazione dei processi, e un reparto di progettazione interna, anch'esso in trasformazione, che esprimeva esigenze nuove e impellenti.

La richiesta della committenza è stata quella di portare, nel progetto per i nuovi uffici, l’innovazione nell’organizzazione, utilizzando l'esperienza e gli approfondimenti maturati negli anni dallo studio milanese nel campo del design e dell'uso dei materiali. Il fine era trasmettere l'immagine di un'azienda contemporanea, internazionale, tecnologicamente all'avanguardia, attenta alla ricerca e allo sviluppo così come alle esigenze del personale.
Modourbano ha quindi elaborato una strategia di progetto nell’ottica di una nuova concezione degli spazi di lavoro, senza dimenticare la storia, l’identità e i colori dell’azienda, ormai anch’essi parte imprescindibile di Boato International. Nel concept sviluppato per i nuovi uffici, nato dopo un intenso confronto con la Direzione e i tecnici, Modourbano ha cercato di unire l'elemento dell'organizzazione contemporanea del lavoro, tramite l’ideazione di spazi non convenzionali, all'immagine della produzione industriale e della tecnologia, grazie all’utilizzo di forme e materiali che vi si ispirassero.

Impianti a vista, boiserie in finitura alluminio, pavimenti tecnici e forme geometriche pure si alternano a morbidi materiali tessili che definiscono i limiti tra spazi condivisi e spazi privati, con il fine di modulare la funzione e contribuire al benessere acustico dei locali. Un sottile nastro metallico rosso (prodotto dalle maestranze interne dell'azienda) percorre l'intero progetto collegando le funzioni e i materiali di cui sono costituiti gli uffici. Il colore rosso del marchio caratterizza inoltre alcuni spazi di collegamento fra le zone (il vano scala, il disimpegno che porta verso la produzione e contiene l'ascensore), le pareti e il pavimento della Obeya Room, le cellule private delle Phone Booth e la Break Area.
Lo spazio principale (Open Space) è divisibile tramite una tenda acustica in due zone: un'area organizzata con una serie di isole operative a quattro postazioni, e un'area flessibile, caratterizzata da postazioni modulari componibili in diverse configurazioni a seconda dell'attività svolta (corsi di aggiornamento, riunioni, comunicazioni dell'azienda al personale). Vetrate trasparenti con sottili profili rossi e un'ampia porta scorrevole a due ante permettono di collegare visivamente e fisicamente l'Open Space con la stanza per le riunioni Obeya Room, dotata di una grande lavagna magnetica posta in continuità sulle due pareti principali.

©Margherita Caldi Inchingolo

Un sistema di ripiani modulari compone un tavolo riunioni circolare, e una tenda acustica lungo le pareti vetrate consente di rendere privato lo spazio.
Sull'Open Space, una separata da una tenda e l'altra da una vetrata trasparente, si affacciano le due aree riunioni più piccole: l'area riunioni informale, collegata direttamente con la Break Area, i cui arredi in tessuto favoriscono e richiamano la funzione per cui è pensata, e una piccola saletta per le riunioni private. Tutte le aree sono cablate con sistemi pop up a pavimento nelle zone che necessitano di un'organizzazione libera nella disposizione degli arredi, a parete o negli appositi vani predisposti sulle scrivanie.

È stato dunque necessario aver concepito l’intero progetto a partire dalla forte identità dell’azienda e della sua attività, implementando la continua ricerca dello studio nell’ambito degli spazi di lavoro.

©Margherita Caldi Inchingolo

Scheda progetto
Impresa generale: Impresa di Nallo Michele
Arredi su misura: Marelli Arredamenti srl
Fornitori: Marazzi, Manerba, MAM, Ducale Tendaggi, Caimi Brevetti, Intra lighting, UNILIN Italia
Impianti Elettrici e Meccanici: STEG
Direzione Lavori: Stefano Cegna
Progetto Strutture e Direzione Lavori: Gianpaolo Cocco
Progetto Antincendio: Studio Pellizzoni
MU Associati Staff: Ester Ippolito, Ana Magro Figueiredo, Merve Urel, Giulio Capitani, Luigi Mustica, Giulia Zanetti, Ida Ferrigno, Francesco Citron, Meri Pepanyan, Federico Napolitano