Pulitura di macchie di ruggine

Autore testo: Giuliano Cosi

Molti paramenti in lastre di pietra, o
rilievi marmorei, sono fissati alle murature con zanche di
ferro o di bronzo, e numerosi restauri, specie nel passato, hanno visto
l'utilizzazione di perni in ferro per l'ancoraggio o il fissaggio di parti
architettoniche e di sculture.
Il ferro tende facilmente e rapidamente a
corrodersi e ad ossidarsi, dando luogo a degli ossidi idrati
colloidali
e a dei carbonati che, oltre ad aumentare
il volume dei perni e a produrre fratture nel materiale in cui sono infissi,
macchiano la pietra. Un analogo fenomeno di macchiatura può avvenire su
inclusioni di minerali di ferro, come la pirrotina, la pirite, l'ematite e la
magnetite, frequenti in certe rocce (nel marmo venato di Carrara ad es.), per la
facile limonitizzazione di questi solfuri e ossidi. Se infatti la pietra è
porosa, essa viene permeata dall'acqua che tende a diffondere questi colloidi
dalla loro sorgente (il perno in ferro ad es.) alla massa lapidea circostante,
spesso dando luogo agli anelli di Liesegang.
Si possono così
formare macchie superficiali, ma anche profonde soprattutto in pietre porose, la
cui rimozione è molto difficile, e non può che basarsi sull'impiego di
reagenti chimici specifici in particolare su prodotti che
complessano il ferro, solubilizzandolo senza danneggiare in alcun modo la
pietra.
Per la scelta del reagente più opportuno, bisogna distinguere le
rocce calcaree da quelle silicee. Le macchie di ferro su queste ultime si
possono rimuovere abbastanza facilmente e sicuramente mediante acido fosforico e
fosfati, fluoruri o citrati, mentre è più complicato eliminarle da rocce
calcaree e marmi.
Non ci sono metodi sicuri ed efficienti di rimozione di
macchie penetrate in profondità nelle pietre. Per macchie superficiali, quasi
sempre di colore giallo-bruno e dovute a composti ossidati del ferro (Fe3-), una
soluzione satura di fosfato di ammonio, con pH portato a 6 per aggiunta di acido
fosforico, è particolarmente efficace, ma si deve stare attenti a mantenere il
tempo di contatto al minimo necessario per evitare corrosioni del carbonato di
calcio o, ciò che è preferibile, portare il pH a 7-8.
Anche le soluzioni di
ossalato o salicilato di ammonio hanno la capacità di complessare il ferro, ma
la loro efficacia nel pulire la pietra dalle macchie è bassa e, nel caso del
salicilato, c'è il pericolo di macchiarla col complesso, essendo questo
fortemente colorato. Buoni risultati si possono ottenere anche con una soluzione
all'1-3% in acqua di bifluoruro di
ammonio
(NH4HF2), usando la quale però, si devono prendere le
stesse precauzioni che per il fosfato, in più prestando attenzione a non
intaccare vetri di finestre, pavimenti in ceramica, ecc.
Un altro approccio
alla soluzione del problema, è quello di ridurre con opportuni reagenti (ad es.
il triosolfato di sodio, Na2S2O3) il
Fe3- a Fe2-, e poi riossidarlo (con acqua ossigenata ad es.) producendo così
nuovamente degli idrossidi di ferro o altri sali idrati, che sono facilmente
rimovibili con prodotti sequestranti o complessanti come gli acidi citrico,
tartarico, solfammico o tioglicolico, ma meglio, forse, con E.D.T.A. in
soluzione ammoniacale.
Anche per le macchie l'efficacia della pulitura viene
migliorata se si sgrassa preventivamente la parte da pulire, se si prolunga il
contatto mediante l'uso di paste o impacchi preparati con argille,
metilcellulosa, cotone, polpa di carta, ecc., e se si usano soluzioni calde. È
utile per limitare al massimo possibili diffusioni di ferro nel corso della
pulitura, iniziare con applicazioni circa due volte più estese della macchia
ferrosa e restringerle progressivamente alle macchie, se occorre insistendo a
lungo su di esse.
 
Fonte testo e foto:
L. Lazzarini, M.L.
Tabasso, Il restauro della pietra, Padova 1986.
G.G. Amoroso, Il
restauro della pietra nell'architettura monumentale
, Palermo 1995.
R.
Cazzella, a cura di, La conservazione dei monumenti, atti del 1° corso di
informazione ASSIRCO, Perugia, 6-7-8 novembre 1979, Roma 1981.

Colature di ruggine

Colature di ruggine