Progetti innovativi – Equilibrio e variazione di forme e colori alla base di un edificio residenziale che ha vinto il premio Archès

Isotta Cortesi, (ricercatrice universitaria che ha svolto attività didattica a Catania, Genova e in Virginia) ha progettato un edificio alla periferia di Parma che si è posto l'obiettivo di rappresentare un “segno”, un simbolo d'ordine, ma anche di eleganza e di semplice modernità.
Nel novembre 2006 l'edificio è stato insignito del premio per la migliore opera realizzata al concorso biennale di architettura Archès: un riconoscimento rivolto alla ricerca di un'integrazione tra il progetto di architettura ed i suoi contenuti di innovazione tecnologica. Archès, importante gruppo aziendale del settore edile, organizza la selezione insieme a Aid'a (Agenzia Italiana d'architettura), Darc (Direzione Generale per l'Architettura e l'arte contemporanea del Ministero dei Beni Culturali) e Cnappc (Consiglio Nazionale degli Architetti, Ppc).

La composizione della struttura
La realizzazione della Cortesi è una costruzione residenziale che sorge su un'area di completamento della periferia, dove il margine sud orientale della città emiliana si sfrangia dalla fitta compagine di unità residenziali di iniziativa pubblica.
Il disegno esalta la strutturalità costruttiva attraverso: un ordine che scandisce, con eleganza e funzionalità, le facciate in un ritmo di pieni e di vuoti, di luci, di colori, di ombre; la capacità di rapportarsi al contesto proiettando all'intorno la modularità compositiva, manifesta in vari dettagli del volume e della recinzione.
L'idea è stata l'occasione per sperimentare il rapporto di contiguità e di contrasto instaurato tra la superficie muraria ed il sistema pilastrato: questo disegna il perimetro della costruzione e stabilisce la reiterazione del medesimo modulo che muta raddoppiandosi in prossimità dell'angolo del fabbricato.
L'ordine delle campiture, sempre uguali, è scandito dalle colonne verticali: tra di esse, il muro di tamponamento prosegue nei pilastri, allontanandosene sulle facciate per alternare piani sfalsati.

Spazio a colori e materiali

L'unitarietà dell'insieme non penalizza la diversificazione formale e l'espressione della fantasia, che si manifesta anche con un “gioco” di colori, nelle superfici a intonaco, e con un connubio discreto tra le lastre in alluminio preverniciato delle superfici inclinate, i mattoni faccia a vista del rivestimento, i metalli e i legni dei serramenti.
In questo senso, è da intendersi la contrapposizione tra la ripetuta struttura pilastrata, di severa misura geometrica, rivestita in laterizio scuro, e l'apparato murario arretrato, dai colori compositi, squillanti.
Infine, l'elemento unificante è la linea orizzontale del cornicione, di un lucido verde acqua.
Pregevole risulta questa ricerca di semplicità e insieme di equilibrio tra le parti, di giustificazione delle variazioni, di rifiuto della banalità; ribadita da una molteplicità conformativa di elementi (speroni, volte, piedritti).
Le unità residenziali, alcune in duplex, sono disposte su sei livelli, con un interrato che comprende depositi, cantine e autorimesse. La struttura dei pilastri è in c.a. gettato in opera; le travi, anch'esse in c.a., sono prefabbricate; i solai, i tamponamenti e le pareti divisorie sono in laterizio.