PLATOON KUNSTHALLE arte e container 1/3

A Seoul nell'area centrale del triangolo della moda e del design è stata montata in pochi mesi la PLATOON KUNSTHALLE, una galleria d'arte contemporanea costruita con 28 container da trasporto.
Lo spazio, inaugurato ad aprile 2009, é stato pensato per accogliere i movimenti artistici alternativi e le attività di maggiore avanguardia in Estremo Oriente, quali street art, graphic design, moda, video d' arte, mostre, film notturni, workshops per artisti, musica club culture, ma anche per dar vita a eventi di attività politiche e di discussione. Promotore del processo è PLATOON , organizzazione nata dieci anni fa a Berlino, che si occupa di progetti di comunicazione sia per società private sia per progetti sociali (www.platoon.org). L'obbiettivo di PLATOON è quello di creare uno spazio che sia realmente dinamico, cioè in grado di essere spostato e ricostruito ovunque e che nel contempo, in termini di contenuti, sia capace di accogliere i più recenti e innovativi movimenti artistici: sono più di 3500 i creativi di tutto il mondo che già ruotano attorno alla nuova struttura coreana.
L'uso dei container come spazi per l'arte ha diversi antecedenti (vedi Nomadic Museum) ma lo spazio PLATOON di Berlino e la PLATOON KUNSTHALLE di Seoul (e in futuro forse quelle di Mexico City e Mosca), sono emblematici di un'architettura flessibile che diviene sia punto di riferimento per il territorio in cui si realizzano le performances artistiche sia per il network mondiale di chi si riconosce e segue i progetti itineranti di comunicazione.

Il progetto di Seoul

La fase di ideazione e progettazione della PLATOON KUNSTHALLE dura quasi due anni, il tempo necessario sia per progettare un edificio e reperire i fondi sia, soprattutto, per sviluppare il progetto culturale originario. Il progetto Kunsthalle, infatti, per il gruppo PLATOON , significa non solo offrire uno spazio d'esposizione per l'arte suburbana ma anche ampliare un network di persone, creare un nuovo bacino di risorse umane, dal quale attingere per dar vita a gruppi di lavoro in grado di sviluppare nuovi incarichi di comunicazione.
L'operazione, in parte autofinanziata e in parte sostenuta da sponsor privati, è costata circa 2 milioni di dollari. I membri di PLATOON si sono occupati personalmente sia delle diverse fasi di progetto e di ideazione spaziale, affiancati dai progettisti dello studio Graft (www.graftlab.com) sia della sua costruzione a Seoul, avvenuta grazie a progettisti locali.

Da Berlino a Seoul

L'esperienza costruttiva berlinese della trasformazione dei container in spazi espositivi è stata trasferita in Corea. L'apporto dei berlinesi è stato fondamentale soprattutto per quanto riguarda gli aspetti di isolamento termico dei container e la forte attenzione e cura poste nello studio dei dettagli.
PLATOON ha direttamente affiancato le maestranze locali nella costruzione durante le fasi di cantiere tanto da giustificare l'uso dell'espressione "autocostruzione". Non sono tuttavia mancati alcuni problemi legati ai diversi modi di interpretare la realizzazione dei dettagli esecutivi, che in oriente non sempre sono considerati parte integrante del progetto. Per quanto concerne la Kunsthalle, grazie anche alla semplicità della struttura, il problema dei dettagli è stato risolto direttamente in cantiere. Un'altra difficoltà incontrata è stata quella di reperire prodotti di finitura (ad esempio i serramenti) con standard di qualità elevati. Per garantire la qualità costruttiva, senza superare il budget previsto si è così deciso di investire molto tempo nella ricerca e nel benchmarking dei produttori locali.