Photo by Delfino Sisto Legnani and Marco Cappelletti

La Biblioteca Nazionale del Qatar, progetto di OMA, è un’architettura di smisurata dimensione (138 metri di lunghezza, oltre 30mila metri quadrati di superficie netta), la cui trasparenza si rivela attraverso le enormi finestrature rombiche di vetro corrugato che tamponano la forma a losanga dell’edificio, ricavata dalla distorsione di una base quadrata. Le angolature rialzate permettono l’ingresso nell’unico ambiente scandito da ciclopiche colonne terra-cielo e rastremato come un campo da gioco da gradinate sulle quali, a salire per scaloni e incroci di rampe attrezzate con un people mover system, si colloca una classica teoria di scaffali aperti. Tutta la luce che si riversa senza ostacoli nella supersala libraria si diffonde nel biancore del pavimento marmoreo e dei soffitti dogati di alluminio, passa attraverso la miriade di parapetti anch’essi trasparenti, solleva un ponte mediatico multifunzionale che taglia diagonalmente lo spazio e va a perdersi, infine, nel sacello centrale della collezione libraria storica, per 6 metri scavato di travertino.

Photo by Hans Werlemann

La biblioteca è parte di un campus di mille ettari (Education City) che ospita anche il National Convention Center, opera di Arata Isozaki (ideatore anche del masterplan) e la sede della Qatar Foundation, disegnata sempre dello studio di Rem Koolhaas.  Inutile sottolineare come qui, più che mai, la strategia koolhaasiana della grande dimensione serva a metamorfizzare radicalmente una tipologia tradizionale: alla ricerca di una soluzione inventiva dove poter coltivare una forma attiva di sopravvivenza del libro, concepisce un complesso topografico per una “popolazione” di volumi che incorpora i sistemi impiantistici, intervallando spazi per la lettura, la socializzazione e la navigazione nel web. Il layout dell'edificio non separa i testi in ambiti distinti; invece i fruitori sono incoraggiati a muoversi liberamente da una sezione all'altra della raccolta e possono spostarsi tra i vari asset di conoscenza in completa fluidità. Alla fine, ciò che ne esce è uno spazio ripiegato, letteralmente e metaforicamente. La piega crea una zona d’ombra, compresa tra il piano inclinato costruito e il terreno, solcata dalla rampa d’accesso. Da lì si emerge senza indugi nel lucore infinito, circondati dai “vigneti” di libri.

Le stesse ondulazioni del vetro appaiono tappezzare l’ambiente come un tendaggio che provvisoriamente chiude il gioco di falde continuo tra base e copertura, mentre le scaffalature stesse sembrano agitarsi in formazioni ordinate, ma sempre ricombinabili: la materia ridotta a una trama essenziale, diventa una forma-tempo tra le pieghe che si dispongono nell’aria quasi senza toccarsi. I rombi trasparenti sono realizzati con un doppio vetro curvo basso emissivo: molta della radiazione solare a onde corte passa attraverso la vetrata, mentre la maggior parte della radiazione a onde lunghe viene ri-emessa all'interno. Il coefficiente K (camera di 12 mm di spessore) pari a 2,80 W/m2K garantisce l’isolamento verso temperature esterne che toccano costantemente i 38° C. I pannelli vitrei autoportanti arrivano fino a una lunghezza di 5 metri e mezzo e sono collegati a mensole d'acciaio, dirette alle colonne interne, per un effetto controventante. Pur contro il desiderio iniziale del cliente, non sono state installate tende solari, cosicché si è assicurata quella vaga visione illusionista del contesto del campus che appare in trasparenza. La maglia strutturale prevede campate lunghe fino a 36 metri tra le colonne in calcestruzzo che sostengono le piastre di copertura. A terra, in corrispondenza delle pieghe, una griglia di travi d’acciaio forma il piano inclinato e alloggia contemporaneamente il sistema automatico di trasporto dei libri e l’areazione meccanica. Il sottile ponte con sale studio e l’auditorio è sostenuto da tralicci Vierendeel per stabilizzare il suo libero librarsi lungo tutto il volume.

Photo by Iwan Baan

SCHEDA
client: Qatar Foundation
architect: OMA
completion date: 2018

CREDIT
Partner responsabili: Rem Koolhaas, Ellen van Loon, Iyad Alsaka
Associati responsabili: Kunlé Adeyemi
Team esecutivo e on site: Vincent Kersten, Gary Owen
Sub-consulenti: ARUP
Acustica: DHV
Facciata: ABT
Analisi dei costi: David Langdon
Interni, tende e progettazione del verde: Inside Outside

Photos: Delfino Sisto Legnani + Marco Cappelletti, Hans Werlemann, Iwan Baan, Courtesy of OMA