Studi, osservatori e statistiche dipingono il ritratto di un consumatore sempre più indipendente nelle proprie scelte, alla ricerca di luoghi di acquisto in grado di suggerire nuovi stimoli e nuove interpretazioni. Considerazioni che influenzano anche la distribuzione degli oggetti per la casa.
Così, se il classico negozio di liste nozze cambia fisionomia, arricchendo l'assortimento nella direzione della diversificazione e dell'approfondimento specialistico, nascono anche nuove formule che vedono gli oggetti mixati ad altri universi tematici (il giardino, il fashion, l'arredo, il fuori casa).
Una panoramica che si allarga e stempera i confini dunque, che può però contribuire a diffondere un'attenzione e una passione verso la cultura dell'abitare che potrà avere una ricaduta positiva su tutti i protagonisti del settore. Vi presentiamo alcuni esempi di realtà distributive differenti che lanciano originali, anche se marginali, interpretazioni delle proposte tavola e cucina.
Colazione all'aperto
La Compagnia dei Giardini nasce nel 1989 a Milano per poter proporre una selezione di arredi e complementi per il giardino, fornendo anche consulenze per la sistemazione degli esterni. Dalla sede di via San Maurilio, nel centro storico, si trasferisce nel 2000 in via Savona, in un ex magazzino industriale con ampio giardino, ristrutturato e trasformato in un suggestivo spazio espositivo. Da sempre la Compagnia dei Giardini affianca ai mobili da esterno una piccola selezione di oggetti per la tavola. Sulle motivazioni e delle modalità di questa scelta abbiamo parlato con una delle titolari, Manuela Wezel.
“La ragione è duplice. Il must dell'arredo da giardino è sicuramente il tavolo. Fin dall'inizio ci è apparso fondamentale mostrare a chi entra in negozio una tavola apparecchiata: è più semplice far comprendere come usare il tavolo e soprattutto quante persone possa ospitare. Spesso il cliente non ha la fantasia sufficiente per immaginare ambientazioni suggestive e non di rado mi è persino capitato di vendere il “pacchetto completo” tavolo più apparecchiatura. A questa motivazione commerciale si aggiunge anche il piacere personale, come buyer, nello scegliere i piatti e bicchieri più adatti da abbinare a un arredo da esterno”.
Parliamo allora dei criteri di scelta che applica a questa categoria merceologica così diversa dalla vostra. “Prima di tutto: ci limitiamo a trattare piatti e bicchieri. Non ci interessa proporre la tavola completa, in quanto l'apparecchiatura ha solo una connotazione puramente suggestiva. Di conseguenza, devono essere pezzi accattivanti, che richiamino la vita all'aria aperta. Abbiamo sempre fatto un lavoro di ricerca per trovare oggetti particolari: all'inizio erano le terraglie toscane, fatte realizzare appositamente; per questa stagione estiva abbiamo invece puntato sui piatti in melamina colorata. Spesso ci avvaliamo anche di artisti e artigiani che creano oggetti appositamente per noi. La scelta spesso cade anche su soluzioni divertenti e facili da usare e anche accessibili nel prezzo, perché si possano cambiare da un anno all'altro. Un po' come avviene nella moda”.
Con quale frequenza rinnovate l'offerta? “Due volte l'anno: abbiamo una collezione primavera/estate e una autunno/inverno. La stagione fredda ha una connotazione più preziosa (anche in vista del Natale), ma sempre nello spirito della “seconda casa”, che in questa circostanza è la casa di montagna. Le proposte sono poi sempre diverse di anno in anno”. Non si tratta ovviamente di servizi completi... “Anche se niente vieta di acquistare servizi completi, noi, per ragioni di magazzino, vendiamo set di due pezzi per volta”. Oltre all'allestimento sui vostri tavoli, avete un display dedicato a queste proposte? “No, in quanto non avrebbe la stessa efficacia, perché il cliente che viene da noi non è alla ricerca del servizio di piatti: l'acquisto, anzi, avviene spesso di impulso. È molto più utile usarli per le apparecchiature, anche nelle vetrine, per dare suggerimenti concreti e proporre soluzioni accattivanti”.
Locali di tendenza, garden boutique... la casa entra in spazi di vendita alternativi. Un percorso per diffondere una maggiore cultura del settore?