Situata al numero 78-11 della prestigiosa Cheongdam Dong, nel fashion district di Gangnam Gu, la nuova boutique Givenchy di Seoul progettata da Piurarch si estende su 400 metri quadrati, suddivisi su quattro piani ed è nata dall'incontro tra il concept originale del direttore creativo della Maison Riccardo Tisci e la peculiare ricerca che caratterizza lo studio milanese Piuarch.
L'edificio presenta una struttura geometrica grafica, a chiazza di petrolio, con un interno iper-minimalista che riflette i temi e l'allure del brand, pensato per esaltare il contrasto con i prodotti. I quattro piani dell'edificio presentano le collezioni uomo, donna e accessori del celebre marchio che offre una visione unica del lusso ready-to-wear: sia urbano che couture.
Disegnata come una sorta di involucro, la facciata dell'edificio è una sorta di seconda pelle in rilievo: espressione di un'identità urbana che nasce dall'evocazione del caratteristico taglio sartoriale a "T" che contraddistingue il marchio francese.
La superficie bugnata delle lastre in acciaio elettrolucidato, crea un effetto mutevole che cambia a seconda del riflesso della luce e del paesaggio circostante. Al vertice dell'edificio la facciata si apre in una citazione del celebre T cut, mostrando un dettaglio in ottone satinato. Oltre ad essere l'evocazione diretta ad un segno stilistico caratteristico di Givenchy, questo segno diviene landmark per chi percorre la grande via Cheongdam.
Ispirata all'Optical Art e alla lavorazione dei tessuti adoperati da Givenchy nelle ultime collezioni, la lamiera ondulata della facciata presenta fori irregolari che alla sera danno un immagine dell'edificio in constante divenire. Piuarch ha inteso esprimere proprio nella facciata l'elemento iconico e suggestivo che si facesse carico di rappresentare i valori che caratterizzano Givenchy. Per fare questo si è trasferito su scala urbana e scultorea la natura di un processo sartoriale: un cubo nero lucido che poggia su un piano terra interamente vetrato.
La superficie esterna ha un andamento in rilievo bombato, il metallo riflette e deforma la luce generando effetti cinetici/optical che fanno si che la facciata nel corso della giornata sembri in continuo divenire.
Il tema di questi elementi bugnati fa riferimento alla ricerca stilistica di Givenchy sui materiali, trasportato nella visione di Piuarch nei riferimenti all'arte italiana degli anni '60: Lucio Fontana ed Enrico Castellani su tutti. Il punto di contatto tra l'arte optical italiana e Givenchy è proprio il segno impresso da Riccardo Tisci, il cui lavoro è percorso da continui riferimenti ai movimenti artistici tipici dell'arte italiana.
I dettagli negli arredi e nella facciata sono pensati per esprimere un uso quasi sartoriale della materia. Il concept generale del progetto di interni si esprime attraverso una peculiare ricerca nei materiali: marmo calacatta, salanoir, pietra di Basalto, che vengono affiancate a degli elementi diversi per creare uno spirito elegante e allo stesso tempo contemporaneo. Particolare importanza è data alla scala interna rivestita di Marmo Sahara noir, staccata dal muro con rampe che salgono in direzioni diverse.