Pulitura superficiale dai graffiti

Autore testo: Giuliano Cosi

Per procedere alle operazioni di pulitura superficiale dai graffiti è necessario conoscere lo stato della muratura e la natura del materiale imbrattante, fermo restando che l'obiettivo principale deve raggiungersi senza alterare la superficie applicando prodotti incompatibili con il substrato.
Si dovrà valutare quindi:
la natura petrografica e le caratteristiche fisico-meccaniche del materiale di base;
la presenza di eventuali forme di degrado delle murature (presenza di fessure, sali, croste nere, decoesionamento, distacchi, rigonfiamenti, ecc.);
valutazione di eventuali preventivi interventi conservativi sulla muratura.
 
Sistemi meccanici
Il ricorso alle tecniche pesanti come l'idrosabbiatura e sabbiature a pressione, lavaggi con acqua ad alta temperatura o a pressione, e lavaggi acidi, compromettono la morfologia della superficie e presentano l'inconveniente di 'pulire troppo', lasciando delle aree più chiare rispetto alle zone non trattate.
Di seguito sono descritti alcuni sistemi alternativi per la pulizia di superfici imbrattate proposti da ditte specializzate:
il sistema Cold Jet, che consiste in una proiezione controllata di particelle di anidride ghiacciata che colpisce la superficie sublimando immediatamente senza aggredire la materia originaria, ma comporta il rischio di shock termici nei materiali con bassa resistenza alle escursioni termiche;
il sistema Backing Soda, che è un'unità portatile a bassa pressione e regolabile, che impiega una soluzione di bicarbonato di sodio in grado di rimuovere strati molto sottili di pellicole imbrattanti;
il sistema Lama laser a fibre ottiche, che presenta buoni risultati di efficacia e non nocività, riuscendo a pulire rapidamente e in profondità senza aggredire la matrice e senza innescare variazioni cromatiche locali.
 
Sistemi svernicianti
I sistemi svernicianti comprendono due tipologie di prodotto: la protezione a carattere preventivo da applicare a conclusione delle opere di manutenzione, pulitura o pitturazione della superficie e i solventi, da impiegare per la rimozione della scritta dai supporti trattati e non.
I rivestimenti protettivi sono prodotti liquidi a base di resine acriliche, siliconiche o paraffiniche, da applicare a pennello, spazzola o a spruzzo in uno o due strati, in relazione alla capacità di assorbimento del materiale da proteggere.
Gli svernicianti hanno consistenza più vischiosa e si applicano a pennello esclusivamente sulle zone da ripulire. Nel caso di supporti macroporosi può essere necessario applicare in via preventiva entrambi i prodotti, con l'ausilio di sistemi speciali a spruzzo che favoriscono la penetrazione del prodotto. Le superfici da proteggere devono essere mature, asciutte e prive di polveri, incrostazioni e sostanze oleose.
Superfici non preparate in modo corretto favoriscono la comparsa di macchie e di assorbimenti non uniformi del rivestimento, compromettendone le prestazioni.
In relazione al tipo di fondo applicato l'asportazione della scritta può richiedere uno strato di fondo più o meno consistente di prodotto sverniciante, caratterizzato da tempi di azione differenti, o semplicemente il lavaggio di acqua con vapore, in una o più passate, integrate da spazzolature leggere. Le zone da pulire vanno confinate con fogli di plastica sigillati.
Lo sverniciante va eliminato in seguito con sciacquature accurate, che, in particolare, devono impedire alla vernice disciolta di colare verso il basso, imbrattando altre zone.
Nel caso di superfici porose, specie se non trattate con fondo di protezione, può essere necessario ricorrere a più applicazioni di un prodotto sverniciante, integrate da spazzolature energiche, da lavaggi con acqua calda o fredda, a tampone o a pressione. Nei casi recidivi è consigliabile non insistere ad oltranza, ricorrendo piuttosto all'applicazione di un sistema alternativo, per non rischiare di compromettere la morfologia e l'aspetto ella materia trattata, che al termine delle operazioni, può risultare molto diversa dalle zone adiacenti.
 
Sistemi ecocompatibili o a basso impatto ambientale
Sono costituiti da prodotti sacrificali e reversibili, a base di carboidrati e polisaccaridi sciolti in acqua. Danno luogo a protezioni perfettamente trasparenti, inodori e esenti da solventi organici, con caratteristiche di idrorepellenza e di permeabilità al vapore, di resistenza alle aggressioni atmosferiche e agli agenti inquinanti.
I fondi sono applicabili su supporti di natura diversa: lapidei naturali e artificiali, prodotti plastici e metalli.
La preparazione della superficie può essere meno rigorosa rispetto ai sistemi a solvente e la presenza di polvere è tollerata al momento dell'applicazione. Inoltre, le superfici da proteggere possono non essere perfettamente asciutte o mature. L'applicazione si esegue a spruzzo in due o tre mani incrociate, con temperature ambientali non inferiori ai 5°C.
L'asportazione delle scritte dalle superfici protette si esegue con lavaggi con acqua, in due passate a temperature crescenti, eventualmente spazzolando con abrasivo vegetale o spugne. Dopo ogni pulitura è opportuno procedere ad una integrazione del fondo di protezione.
Le operazioni di pulitura possono essere eseguite senza il ricorso a confinamenti o sistemi di aerazione forzata, in quanto non danno luogo a nessuna emissione di solventi.

Fonte testo:
E. L. Gaini, Graffiti: pulitura e prevenzione, in «Materiali Edili» n. 36.
F. Trivella Viola, Graffiti metropolitani, sistemi di protezione e pulitura delle scritte indesiderate, in «Materiali Edili» n. 24.