L’area compresa fra gli edifici accoglie una piazza verde a servizio di tutti gli abitanti

Semplicità e compattezza riassumono la filosofia progettuale del Pradenn Social Housing, un complesso destinato a edilizia sociale progettato dallo studio Block Architect di Nantes fondato nel 2000. La costruzione si trova all’interno della cosiddetta “ZAC de la Pelousière”: un’importante operazione urbanistica pubblico-privata iniziata nel 2003 dal comune di Saint Herblain e proseguita poi dal 2010 sotto il controllo della città metropolitana di Nantes con l’obiettivo di contrastare e controllare il massiccio e anarchico sviluppo urbano che stava prendendo piede nella zona minacciando seriamente la coesione sociale. Il complesso, progettato nel 2010 e concluso nel 2013, occupa un’area di 6.740 m2 ed è costituito da 89 unità abitative di cui 51 sono concesse in affitto mentre le rimanenti 38 sono cedute in edilizia convenzionata.

Il progetto si basa su un delicato equilibrio tra la densità degli spazi, per sfruttare al meglio la superficie a disposizione, la coesistenza di funzioni pubbliche e private e la necessità di garantire il giusto benessere agli abitanti. La costruzione si inserisce nel contesto circostante integrandosi e interagendo con lo stesso grazie alle differenti funzioni presenti al suo interno: la progressione tra pubblico e privato è sapientemente guidata da un alternarsi di spazi costruiti e spazi aperti.
Il gusto della semplicità che contraddistingue i progettisti è chiaramente visibile nella concezione generale del complesso: tre edifici con pianta rettangolare che si elevano su un basamento comune realizzato in calcestruzzo. Questo basamento costituisce la copertura di un ampio spazio comune in cui sono ospitati i posti auto coperti. Al di sopra dello stesso, l’area compresa tra gli edifici accoglie un’importante piazza centrale che funge da punto baricentrico del complesso raccordandosi con le costruzioni per mezzo di piacevoli pendii adibiti a verde pubblico. Proprio su questa importante area comune centrale si affacciano numerosi balconi, molto spaziosi, che escono a sbalzo con luci significative e che caratterizzano marcatamente l’immagine globale del complesso.

Gli edifici che compongono il progetto traggono la loro forma dalle costruzioni agricole che hanno contraddistinto la storia del luogo. I progettisti si sono ispirati a una sorta di edificio agricolo non limitandosi a una visione incentrata sul solo edificio, bensì cercando di allargarne la concezione alla scala dell’intero paesaggio. L’utilizzo di forme semplici e funzionali conduce quasi all’illusione di una grande casa di campagna che richiama le origini del luogo. La scala domestica del progetto, tratta direttamente dal vicino contesto suburbano, si esplicita nelle ringhiere di legno dei balconi e nelle serre a sbalzo. Il progetto mira chiaramente a cogliere la materialità di un capannone agricolo grazie all’utilizzo di materiali industriali, quasi minerali, per il rivestimento delle facciate e per la copertura.

La densità e la materialità del fibrocemento hanno reso questo materiale l’elemento ideale per rispondere a questa volontà dei progettisti garantendo, contemporaneamente, un ottimo dialogo con il calcestruzzo della piazza. Il grigio dei pannelli di fibrocemento in facciata, infatti, esalta la vegetazione e le finiture in legno presenti sui balconi. Anche il rivestimento metallico di copertura rappresenta una chiara risposta a questa ricerca di materiali che richiamino le origini del luogo. Questo esempio di progettazione, come un processo di copia/incolla, vuole interpretare la collettività come la somma degli individui e mostra la dimensione residenziale e individuale all’interno di un programma funzionale che cerca di sfuggire ai codici usuali. Il complesso rappresenta un vero e proprio esempio di quartiere riproposto alla scala ridotta dell’edificio; è il frutto di un complesso lavoro di sintesi e integrazione che parte dagli edifici agricoli, passa per la casa di campagna e ingloba al suo interno tutte le proprietà di un vero e proprio nucleo urbano con le sue complessità sociali. Benessere e risparmio energetico hanno rappresentato due obiettivi fondamentali e prioritari nella progettazione dell’intero complesso a partire dalla concezione della singola unità abitativa.

Le abitazioni sono state concepite dall’interno affinché fossero in perfetta armonia con l’ambiente naturale circostante. Proprio per questa ragione, ciascun alloggio è caratterizzato da una doppia esposizione che è ottenuta garantendo l’affaccio su due lati opposti o sull’angolo della costruzione. Questo ha permesso di garantire a tutti gli spazi una buona illuminazione naturale oltre che una piacevole vista verso l’esterno. La struttura è principalmente realizzata da muri di calcestruzzo armato che separano le abitazioni attraversando l’edificio da una parte all’altra. Le prestazioni energetiche del complesso sono state ottimizzate grazie alla definizione di un involucro ad alte prestazioni e per mezzo dell’utilizzo di fonti di energia rinnovabili. Lo sfruttamento di queste ultime è possibile grazie a un impianto di pannelli fotovoltaici installato sulla copertura della costruzione. Per quanto riguarda l’involucro, invece, le chiusure verticali degli edifici sono composte da uno strato interno portante di calcestruzzo armato, uno strato di isolamento con lana di roccia di 18 cm, un’intercapedine d’aria di 5,5 cm e una sottostruttura metallica con listelli di legno per sorreggere i pannelli di rivestimento di fibrocemento dello spessore di soli 8 mm. Anche la copertura prevede uno strato di materiale isolante di elevato spessore (30 cm) posto immediatamente sotto il rivestimento metallico esterno. L’utilizzo di una struttura massiva e di isolamento dall’esterno ha permesso all’edificio di ottenere il riconoscimento dell’etichetta Effinergie BBC.

GIARDINI D’INVERNO VERSO IL PAESAGGIO
I balconi a sbalzo rappresentano una caratteristica peculiare del progetto: questi si staccano come volumi estrusi direttamente dalle pareti est e ovest dell’edificio con una luce di circa 3,5 m. Realizzati prevalentemente con alluminio e vetro, i balconi sono modellati seguendo le forme tipiche dei capannoni industriali o dei granai. Un serramento di vetro permette l’accesso al balcone che, in base alle necessità, può essere anche coperto per mezzo di una tenda avvolgibile di tessuto. Alcuni dei terrazzi sono circondati da file di listelli di legno di castagno che offrono maggior riservatezza a coloro che occupano l’alloggio. Sono presenti tre differenti tipologie di balconi nel complesso che si differenziano per la porzione di superficie adibita a serra. In alcuni casi l’intera superficie è occupata dalla serra grazie a una vetrata scorrevole posizionata sul perimetro esterno del terrazzo. In altri casi, la serra occupa esclusivamente la metà della superficie, lasciando la parte terminale dello sbalzo completamente libera da ogni chiusura; infine, alcune abitazioni sono dotate di un terrazzo privo di ogni copertura o chiusura vetrata. Dal punto di vista strutturale, ogni sbalzo è sorretto da due profili principali di acciaio sui quali poggiano travetti di legno sopra i quali è posizionato un assito, sempre di legno, che funge da pavimentazione. I profili, posizionati ciascuno all’estremità del balcone, sono direttamente collegati alla parete di calcestruzzo per mezzo di tasselli meccanici, mentre un tirante inclinato garantisce l’appoggio del profilo all’estremità dello sbalzo. Il tirante, realizzato con un cavo di acciaio, è anch’esso collegato meccanicamente alla parete di calcestruzzo a una quota superiore rispetto a quella del profilo ed è chiaramente visibile su ciascuno dei due lati del balcone. I profili principali sono inoltre collegati tra loro, in direzione trasversale, da due profili UAP che garantiscono la rigidezza del sistema.

Scheda progetto
Architectural design: Block Architectes
Engineering: Cetrac
Committente: Harmonie Habitat
Construction period: 2010 - 2013
Area: 6,740 mq
Costo: 7.1 million euro
Localizzazione: Saint Herblain, France
Collaboratori: Guin.e*Potin Architectes
Ingegneria: Cetrac
Ingegneria Acustica: ITAC
Photos:  Nicolas Pineau

Arketipo 110, Sbalzi, aprile 2017