"Poi piovve dentro a l'alta fantasia…" Dante Alighieri (Purgatorio XVII. 25)
Il Kosovo potrebbe essere un esempio dove il quale in nome della modernità, si è cancellato la ricca cultura regionale del posto.
All'inizio del XX secolo l'ordine urbano dell'auto gestione democratica ė stata rimpiazzata dal controllo governamentale, il quale ha dimenticato la cultura e i costumi locali, producendo 100 anni di disordine.
La nostra esibizione vuole sottolineare il processo di quello che abbiamo perso e di quello che ė rimasto durante questo periodo doloroso.
La gente del posto è rimasta ignara dei programmi del governo socialista che distruggeva quartieri interi per poter costruire nuovi palazzi allargare strade e canalizzare i fiumi. Intere città organiche vicino alla natura costruite a scala umana e con materiali naturali, sono state trasformate.
Ecco perché il Kosovo non ha mai aderito alla modernità. Modernità considerata come sinonimo di distruzione e di estetica straniera.
L'idea dell'esibizione è il contrasto della visibilità e la " tabula rasa".
La prima parte dell'esibizione ė una torre circolare costruita con 720 " shkembi", sedie tradizionali.
Shkembi ė una vecchissima parola albanese, che significa sedia e roccia nello stesso tempo. Questa sedia tradizionale fa parte di quei mobili rimasti quasi identici da secoli fino ad oggi.
La torre costruita con queste sedie anonime fa da ponte tra il passato e il presente.
La seconda parte dell'esibizione ė "un muro di cartoline".
Le 360 immagini formato cartolina rappresentano il Kosovo e particolarmente Prizren, tipica città Kosovar pre e post moderna, testimonianza della lenta ma assoluta distruzione dell'identità regionale.
"Visibility" riconosce i valori nascosti nei vari strati dei cambiamenti.
Le cartoline sono in un disordine apparente dato che il visitatore può portarle via.
Ogni nuovo strato delle cartoline rivela immagini, nuove o vecchie, che rappresentano la confusione e la promiscuità delle città Kosovar di oggi.
I vecchi quartieri storici spariscono ogni giorno, e questa esibizione vuole essere un grido di allarme per salvaguardare ciò che è rimasto.
Scheda dell'esposizione:
Titolo dell'esposizione: "Visibility" (Imposed Modernity)
Curator: Gëzim Paçarizi, architect