L'idoneità del settore lapideo ad avviare politiche di sviluppo dove altre industrie non potrebbero avere analoga capacità è fuori discussione. Tutti sanno che sono tanti i comprensori in cui la valorizzazione di quest'importante risorsa naturale ha permesso di conseguire risultati occupazionali e sociali di buona consistenza: non è forse vero che la forza lavoro impiegata nel lapideo avrebbe raggiunto, secondo stime attendibili, i 18 milioni?
Da questo punto di vista il progresso è incontestabile: ha tratto ampio vantaggio dalla diffusione sostanzialmente universale delle riserve e, in misura non inferiore, dal forte avanzamento tecnologico. Oltre a tutto, in diversi paesi la politica di ricerca è ancora un'opzione teorica (soltanto in pochi casi la conoscenza del territorio è davvero esaustiva, come in alcuni stati europei ma anche in Arabia Saudita e Turchia), facendo presumere che altre importanti risorse possano essere scoperte.
In alcuni casi, lo sviluppo è stato esponenziale.
Del resto, negli ultimi 12 anni la produzione e i consumi mondiali sono quasi raddoppiati, mentre approfondite indagini scientifiche hanno rilevato come nell'ultimo mezzo secolo il volume di marmi e pietre scavati a livello mondiale, abbia superato quello di tutte le epoche precedenti messe insieme.
Il progresso assicurato dal comparto, a parte quello economico e tecnologico, spazia in un contesto più ampio. Oggi, la progettazione più moderna e competente ha riscoperto gli utilizzi del marmo, del granito e delle altre pietre ornamentali non solo nell'edilizia di rappresentanza, ma anche in quella civile, grazie a caratteri funzionali ed espressivi di grande competitività. Vale la pena ricordare che le economie di durata e manutenzione dei lapidei, sono tali da motivare ampiamente qualche differenza di prezzo.
In altri termini, il progresso che si è conseguito da un secolo a questa parte nel modo di vivere dell'uomo contemporaneo, ha trovato un fondamento rilevante nell'impiego più democratico dei materiali nobili, a cominciare dal marmo. Ciò che un tempo era riservato a una schiera molto ristretta di fruitori, è diventato accessibile quasi a chiunque: un motivo in più per evidenziare come il consumo medio per abitante, che oggi non arriva a 20 metri quadrati per cento persone, sia destinato ad aumentare.
Marmi e pietre sono strumenti di progresso; la loro forza consiste nella tecnologia e nella tradizione, ma prima ancora in questa straordinaria capacità di coniugare il progresso economico e sociale con quello civile e artistico; una convergenza che pochi materiali possono vantare in pari misura e che garantisce un futuro di possibili successi.