Testo a cura di Emilia Giorgi

PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI
   Testo a cura di Emilia Giorgi

Dopo l'inaugurazione speciale in occasione della Notte Bianca, il Palazzo delle Esposizioni di Roma ha riaperto i battenti al pubblico il 6 ottobre presentando 3 grandi mostre di respiro internazionale. Una importante monografica dedicata a Mark Rothko, una personale di Mario Ceroli con opere realizzate per l'occasione, e un appassionante viaggio attraverso la poetica e il backstage dei film di Stanley Kubrick, hanno dimostrato efficacemente la vocazione transdisciplinare del Palazzo che si offre alla città come un grande centro culturale.
Cinque anni di lavori di ristrutturazione e restauro dell'edificio ottocentesco di Pio Piacentini, hanno coinvolto molteplici professionalità: Firouz Galdo per il progetto preliminare e definitivo, Paolo Desideri, ABDR e SAC per il progetto esecutivo e la progettazione della Serra, Michele De Lucchi per la direzione artistica e il progetto dell'illuminazione, della segnaletica e degli arredi. Il risultato si può apprezzare in più di 10.000 metri quadrati per eventi, esposizioni, una sala cinema, un auditorium, uno spazio polifunzionale, il ristorante e la caffetteria/libreria Bookàbar.
Ma è la Serra di Desideri, che ospita il ristorante, a giocare il ruolo da protagonista: una struttura in vetro che trae ispirazione dalla serra progettata da Piacentini e demolita nel 1931, introducendo però un segno altamente contemporaneo e tecnologie avanzate che permettono di mantenere un sistema di areazione adeguato anche nei periodi più caldi.
Come afferma Desideri, "Innovazione e ricerca sono il passaggio obbligato dell'architettura contemporanea. Il precipitoso e continuo trasferimento tecnologico mi sembra il più concreto tratto distintivo tra la realtà della produzione edilizia moderna e quella attuale."
Le aree espositive sono state dotate di un sistema di pareti verticali che rivestono i muri del Palazzo facilitando il ruolo dei curatori e degli allestitori grazie a un fondo neutro che esalta le opere e preserva la struttura originale. Sono un'idea di Michele De Lucchi i pannelli luminosi mobili con fari integrati che dialogano con le strutture preesistenti progettate da Costantino Dardi nel 1992. Disegnati per essere altamente flessibili e adattabili alle più diverse situazioni, i plafoni si prestano a creare effetti di luce ottimali per le grandi installazioni così come per le tele di dimensioni ridotte. Un grande investimento economico, pari a circa 28 milioni di euro, è stato necessario per un adeguamento tecnologico che rispettasse gli standard museali internazionali. Nel nuovo Palazzo delle Esposizioni sono stati adottati i sistemi più sofisticati e innovativi del settore, in particolare riguardo gli impianti di riscaldamento e raffredamento, la sicurezza e la flessibilità d'uso, fondamentale per assicurare progetti espositivi contemporanei e mediare le proporzioni monumentali della struttura di Piacentini.