Agli inizi del 2014 importanti eventi politici e civili hanno sconvolto l'Ucraina, e Kiev in particolare, portando il Paese all'attenzione dei media di tutto il mondo. A distanza di pochi mesi l'amministrazione della città di Kiev, in collaborazione con il Ministero della Cultura dell’Ucraina, ha organizzato una serie di incontri pubblici per il confronto dei cittadini sul tema della "Rivoluzione della Dignità". Gli incontri hanno portato alla stesura del bando del Concorso internazionale "Terra Dignitas - Reinventing Public Space in Kyiv's City Core and Commemorating the Revolution of Dignity" indetto il 1 dicembre 2014. Il 16 giugno 2015 il concorso si è concluso con la proclamazione dei vincitori in piazza Maidan a Kiev, luogo fulcro degli scontri civili dello scorso anno.
Il gruppo di giovani architetti italiani Microstudio Architettura ha vinto il primo premio del Concorso internazionale a Kiev, nella nomination "Commemorating the Revolution of Dignity and the heroism of the Heavenly Hundred Heroes".
Il memoriale è concepito come un nuovo strato nella storia di Kiev e sarà lì a ricordare ciò che è stato prima della Rivoluzione della Dignità, ciò che la Rivoluzione è stata e ciò che è e sarà il futuro; dovrà essere un’architettura esperienziale capace di suscitare emozioni. La traccia della memoria si diffonde nello spazio urbano come la venatura di un tronco d’albero, diventa un segno di riferimento per il memoriale diffuso mimetico ma allo stesso tempo visibile. Il selciato di Instytutska Street nei mesi della Rivoluzione è stato divelto, sul terreno di questa area sono caduti i corpi degli Heavenly Hundred Heroes, questo stesso selciato diventa uno strato della memoria su cui il memoriale ha il suo sviluppo più intenso. Venature di acciaio cortén si insinuano tra le pietre e scorrono lungo la via come un flusso che si diffonde con i suoi segni su tutta l’area centrale di Kiev. Le striature del flusso della memoria compongono una maglia che, come nelle venature del legno, si distende e si annoda. La maglia emerge più intensa anche nei luoghi significativi della città, il luoghi epicentro della memoria della Revolution of Dignity. Questa striatura genera continuità tra gli elementi urbani del passato, integrandoli nel paesaggio presente. I nodi emergono come elementi volumetrici, episodi di sosta e condivisione tra le persone, che potranno essere utilizzati come aree aggregative d’incontro, svago o di riflessione.

Dentro la Dignity Forest

Tra le venature nel selciato altre tracce scavano il terreno sfruttando la pendenza naturale di Instytutska Street. Gli scavi, come ferite nel terreno, sono lì a ricordare che c'è una storia da non dimenticare, una stratigrafia nascosta che da' spessore alla società. Allo stesso tempo gli scavi nel selciato sono discontinuità fisiche che rappresentano la rottura dalla Rivoluzione della Dignità. Le ferite s’intensificano laddove tanti eroi hanno perso la vita. Da queste ferite, che rappresentano lo strato più recente della memoria, a celebrazione di una nuova vita in pace, trovano spazio gli alberi. In questo modo gli eroi non sono perdite umane di una storia passata, ma conquiste civili per un presente ed un futuro di Dignità. Instytutska Street diventa una foresta decontestualizzata, un memoriale vivo e diffuso del presente, in continuo mutare, in rapporto con le persone che lo animano.

Il tronco d’albero come metafora della memoria: proprio come gli anelli di un tronco d'albero così nessuno strato della storia di un popolo deve essere eliminato. Questa è la memoria collettiva.
Il tronco d’albero come metafora della memoria: proprio come gli anelli di un tronco d'albero così nessuno strato della storia di un popolo deve essere eliminato. Questa è la memoria collettiva.

Instytutska diviene una foresta. Un memoriale formato da elementi della natura che susciterà universalmente nelle persone un’immagine di serenità e freschezza energica. I tronchi, le cortecce, e le chiome sono caratteri inconfondibili che affermano un’idea d’identità e quindi di dignità. Il memoriale sarà uno spazio urbano vivo grazie al cambiamento delle stagioni, gli alberi cresceranno negli anni, e richiederanno cure. L’interazione delle persone genererà uno scambio attivo tra spazio e società, e non un’interazione passiva come avverrebbe di fronte ad una lapide. Le persone si sentiranno chiamate ad interagire con l'ambiente prendendosi cura e vivendo questa foresta urbana, e ciò significherà prendersi cura della memoria degli eventi. L’esperienza di passeggiare attraverso il memoriale con le sue ferite, i suoi nodi, e al cospetto della chioma degli alberi costituirà un atto per ricordare, ed Instytutska street diverrà un memoriale universale per i vincitori, i vivi e i martiri.

Vista dell’ex-monumento di Lenin verso Tarasa Shevchenko Blvd.
Vista dell’ex-monumento di Lenin verso Tarasa Shevchenko Blvd.

Le stratigrafie presenti in natura conservano una traccia del rapporto vitale con il tempo. Consideriamo gli anelli di un tronco d'albero. L’anima del legno, nell'insieme dei suoi anelli, racconta la storia delle annate difficili, le siccità, il gelo, e la storia degli anni floridi. Ogni anno un nuovo anello accresce il tronco rendendolo più forte. Chiunque osservi le striature di un tronco d’albero entra in contatto con una naturale metafora universale della memoria, della sua stratificazione che resta incisa nella materia. Nessuno strato può essere cancellato, così come ogni strato è complementare alla vita attuale. La stratigrafia degli anelli del legno può essere paragonata alla stratificazione di un territorio, di un popolo, e può suggerire un atteggiamento nei confronti del passato. Proprio come gli anelli di un tronco d'albero così nessuno strato della storia di un popolo deve essere eliminato. Questa è la memoria collettiva. L’identità di questa foresta urbana richiama il concetto scientifico dell’insieme di elementi. Ogni albero, diverso per natura dall'altro, contribuisce alla formazione della foresta, che diventa una presenza forte nel paesaggio urbano.

"Come architetti, dare forma a un memoriale che ricorda eventi così recenti e che coinvolge il sentimento di un intero popolo, è stata un'esperienza unica. Mettersi in gioco in ambiti rivolti al pubblico e al sociale ci sembra fondamentale per orientarci verso una sana cultura contemporanea della progettazione".
Microstudio Architettura

 

Gli strati della memoria: tracce, eventi, ferite, alberi
Gli strati della memoria: tracce, eventi, ferite, alberi

Il centro di Kiev è stato storicamente un teatro della vita civile in cui hanno avuto luogo scontri e lotte, un luogo di grande memoria, che deve rimanere parte viva della città conservando le sue stratificazioni. Tanto più il territorio sarà in grado di contenere in sé tracce della sedimentazione nel tempo dei segni dell’uomo, tanto più profondo e vivo sarà lo spessore civile delle persone che lo vivranno. Proprio per questo il processo di costruzione della memoria non deve avvenire con censure o improvvise cancellazioni, anche quando ci si confronta, come in questo caso, con una pianificazione dello spazio imposto dall’alto in modo spesso autocelebrativo. La città non è un canovaccio che ad ogni rivoluzione può essere azzerato e riscritto, e il monumento concepito come un oggetto urbano simbolico non è più in grado di rappresentare questa consapevolezza.

Planimatria di Instituska Street. Scale 1:500
Planimetria di Instituska Street. Scale 1:500

Il team di progettazione è così composto: Arch. Bianca Barducci, Arch. Matia Biguzzi, Arch. Elisabetta Gabrielli (Manofactory), Arch. Andrea Matteini (Microstudio architettura), Fabio Re (Studente Facoltà di Architettura di Cesena).