padiglioni espositivi – Padiglione del Brasile alla 14. Mostra Internazionale di Architettura – la Biennale di Venezia

Con il titolo Fundamentals, il curatore della Biennale Architettura 2014, l'architetto olandese Rem Koolhaas ha suggerito un tema specifico ai paesi partecipanti: Absorbing
Modernity 1914-2014, cercando di capire come le architetture nazionali hanno assorbito la modernità nell'ultimo secolo e, se mai, come hanno mantenuto gli elementi tradizionali.

Invitato dalla Fundação Bienal de São Paulo, il diplomata e critico d'architettura André Aranha Corrêa do Lago ha assunto la curatela della partecipazione brasiliana
all'esposizione. "Il Brasile è uno dei paesi che hanno assorbito di forma più interessante i precetti dell'architettura moderna, il che ha contribuito al rafforzamento
dell'identità nazionale. Al contrario di altri paesi che hanno costruito lungo i secoli un'architettura tipica nazionale - riconoscibile in maniera quasi caricaturale dagli altri
popoli - quella che si riconosce come "architettura brasiliana" non è quella del passato, è quella moderna
" - dichiara il curatore.

L'esposizione che occupa il Padiglione Brasile ha l'intenzione di far vedere l'evoluzione cronologica dell'architettura in Brasile, ordinata per tipo de "edificio": abitazioni
collettive, abitazioni individuali, edifici pubblici, scuole, urbanistica, architettura giardini e paesaggio, padiglioni e centri culturali. Oltre i progetti più rilevanti per
l'evoluzione architettonica brasiliana, che sono l'architettura precolombiana (ocas), costruzioni native e progetti barocchi, la mostra fa risaltare le opere di grande influenza
internazionale, come Palácio Capanema, Pampulha e Brasília.

La mostra mette in evidenza l'esistenza di un gruppo d'illustri personalità che hanno portato una particolare rilevanza
all'architettura brasiliana: la sequenza e interazione tra Lucio Costa, Oscar Niemeyer, Roberto Burle Marx, Affonso Reidy, Lina Bo Bardi, Lelé (João Filgueiras Lima) e Paulo Mendes
da Rocha
è d'impressionante ricchezza.
Circa di 50 architetti e 180 progetti compongono la mostra che riunisce varie generazioni. Oltre i nomi già indicati, sono presenti gli storici Vilanova Artigas, Gregori
Warchavchik e Rino Levi; i consacrati Ruy Ohtake ed Eduardo de Almeida; i riconosciuti Vinicius Andrade, Marcelo Morettin, Angelo Bucci, Isay Weinfeld, Marcio Kogan e Marcos
Boldarini; e i giovani Carla Juaçaba e Rodrigo Cerviño Lopes, tra oltri.

Pannelli con immagini storiche e abbozzi delle costruzioni sono parte dell'esposizione che impone un tragitto cronologico, orientando il visitante con informazioni essenziali sulla
storia dell'architettura nel periodo in esame. Oltre a questo, lo spazio intercala nella narrativa visual l'uso di divisori: tralicci e cobogó (soluzione architettonica, in ampio
uso in Brasile, composta da elementi perforati che permettono miglior circolazione d'aria e più luce negli ambienti).

Dal periodo definito come tema, il curatore considera che il Brasile ha avuto il suo processo di sviluppo e che la sua architettura ha avanzato in parallelo alle grosse sfide
economiche risultanti della crescita accelerata. Mette in evidenza anche l'importanza dell'architettura per la centralità nella ricerca di soluzioni per i problemi urbani,
maggiormente l'integrazione di miliardi di persone alle città: "Secondo ricerche recenti dell'ONU, sarà possibile sradicare la povertà estrema nel mondo fino a 2030. È anche
notorio che la maggioranza schiacciante della popolazione mondiale dovrà essere urbana per sopravvivere e che l'umanità sarà capace di affrontare il cambiamento climatico soltanto
se si cambiano gli insostenibili modelli di produzioni e consumo. Il Brasile si è tornato doppiamente "mainstream" nella misura in cui segue il dibattito architettonico e, allo
stesso tempo, affronta le sfide della maggioranza della popolazione mondiale con delle soluzioni veramente efficaci"
.

L'organizzazione della
partecipazione ufficiale brasiliana all'evento si realizza tramite la collaborazione tra il Ministero degli Affari Esteri, che mantiene il padiglione brasiliano, il Ministero della
Cultura, con sussidio della Funarte, e la Fundação Bienal de São Paulo, responsabile per la produzione della mostra.

Scheda dell'esposizione:

Titolo della Esposizione: Brasile: Modernismo come Tradizione

Commissario: Luis Terepins, Presidente della Fundação Bienal de São Paulo

Curatore: André Aranha Corrêa do Lago

Luogo: Padiglione Brasile
Indirizzo: Giardini Castello, Padiglione Brasile, 30122 Venezia, Italia

Data: dal 7 giugno al 23 novembre 2014