A pochi chilometri a nord di Copenhagen, nel 1918 è stato inaugurato l'Ordrupgaard Museum, la cui prima collezione è stata ospitata in una villa di inizio Novecento. Nei decenni successivi, attraverso donazioni e acquisizioni, la collezione del museo si è notevolmente ampliata, richiedendo la progettazione di un prima estensione dello spazio museale, firmata da Zaha Hadid e inaugurata nel 2005. Distribuito su 1.150 metri quadrati, il progetto di Zaha Hadid – in cemento addizionato con polveri vulcaniche scure – è caratterizzato da linee sinuose e fluide e dalla volontà di alleggerire la distinzione netta fra percorsi distributivi, gallerie espositive e spazi pubblici.Oggi, al primo ampliamento dell'Ordrupgaard Museum si aggiunge un secondo, recentemente inaugurato con un progetto sviluppato dallo studio norvegese Snøhetta. Risultato vincitore di un concorso indetto nel 2012, l'estensione di Snøhetta accoglie i visitatori al loro arrivo, rappresentando il nuovo percorso di ingresso attraverso le sue due ali scultoree in acciaio, caratterizzate da una finitura superficiale che rifrange la luce e il cielo. Le due ali che accolgono i visitatori nascondono un'ampia parte interrata e che occupa circa 1800 metri quadrati. Oltre alle cinque nuove sale espositive – raggiungibili attraverso una imponente scalinata che porta i visitatori nei piani interrati – l'intervento è stato completato da un articolato progetto di riqualificazione energetica sviluppato con l'obiettivo di ridurre i costi energetici complessivi di Ordrupgaard.
"Ordrupgaard è un'istituzione meravigliosa e radicata nel tempo, abbiamo sentito molto forte il privilegio di lavorare qui. Attraverso il design innovativo ma sobrio, la nuova estensione e le aree espositive guidano i visitatori attraverso Ordrupgaard in un movimento circolare, creando un'articolazione continua attraverso la magnifica collezione del museo e i suoi giardini rigogliosi. Il design soddisfa i più elevati standard internazionali in termini di design espositivo, conservazione dell'arte ed esposizione, offrendo un viaggio museale confortevole, intuitivo e accessibile tutti", ha affermato il fondatore di Snøhetta Kjetil Trædal Thorsen.

Chiamato Himmelhaven (Giardino del Paradiso), l'ampliamento vuole essere un richiamo all'arte che ospita: se lo stile impressionista, infatti, è caratterizzato dal continuo sforzo di catturare la luce nelle sue innumerevoli varianti, anche l'acciaio riflettente dell'involucro studiato dagli architetti norvegesi dà alla luce un ruolo da protagonista.

L'estensione di Snøhetta accoglie dunque una delle più ricche collezioni di arte francese del nord Europa, spaziando fra dipinti di Gauguin, Monet e Degas, e trova la soddisfazione della direttrice del museo Anne-Brigitte Fonsmark: "Siamo lieti di poter riaprire la preziosa collezione di Ordrupgaard. L'arte francese in una nuova cornice suprema: davvero un'opera in sé. La realizzazione dell'edificio di Snøhetta è stato possibile grazie a generose donazioni da fondazioni e benefattori. E siamo grati che ora sia possibile mostrare la collezione nella sua interezza e, allo stesso tempo, salvaguardarla a beneficio delle generazioni future. L'edificio di Snøhetta è elegante abbraccia la storia incarnata in questo luogo, aprendo nuove opportunità a beneficio di tutti".

Alla luminosità dell'involucro esterno rispondono gli interni che sono, invece, caratterizzati da palette cromatiche calde e leggere; pavimenti e soffitti sono in rovere chiaro, mentre il progetto espositivo vede la presenza di pannelli in gesso montati sulle pareti e facilmente spostatili in funzione della mostra da presentare. I soffitti, in dettaglio, sono caratterizzati dalla successione di cassettoni che integrano il sistema di illuminazione, per garantire omogeneità fra tecnologia e materiali e porre le opere d'arte al centro dell'attenzione.

Foto di Laura Stamer e Anders Sune Berg