Autore testo e disegno: C. Ricciardi - Calderaro, S. Pittalis
I pilastri sono gli elementi strutturali verticali atti a trasferire il carico degli impalcati alle strutture di fondazione. L'esecuzione con getti in opera, crea un collegamento monolitico con gli altri elementi strutturali. I pilastri hanno, generalmente, sezione poligonale o circolare, infatti, per ragioni costruttive è opportuno non adottare sezioni di forma irregolare o molto allungata o sezioni di lato inferiore a 25 , 20 cm. Nelle strutture intelaiate che non siano soggette ad azioni orizzontali di particolare rilevanza, com'è ad esempio il caso degli edifici non in zona sismica, o aventi altezza e snellezza limitate, i pilastri sono elementi essenzialmente soggetti a sforzo normale. In ogni caso, i pilastri, devono essere convenientemente armati perché molteplici possono essere le cause che possono indurre stati flessionali quali: variazioni termiche, il ritiro del calcestruzzo, le distorsioni indotte nell'ossatura dai cedimenti differenziali delle fondazioni, le eccentricità dell'allineamento degli assi dei pilastri nel passaggio da un piano al successivo. Le norme tecniche prescrivono per le barre costituenti l'armatura longitudinale dei pilastri, il diametro minimo f 12 ridotto per elementi prefabbricati in stabilimento al f 10, poste agli angoli della sezione del pilastro e in prevalenza nelle zone tese della struttura pressoinflessa Le armature devono avere sempre disposizioni simmetriche al fine di evitare pericolosi errori di montaggio. Le giunzioni delle armature avvengono per sovrapposizione o con manicotto filettato.  Le armature trasversali costituite da staffe devono essere convenientemente chiuse al fine di contrastare con efficacia gli spostamenti verso l'esterno delle armature longitudinali. A tal fine è bene porre a completamento delle staffe, dei ganci di chiusura da ripiegare verso l'interno aventi lunghezza perlomeno pari a 10 diametri. Il diametro delle staffe non deve essere minore f 6 mm solo per prefabbricazione in stabilimento il limite può scendere a 5 mm sempre con il limite di 1/4 del diametro massimo dell'armatura longitudinale. Il passo delle staffe non deve essere maggiore di 15 volte il diametro minimo delle barre impiegate per l'armatura longitudinale e comunque non oltre i 25 cm. E' buona norma infittire adeguatamente il numero delle staffe in corrispondenza delle piegature delle armature longitudinali ed in prossimità ' dei nodi strutturali travi-pilastri particolarmente sollecitati.  Inoltre la normativa prescrive che l'area Aa della sezione dell'armatura deve soddisfare le seguenti limitazioni, indicando con A l'area dell'effettiva sezione di calcestruzzo, e Amin quella della sezione di calcestruzzo strettamente necessaria:
Aa > 0.6% Amin |
Aa > 0.3% A |
Aa £ 5% A |
La prima limitazione garantisce un minimo di armatura longitudinale anche per gli elementi prevalentemente compressi; la seconda garantisce un'armatura minima anche per le sezioni di calcestruzzo esuberanti rispetto allo sforzo normale che effettivamente agisce sulla sezione stessa; l'ultima limitazione trova giustificazione nella circostanza, rilevata sperimentalmente, che sezioni eccessivamente armate manifestano premature crisi di resistenza, essenzialmente per instabilità delle armature compresse e la conseguente disgregazione del calcestruzzo che le ricopre. Da ciò discende l'importanza che hanno le staffe nel prevenire l'instabilità dei ferri compressi è opportuno, quindi, staffare non soltanto le barre disposte in corrispondenza degli angoli della sezione, ma anche quelle situate lungo i lati; ed essendo l'intervallo delle staffe in relazione al diametro delle barre, è anche opportuno, per evitare staffe con passo eccessivamente ravvicinato, adottare diametri delle sezioni dei ferri non troppo piccoli.  Bibliografia: Manuale di progettazione edilizia. Fondamenti, Strumenti, Norme Vol. 4° - Tecnologia. Requisiti, soluzioni, esecuzione, Prestazioni, Ed. Ulrico Hoepli, Milano. C. Cestelli Guidi, Geotecnica e tecnica delle fondazioni, Vol. II°, Ed. Ulrico Hoepli, Milano. J. E. Bowles, Fondazioni, progetto e analisi, Ed.Mcgraw-Hill Libri Italia S.r.l.  Fonte foto e disegno: L. Checcucci |
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