Il nuovo Polo Universitario della Valle d'Aosta nasce dal recupero e dalla trasformazione del complesso dell’ex Caserma Testafochi, segnando un’area strategica compresa tra il centro storico di Aosta e la zona di espansione a ovest della città. Pur rispettando l’impostazione planimetrica dell’impianto originale, l’intervento di MCA - Mario Cucinella Architects, fortemente riconoscibile come landmark contemporaneo di Aosta, rivoluziona l’intera area integrandola al contesto urbano. Aprire i confini di questa area alla città significa rendere visibile la memoria della vecchia funzione militare e, al tempo stesso, restituire nuovi spazi di condivisione e di vita. Gli edifici ospitano gli ambienti per la didattica e le attività comuni delle diverse facoltà, con una capacità ricettiva per circa duemila studenti organizzati in una superficie complessiva di oltre 52.000 metri quadrati. Tutto il complesso è in costante rapporto con la luce, che rappresenta un elemento fondamentale della filosofia progettuale, risultando protettiva, avvolgente e spaziosa, in un look total-white.

Il progetto si sviluppa su quattro livelli fuori terra - piano terreno, piano primo, secondo e terzo - e due livelli interrati. Al piano terra, in prossimità delle estremità della pianta, sono state posizionate la caffetteria e l’accesso all’Aula Magna, in un flusso continuo dalla piazza antistante: il piano terra diventa, così, “permeabile” sia a livello visivo, sia a livello fisico. Le aule, tutte rivolte verso la città, sono distribuite nei vari livelli fuori terra, mentre nei livelli interrati sono collocati tutti i locali tecnici per i quali è stata prevista la costruzione di appositi cavedi e spazi di manutenzione, oltre ad alcune attività didattiche specifiche. In particolare, al primo livello interrato sono collocati due laboratori informatici, per la cui illuminazione e ventilazione naturale è stato realizzato un grande patio-cortile ritagliato al lato del nuovo fabbricato, in corrispondenza della grande superficie della piazza. Al secondo livello interrato si trova l’Aula Magna che, sviluppandosi dal piano terra, ospita fino a 174 posti. Gli ambienti interni, nel complesso, sono pensati con l’obiettivo di garantire massima organizzazione alle diverse funzioni didattiche, assicurando un rapporto stretto con la piazza principale del campus che funge da nuovo spazio urbano, permeabile e inclusivo. Le aule e le zone studio si aprono verso le montagne circostanti, mentre le aree collettive e i percorsi dialogano con la piazza esterna attraverso un sofisticato sistema di facciata dall’andamento sinuoso e curvilineo.

“Il sistema di facciata costituisce senza dubbio l’elemento più caratterizzante in termini di relazione con gli spazi esterni e di riconoscibilità dell’edificio. Tale sistema è stato trattato diversamente tra fronte città e fronte piazza prevedendo per quest’ultimo, a ridosso degli spazi di circolazione, la creazione di un involucro intelaiato”, ha dichiarato Mario Cucinella. Le caratteristiche geometriche e i materiali delle facciate mutano, infatti, in funzione del livello e dell’affaccio, diradandosi a partire dal primo livello e in adiacenza agli spazi destinati alla didattica in modo da garantire l’accesso e la modulazione ottimale della luce naturale. A ridosso della piazza universitaria, la pelle si trasforma ulteriormente, deformandosi fino a trasformare una parte del prospetto del nuovo fabbricato in elemento di arredo urbano perfettamente integrato con lo spazio circostante senza soluzione di continuità. L’effetto è definito dall’impiego di centine metalliche e cassoni scatolari orizzontali in Betacryl®, che costituiscono la struttura portante delle partizioni vetrate e opache di facciata, definendo, allo stesso tempo, un efficace sistema di schermatura solare. Strutturalmente l’edificio è basato sull’impiego di grandi solai in cemento armato sostenuti da una serie di setti, anch’essi in cemento armato. La soluzione, consentendo la creazione di ampie campate, libere da elementi portanti, ha determinato una elevata flessibilità nel posizionamento e organizzazione delle aule e degli spazi di studio. L’involucro sinuoso e accattivante determina, così, l’effetto magnetico di questo edificio contemporaneo, in un’architettura profondamente legata al contesto, in complicità con il paesaggio e con il clima. L’immagine del ghiacciaio che ispira il progetto non è, infatti, casuale, né mero gesto formale: non solo un forte legame con lo scenario alpino innevato, ma anche una conformazione che garantisce elevate performance energetiche. All’interno viene privilegiata un’organizzazione in cui l’edificio, rifacendosi alle forme organizzative degli organismi vegetali, è dotato di propria autonomia funzionale. L’ispirazione alle forme di un iceberg si amplifica, poi, ulteriormente con il concetto di progettazione integrata struttura-impianti: esattamente come una montagna di ghiaccio, la parte dell’edificio “nascosta sott’acqua” contiene sistemi domotici all’avanguardia per la gestione e il controllo dei parametri bioclimatici. L’intervento per il nuovo Polo Universitario della Valle d'Aosta colloca, così, nel cuore della città un polo di formazione e di ricerca che, oltre a essere luogo di studio e di didattica, diventa immagine di un’architettura in grado di innovare, sperimentare e trasformare i territori con sensibilità, rispetto e inclusività nei confronti degli abitanti e dell’ambiente circostante.

LA FACCIATA SINUOSA
La scelta dei materiali e dei sistemi di facciata, differenziati nei diversi prospetti, è un elemento fortemente caratterizzante l’intervento per la nuova sede del Polo Universitario della Valle d'Aosta. Il prospetto ovest, sulla piazza, prevede infatti una facciata a tutta altezza che racchiude la grande hall dell’edificio. Le strutture portanti principali sono costituite da centine in acciaio, poste su piani paralleli distanziati di 2 metri, variamente sagomate per ottenere la conformazione fluida del prospetto complessivo. La composizione architettonica viene completata mediante rigature orizzontali, anch’esse curvilinee in pianta, che alternano elementi scatolari in Solid Surface Betacryl® a nastrature composte da vetrate e pannelli in lamiera isolati. Gli elementi vetrati sono inseriti in guide a taglio termico, alternati a lastre supportate da materiale composito e isolante. I pannelli con superficie esterna in Solid Surface Betacryl® - da 12 mm a pareti sigillate - sono fissati a sbalzo, mediante lame di acciaio, alle centine. Gli elementi scatolari in Betacryl® sono poi suddivisi in due semigusci ricomposti, lungo il piano medio dei vetri e dei pannelli, inserendo speciali profili a taglio termico per migliorare le prestazioni di facciata previste per il rigido clima invernale di Aosta. La forma geometrica così risultante, con andamento sinuoso e variabile sia nelle proiezioni orizzontali che nelle sezioni verticali, determina un insieme di elementi, ognuno con dimensioni uniche. Il sistema nel complesso definisce un prototipo sperimentale che è stato sottoposto a rigidi test per la marcatura CE e le norme d’uso. In particolare, il portale di ingresso nord del Polo Universitario della Valle d’Aosta ha richiesto studi e test, sia a livello statico-strutturale, che di materiali impiegati. Il portale è caratterizzato da un grande arco di 22 metri costituito da conci curvilinei di dimensioni variabili, formanti una tettoia con massima profondità di circa 4 metri. È realizzato con elementi analoghi al sistema di facciata: pannelli in Solid Surface Betacryl® con inseriti profili a taglio termico, su cui convergono i cassoni della facciata ovest. La struttura interna, in acciaio zincato, del guscio termoplastico è composta da profili calandrati e staffe, opportunamente avvolta da isolante. La parte vetrata, collocata sotto l’arco è sostenuta da montanti in acciaio e realizzata in vetro strutturale a camera isolante, i cui bordi sagomati seguono la geometria dell’arco. Gli aspetti strutturali e di composizione delle soluzioni architettoniche della facciata sono state accompagnate da una attenta analisi delle condizioni climatiche tipiche del luogo, fondamentale nella costruzione di un edificio climaticamente reattivo. Lo studio dell’irraggiamento solare sull’area di progetto ha evidenziato un ombreggiamento generato dal versante sud della valle sul lotto soprattutto nel periodo invernale. L’ottimizzazione della forma ha così suggerito una soluzione in cui la presenza dei nuovi edifici non riduca, se non in maniera trascurabile, l’illuminazione solare delle costruzioni circostanti. Inoltre, l’elevata escursione termica giornaliera e stagionale ha definito volumetrie caratterizzate dalla massima compattezza e da un elevato livello di isolamento termico. La progettazione integrata degli involucri e degli impianti, infine, garantisce un basso consumo energetico e il contemporaneo utilizzo di fonti rinnovabili.

Scheda progetto
Client: SIV - Société Infrastructures Valdôtaines
Year: 2023 (completion of the ex-Zerboglio building) - ongoing
Area: 52,000 mq (total area of the site), approx. 7,500 mq (above ground area of the ex-Zerboglio building
Design: Mario Cucinella Architects
Design team: Mario Cucinella
Project Director: Giulio Desiderio
Project Leader: Donato Labella
Design Leader: Michele Olivieri
Architect: Fabrizio Bonatti, Lucrezia Rendace, Julissa Gutarra, Nada Balestri, David Hirsh, Rigoberto Arambula, Luca Stramigioli, Davide Stolfi, Giulia Pentella, Alberto Bruno
Modeling Unit Manager: Yuri Costantini
Partner Progetto Architettonico: Studio Pession Associato, Tetrastudio, Studio Rosset e Associati
Structural Engineering Project: Sintecna srl
MEP: Golder Associates, Metec & Saggese, Energy Services
Safety and Fire Protection: Ing. Giuseppe Amaro
Drawings and Schemes: MCA - Mario Cucinella Architects
Photos: Duccio Malagamba

Arketipo 177, Complex Constructions, ottobre 2024