Sono l’essenza del Movimento Olimpico e i suoi valori di eccellenza, rispetto e amicizia a servire come base di ispirazione per la nuova sede del Comitato Olimpico Internazionale (CIO). A Losanna, capitale Olimpica, il nuovo edificio del Comitato mira a riunire sotto lo stesso tetto tutta l’amministrazione sparpagliata, fino a ieri, in quattro edifici sparsi per la città elvetica. Nel 2014, dopo un concorso internazionale a più fasi, lo studio svedese 3XN, in collaborazione con lo studio di architettura locale IttenBrechbühl, si è aggiudicato la progettazione e realizzazione del nuovo complesso, l’Olympic House. La Casa Olimpica è un edificio altamente efficiente e sostenibile situato nel parco pubblico di Louis Bourget, sulle sponde del Lago Lemàno, area di particolare interesse paesaggistico e storico su cui insiste il castello settecentesco di Vidy. Lo studio di architettura ha affrontato il design del nuovo complesso con l’intento di raggiungere il massimo livello di integrazione con l’ambiente naturale e storico, dando al contempo respiro a una costruzione che potesse diventare punto di riferimento architettonico emblematico per la comunità locale. Il vicino Château de Vidy, un edificio compreso nel territorio del Cantone di Vaud, ha subìto un restauro di tipo conservativo che ha ripristinato le facciate originali riportando il castello alla sua originale condizione. Il nuovo ampliamento, dalle forme di certo più avveniristiche e figlie del suo tempo, rispetta l’eredità del castello accostandosene con rispetto e stabilisce transizioni senza soluzione di continuità tra lo spazio pubblico verde e la Casa Olimpica. Il posizionamento del nuovo quartier generale sul lato est dell’area, combinato con il fitto bosco di alberi a ovest, si traduce in una reinterpretazione della simmetria classica che imposta lo Château come asse centrale attorno al quale ruotano l’area del parcheggio e la Casa Olimpica.

Il design progettuale incorpora la natura e il paesaggio per massimizzare la bellezza del luogo con elementi vegetali a diversa scala, tra cui spicca un plinto vegetale di grandi dimensioni che si fonde discretamente con il paesaggio riducendo al minimo l’impatto a terra del volume e garantendo nel contempo la conservazione della biodiversità locale. L’edificio di ampio respiro traduce in forma costruttiva i cinque principi del Movimento Olimpico: movimento, trasparenza, flessibilità, sostenibilità e collaborazione. 3XN racconta e desume i concetti del movimento disegnando un volume che descrive in facciata i movimenti aggraziati di un atleta, privilegiando la trasparenza e i flussi interni per facilitare e stimolare l’interazione, la comunicazione e la condivisione delle conoscenze. La costruzione diventa metafora del desiderio di trasparenza organizzativa del CIO, che riflette i cambiamenti strutturali globali avviati dall’Agenda olimpica 2020. In tal senso, la trasparenza dell’edificio simboleggia l’apertura del CIO come organizzazione, oltre a offrire una vista mozzafiato sul lago. Le facciate completamente vetrate del complesso consentono la visibilità del lavoro quotidiano e dei movimenti del personale attraverso la cortina di vetro, progettata con un sistema doppia pelle per assicurare il raggiungimento di prestazioni ottimali in termini di isolamento termico e acustico e permettendo alla luce naturale di permeare l’intero volume. La forma dell’edificio è forse la più interessante caratteristica del progetto; la geometria è di fatto creata dal movimento fluido e ondulato delle sue facciate, che lo fanno apparire interessante quando visto dall’alto, con una copertura che racconta le strategie progettuali in termini di integrazione ambientale e sostenibilità costruttiva, e trasmettendo in facciata l’energia di un atleta in movimento mediante fronti che appaiono in modo diverso a seconda dell’angolazione da cui li si ammira. Così come nello sport, il movimento porta a un’ottimizzazione delle prestazioni; allo stesso modo le manipolazioni formali dell’involucro dell’edificio hanno un effetto diretto sul suo funzionamento.

E se all’esterno la funzionalità è sottesa dall’approccio sostenibile, all’interno questa diventa un modo per creare spazi openspace fruibili in molteplici modi che ruotano all’unisono attorno a una scala di proporzioni e importanza senza eguali. La Unity Staircase, la “scala dell’unità”, rimanda ai cinque Anelli Olimpici disegnati dal Barone Pierre de Coubertin nel 1894. La scala centrale, illuminata per mezzo di un lucernario di grandi dimensioni, attraversa in altezza l’intero edificio, collegando in modi sempre diversi tutti i piani attraverso un atrio centrale. Seguendo i principi della progettazione attiva, la scala in rovere e la sua periferia definiscono l’area centrale per l’attività sociale e il movimento. La scala è l’espressione visiva dell’unità e della collaborazione tra il personale del CIO e gli stakeholder. Gli interni sono progettati con il minor numero possibile di vincoli strutturali: 4 nuclei di servizi e 14 pilastri sostengono la struttura dell’edificio. La disposizione sistematica degli elementi tecnici ed elettrici consente un ambiente di lavoro agile, dedicato a una forza lavoro altamente mobile che si adatta ai cambiamenti strategici e organizzativi. Oltre agli uffici, all’interno della Casa Olimpica insistono spazi espositivi, una caffetteria e sale riunioni tutti disposti intorno alla scala centrale, promuovendo un senso di comunità per i 500 utenti che fanno un uso abituale del centro. L’impegno del CIO per la sostenibilità è stato integrato da 3XN non solo nella progettazione e nella costruzione, ma anche attraverso lo sviluppo di concetti operativi per la Casa Olimpica. Grazie a caratteristiche innovative, l’impatto ambientale dell’edificio è ridotto al minimo senza compromettere la qualità dell’ambiente di lavoro. La Casa Olimpica funge da ponte tra le radici del CIO di Losanna e la visione dell’organizzazione per un futuro sostenibile. In questo senso, la nuova sede del CIO è un esempio innovativo di un’organizzazione agile e sostenibile del XXI secolo che riflette i valori e definisce l’identità del CIO.

Il CIO ha dedicato molti
sforzi per influenzare la
sua catena di fornitura,
portando il Comitato
verso cambiamenti
significativi a lungo
termine per quanto
concerne la selezione
dei fornitori. Proprio
per questo, il
principale produttore
di mobili deputato
all’arredamento interno
ha certificato alcuni
dei prodotti del suo
catalogo secondo gli
standard Greenguard

 

UN’INVOLUCRO SOSTENIBILE A TUTTO TONDO
La Casa Olimpica ha ottenuto tre certificazioni di sostenibilità di alto livello, riconosciute a livello internazionale (standard LEED) e nazionale (standard Minergie e SNBS). Olympic House è certificata LEED Platinum, il più alto livello di certificazione LEED. L’involucro dell’edificio permette un ottimo isolamento attraverso l’ermeticità all’aria e il triplo vetro sulla pelle interna della facciata. Lo strato interno della facciata promuove l’isolamento termico, mentre lo strato esterno ne descrive il design con un sistema integrato che provvede alla protezione solare e all’isolamento acustico di tutto il complesso. Inoltre, le facciate sono state progettate specificamente come fossero una grande fisarmonica che si apre a scaglie per guadagnare ulteriore superficie, traendone un vantaggio dal punto di vista illuminotecnico e visivo. Gli impianti sanitari ad alta efficienza idrica e la captazione dell’acqua piovana riducono notevolmente la necessità d’acqua dell’edificio; in copertura, il design del tetto è sottolineato da un campo di pannelli fotovoltaici che contribuiscono all’approvvigionamento elettrico dell’intero complesso - basti pensare che la quantità di energia elettrica prodotta dai pannelli fotovoltaici equivale al consumo di circa 60 edifici a uso civile-. Un’altra importante caratteristica di sostenibilità è l’uso dell’acqua del lago attraverso scambiatori di calore e pompe di calore per il riscaldamento e il raffreddamento dell’edificio. I materiali sono stati scelti con cura con l’intento di limitare le emissioni inquinanti e garantire la migliore qualità dell’aria interna per il comfort dell’utente. La decostruzione rispettosa degli edifici dell’ex amministrazione del CIO è stato un elemento significativo del progetto, contribuendo a un’economia circolare attraverso il riutilizzo, la demolizione selettiva e il riciclaggio dei materiali da costruzione. Oltre il 95% dei materiali dell’edificio amministrativo precedente sono stati riutilizzati o riciclati, favorendo l’impronta di sostenibilità dell’edificio.

IL MOVIMENTO DI UN ATLETA RACCONTATO IN FACCIATA
Marchio distintivo del design firmato 3XN, la facciata della Casa Olimpica è una sfida tecnologica che unisce prestazioni tecniche e qualità architettoniche di grande rilievo. Sebbene il progetto originale prevedesse una facciata interna con pannelli di vetro quadrangolari, a diamante, molto simili ai pannelli utilizzati per la facciata esterna, Frener & Reifer ha proposto al cliente una riduzione della complessità tecnologica che ha permesso di diminuire i costi di costruzione senza compromettere l’impatto estetico voluto dai progettisti. Durante la fase di progettazione, la facciata modellata interamente in 3D è stata combinata con il modello tridimensionale delle strutture di calcestruzzo che fungono da supporto al rivestimento esterno, per poter determinare con precisione le dimensioni di ciascuno dei 33.500 componenti che costituiscono il sistema a doppio involucro. La prima fase di costruzione ha visto l’installazione dei circa 2.300 m² di facciata interna essere montati a partire dalla sottostruttura, con profili di base disposti sui punti di testa e di base, seguiti dall’apposizione di 194 pannelli di vetro privi di montanti e con giunti solamente siliconati. Dopo il completamento della facciata interna, le lavorazioni si sono spostate sulla parte esterna, con il posizionamento della sottostruttura per la superficie di vetro esterna. Dapprima sono state montate le alette verticali di acciaio rivestite con lamiera di alluminio e successivamente inserite nei bracci a sbalzo della struttura. Così facendo, è stato possibile appendere le alette dall’alto verso il basso e trasferire il carico dei due piani superiori sul tetto verde. Alla base della facciata, le alette di acciaio sono state montate su staffe e dunque collegate alle sorelle superiori tramite un meccanismo di innesto che garantisce una sottostruttura scorrevole e facilmente spostabile, dunque in grado di sopportare elevati carichi di vento. Per di più, i telai orizzontali di acciaio sono stati collegati alla facciata di vetro interna per evitare oscillazioni e dotati di griglie calpestabili per eseguire lavori di manutenzione e pulizia delle facciate e per disallineare come da progetto la facciata esterna rispetto a quella interna.

Scheda progetto
Progettista: 3XN Architects
Architetto locale: IttenBrechbühl
Committente: The International Olympic Committee Periodo di costruzione: 2014 - 2015
Area: 22,000 mq/135,000 mc
Costo: 145 milion CHF
Architetto: Jan Ammundsen
Project manager: Søren Nersting
Paesaggio: Hüsler & Associés, Forster System, J.F. Charmoy
Interior design: RBSGROUP
Illuminotecnica: Jesper Kongshaug, Slight Strutture: INGENI SA
Impianti condizionamento: Weinmann-Energies SA, Alpiq InTec Schweiz AG, Alvazzi Groupe SA
Impianto elettrico: MAB-Ingenierie SA, ETAVIS TSA SA Facciate: Emmer Pfenninger Partner AG, FRENER & REIFER
Sostenibilità: ThemaVerde
Acustica: d’Silence acoustique
Antincendio: Ignis Salutem SA, DES systems de sécurité SA, Fire Systems SA
Arredi: André SA, Vitra + UniquementVotre
Domotica: Bouyges, Siemens Suisse SA
Scala centrale: Consortium Etienne Bernay+Bodenmann
Photos: Adam Mørk Copenhagen, Lucas Delachaux Lausanne

Arketipo 133, Coperture, Novembre 2019