Si è tenuta a Parma nella Chiesa di S. Ludovico, nell'ambito del terzo
Festival dell'Architettura (23-29 ottobre 2006), la mostra I linguggi alti della
architettura italiana/I linguaggi altri della architettura italiana realizzata
dalla rivista "d'Architettura" con il sostegno di Aid'a e Motta Architettura. La
mostra è stata curata da Giovanni Leoni e Annalisa Trentin con Matteo Agnoletto,
Silvia Berselli, Elena Morgante, Andrea Palmieri. L'allestimento è stato
progettato da ACZ studio d'architettura (Andrea Cavani, Matteo Agnoletto, Andrea
Zamboni con Umberto Pinoni).
La mostra è stata concepita come l'avvio di una
interrogazione sul formarsi e l'evolversi, nel Novecento, di linguaggi
architettonici defi nibili come specifi camente italiani e che, con tale
caratterizzazione geografica, si siano affermati sul territorio nazionale e
nella cultura architettonica internazionale. Naturalmente, la ricerca di una
possibile "lingua italiana" del Novecento vuole tener conto della relazione tra
identità e contaminazioni, tra riconoscimento di un linguaggio e complessità
delle sue applicazioni; da ciò il sottotitolo "I linguaggi altri della
architettura italiana".
L'accento posto sulla complessità di una ipotetica
"identità" italiana pone l'indagine in una chiave non certo nazionalista e tanto
meno regionalista, volgendola piuttosto alla ricerca di valori legati a specifi
cità locali e differenze.
La mostra è stata suddivisa in due sezioni:
Cronologie e Geografie.
La prima, specifi camente curata da Annalisa Trentin
e Matteo Agnoletto, ha presentato, con disegni originali, una sequenza di trenta
architetture costruite e di trenta progetti non costruiti scelti nell'arco
cronologico del Novecento. Di seguito vengono spiegate le ragioni del percorso
tracciato e viene illustrato il catalogo dei disegni.
Alla scelta iconografi
ca in mostra a Parma, si aggiunge qui una sorta di biblioteca ideale
dell'architetto, composta da tre titoli rappresentativi per ogni decennio del
'900 italiano. Si tratta di una evoluzione della versione parmense della mostra
in vista di una prossima riedizione ampliata.
Il percorso della prima sezione
è stato arricchito da un video, realizzato da Antonio Stincheddu, Clelia
Stincheddu e Claudia Cagneschi - 10 interviste in 10 architetture - che ha visto
la partecipazione di: Sandro Anselmi, intervistato a Roma nel suo studio, con un
intervento sul Municipio di Fiumicino; Marco Biraghi, intervistato a Milano nel
Quartiere Gallaratese di Carlo Aymonino e Aldo Rossi; Federico Bucci,
intervistato a Milano nell'Istituto Marchiondi di Vittoriano Vigano; Gianni
Braghieri, intervistato a Modena nel Nuovo Cimitero Urbano di San Cataldo di
Aldo Rossi e Gianni Braghieri; Marco Casamonti, intervistato sul cantiere della
Biblioteca di Curno (BG) di Archea; Claudia Conforti, intervistata a Roma nella
cappella universitaria S. Tommaso d'Aquino a Tor Vergata di Vittorio de Feo;
Francesco Dal Co, intervistato a Venezia nella Fondazione Querini Stampalia
restaurata da Carlo Scarpa; Marco Mulazzani, intervistato a Milano nell'edifi
cio in Corso Italia di Luigi Moretti; Franco Purini, intervistato a Como nella
Casa del Fascio di Giuseppe Terragni; Cino Zucchi, intervistato a Milano
nell'edificio per abitazioni "XXI Aprile" in Via Lanzone di Mario Asnago e
Claudio Vender. La seconda sezione, curata specifi camente da Giovanni Leoni con
Elena Morante, ha svolto, nell'ambito della mostra, la funzione di rendere
ulteriormente problematico il percorso di defi nizione di una identità della
"lingua architettonica italiana" grazie a una indagine su base geografica.
Di
fatto sono stati esposti i risultati del lavoro di catalogazione della
architettura italiana del Novecento che la rivista "d'Architettura" ha sviluppto
negli anni tramite la rubrica "Ventesimo Secolo".
Le schedature apparse tra
il 2002 e il 2006 - più alcune di prossima pubblicazione - saranno esposte in
mostra in forma analoga a quella pubblicata, ognuna accompagnata da un
approfondimento su due architetture, corredato da documentazione originaria.