Il Padiglione del Cile sorge sul lotto S34, dal quale si accede direttamente anche all'Open Air Theatre. Nell'opinione del progettista Cristian Undurraga, si può definire l'architettura come "arte dell'ospitalità", caratteristica che conferisce alle costruzioni non già una forma, quanto piuttosto una vocazione funzionale. Così l'edificio espositivo è essenzialmente una grande struttura abitata, dove la tettonica e l'attitudine artigianale si pongono quasi come strategia di resistenza alla seduzione dello show-business.
Il padiglione appare come un volume parallelepipedo reticolare in legno sospeso da terra, alto 12 m, appoggiato al suolo soltanto tramite sostegni puntiformi in acciaio; il lamellare è stato scelto per molteplici ragioni: rappresenta anzitutto il prestigio della produzione del Paese, costantemente impegnato nelle operazioni di rimboschimento a contrastare il processo di deforestazione planetaria; è un materiale naturale dallo spiccato valore sensoriale, che peraltro offre la possibilità di ampio reimpiego, mostrandosi altamente prezioso nella catena ambientale; non da ultimo, consente un'alta qualità costruttiva se abbinata a un costante controllo tecnico. In particolare, il reticolo che sui quattro lati circonda il padiglione, irrigidisce la struttura alle sollecitazioni del vento, aumentandone anche la resistenza a eventuali forze sismiche.
Inoltre, la semplicità della composizione architettonica - coniugata alle suddette scelte strutturali - agevolerà il dismantling dell'edificio per una ricollocazione successiva. Mentre da lontano l'edificio si mostrerà in tutta la sua metafisica monumentalità, anche grazie al reticolo strutturale in vista che ne amplifica la forma stereometrica, a un'osservazione ravvicinata si potranno cogliere tutti i dettagli che invece lo riportano a una scala decisamente più "umana". Il piano terra è concepito infatti come luogo di accoglienza all'ombra dove i visitatori troveranno anche un open-space con cucine, shop e servizi di vario genere; quindi, per catturare l'attenzione sul "Paese ricco di varietà", il padiglione offre un viaggio esperienziale tra i diversi ecosistemi, deserti, fiumi, valli e montagne, mostrando come la vita cresce in ognuno di essi e con quali strumenti la si preserva.
Il tour quindi inizia dalla rampa di accesso, che conduce al primo piano adibito a spazi espositivi ("La gente", "Los frutos", "El mundo"), dominati da rappresentazioni di realtà virtuali tramite 24 proiettori sincronizzati; infine l'ultimo livello ospita un auditorium e la sezione degli uffici.
Scheda progetto
Luogo: Milano
Cliente: Undurraga Devis Arquitectos - Arch. principale: Cristian Undurraga - Coordinatore del progetto: Sebastian Mallea
Progetto strutture: Mario Wagner - F&M Ingegneri (Sandro Favero, Nico Marchiori)
Tempi di progettazione: 2013-2014
Tempi di realizzazione: 2014-2015
Superficie costruita: 960 mq (lotto 1.910 mq)
Direttore esecutivo: Juan José Covarrubias
Direttore comunicazione: Andrea Guzman
Direttore generale: Guillermo Ariztia
Direttore creativo: Eugenio Garcia
Laboratorio generale - Project manager: Maria Eugenia de la Fuente
Sponsor: Banco de Chile Arauco
Laboratorio Generale - Project manager: Maria Eugenia de la Fuente
Architetto esecutivo: Progettisti Associati - Arch. principale: Hugo Sillano