Il Qiyun Mountain Camp è un grande parco avventura dove poter praticare sport estremi, con una vasta gamma di attività all’aperto adatto a famiglie con bambini, adolescenti e adulti, ubicato in un contesto naturale tra le Qiyun Mountain, un’area verde montana situata nella contea di Xiuning, nella provincia di Anhui, in Cina. Si trova a 33 chilometri, circa 21 miglia, a ovest della città di Huangshan ed è conosciuta come una delle quattro montagne sacre del Taoismo, un luogo dove trovano collocazione numerosi monasteri e templi. Lot-Ek ha progettato tutti gli edifici pubblici del Qiyun Mountain Camp all’interno della natura incontaminata del parco, in perfetto equilibrio con l’ambiente circostante, adattandosi da un lato alla morfologia del luogo ed emergendo in maniera chiara e visibile dall’altro. Lot-Ek è infatti uno studio di architettura e design con sede a New York, fondato nel 1993 da Ada Tolla e Giuseppe Lignano, che ha raggiunto un’elevata visibilità nel mondo dell’architettura, nel design e nell’arte grazie al suo approccio sostenibile e innovativo alla costruzione, ai materiali e allo spazio attraverso l’upcycling, o riuso creativo, di oggetti e sistemi industriali esistenti non originariamente destinati all’architettura. L’upcycling è infatti il processo che permette di osservare oggetti ordinari e da essi inventare un’architettura straordinaria. Gli architetti Ada Tolla e Giuseppe Lignano hanno dato prova di essere affascinati dal quotidiano, dall’apparentemente ordinario, dalle qualità distintive di una cultura materiale che non è, apparentemente, intenzionalmente eccezionale. Approfondendo il tema della bonifica, del ready-made e del pop dell’ingannevole banalità, da Duchamp a Warhol, e analizzando il paesaggio creato dall’uomo, da quello domestico a quello geografico, l’umiltà e la banalità, ma anche la qualità e l’abilità dei componenti generici da cui è assemblato quel paesaggio, i progettisti hanno cercato il potenziale latente di questi oggetti, sia migliorandone le qualità intrinseche, sia contrastandone radicalmente il loro uso. Lot-Ek è quindi riconosciuto a livello internazionale per aver approfondito il concetto di upcycling, specialmente attraverso l’utilizzo dei container standard di 40 piedi impiegati originariamente per le spedizioni, e la loro ormai decennale esperienza lo ha reso uno studio di architettura specializzato nella progettazione di edifici per clienti culturali, istituzionali, commerciali o residenziali, interamente composti da container. Attraverso le più comuni operazioni come tagliare, aprire, dispiegare e spostare; e attraverso strategie aggiuntive di moltiplicazione e ripetizione, viene sviluppato il potenziale latente di questi oggetti amplificandolo per applicazioni architettoniche.
Molteplici sono i vantaggi nell’utilizzo dei container come base per un’architettura innovativa, rispetto alla costruzione tradizionale:
• Sostenibilità: l’“upcycling” dei container marittimi come tecnologia di costruzione è una pratica altamente sostenibile avente numerosi vantaggi a livello ambientale. Oltre alla sostenibilità intrinseca di questa metodologia di progettazione, si stanno sviluppando numerosi metodi innovativi per la conservazione di materiali ed energia.
• Modularità: i container di spedizione si prestano naturalmente a creare configurazioni diversificate e modulari per qualsiasi applicazione, compresi progetti culturali, istituzionali, commerciali o residenziali di qualsiasi dimensione.
• Durata: i contenitori sono realizzati interamente in acciaio e il loro assemblaggio crea una struttura più resistente e duratura rispetto ai metodi di costruzione tradizionali.
• Efficienza nella costruzione: i container consentono di ridurre il tempo tipicamente necessario per costruire un nuovo edificio. La preparazione del sito e la fabbricazione di moduli fuori sede possono essere programmati simultaneamente, comportando un risparmio di tempo di diversi mesi. Nel Qiyun Montain Camp i container utilizzati per le spedizioni sono stati tagliati in modo tale da generare le unità di base dei vari edifici. Sono uniti, specchiati, inclinati e ricombinati per adattarsi alle diverse esigenze e per creare nuove tipologie.

Tre diverse aree sono accuratamente inserite nel paesaggio adattandosi strategicamente alla topografia collinare e sono codificate per colore in modo da creare diversi punti di riferimento rintracciabili all’interno dell’ambiente naturale.
L’area arancione e blu all’ingresso è contrassegnata dall’edificio del gate e dalla strada del mercato. Il padiglione d’ingresso, un cancello con i tornelli al livello inferiore e gli uffici, la zona dei biglietti e il centro informazioni al piano superiore, è visibile dalla strada principale del parco. Subito dietro l’edificio principale con pianta a croce è stato collocato il Market Street costituito da negozi, bar, aree di servizio e servizi igienici, con pergole, doppi livelli e ponti superiori per connettersi al paesaggio circostante. Gli edifici, sviluppati attraverso un continuo gioco di tagli, di rotazioni e di specchi, materializzano il concetto dello yin e dello yang, alla base del Taoismo, attraverso le due colorazioni contrastanti che caratterizzano l’intera struttura. L’area gialla e blu del ristorante Plaza si colloca invece su una delle colline più alte del parco, quasi una piccola acropoli che si affaccia sul fiume e sulle colline circostanti. Lo spazio interno del ristorante si protrae sul fiume sottostante attraverso un’ampia terrazza esterna, scendendo dolcemente verso il parco attraverso un anfiteatro aperto. Un contenitore lungo e inclinato, che sovrasta la terrazza del ristorante, costituisce la piattaforma di lancio per una zip-line, protesa verso l’ambiente naturale che la circonda. Vicino all’acqua si colloca infine il molo di colore blu che fornisce l’accesso al fiume, al lago e ai relativi servizi. Le unità modulari sono disposte intorno alla testa ombreggiata del molo che permette di sagomare una piazza sulla quale affacciano bar e caffetterie, mentre lungo il molo i container fungono da deposito di kayak, creando un percorso che permette di indirizzare i visitatori verso l’acqua, dove un molo galleggiante si estende verso il lago e dal quale poter praticare diversi sport acquatici.

L’UPCYCLING E L’UTILIZZO DEI CONTAINER
L’upcycling, noto anche come riutilizzo creativo, è il processo di trasformazione di sottoprodotti, materiali di scarto, prodotti inutili o indesiderati in nuovi materiali o prodotti di migliore qualità o per un migliore valore ambientale. L’upcycling risulta essere l’opposto del downcycling, che è l’altra faccia del processo di riciclaggio. Infatti il downcycling implica la conversione di materiali e prodotti in nuovi materiali di minore qualità. Questo avviene nella maggior parte del riciclaggio che comporta la conversione o l’estrazione di materiali utili da un prodotto e la creazione di un prodotto o materiale diverso. Per le sfide ambientali che il mondo moderno deve attualmente affrontare, il riciclaggio potrebbe però non essere sufficiente. Quasi il 40 per cento dell’inquinamento mondiale è causato dalle costruzioni, in particolare attraverso la produzione di cemento, mattoni, acciaio, vetro, legno e plastica. L’upcycling si riferisce a processi in cui il potenziale del materiale di scarto viene aumentato anziché semplicemente riciclato. Il termine fu inizialmente utilizzato nel 1994 dall’ingegnere tedesco Reiner Pilz, ma è diventato particolarmente diffuso negli ultimi anni. Nell’architettura un importante esempio di questo processo è dato dalla trasformazione dei contenitori per il trasporto in nuovi edifici, come negozi, case e luoghi di lavoro. I notevoli cambiamenti sociali impongono di pensare al fare architettura partendo da presupposti diversi, svincolati dal passato, soprattutto da un recente passato, di cui le città porteranno a lungo le cicatrici, aprendo maggiormente la progettazione verso la sostenibilità e la reversibilità ambientale dell’oggetto architettonico, mirando a un uso prossimo allo zero di materie prime e nessun consumo irreversibile di suolo. Connubio perfetto tra sostenibilità e riciclo i container hanno aperto la strada a un concetto nuovo di progettazione basato sulla reversibilità di un oggetto, spesso dimenticato nei porti di tutto il mondo. I container in architettura sono l’esempio concreto di come sia possibile pensare all’edilizia in modo sostenibile riutilizzando elementi esistenti. I container sono fatti d’acciaio, lo stesso materiale usato nella nautica da quasi due secoli. Si possono quindi facilmente applicare le stesse soluzioni di interior yacht design per coibentare, portare luce all’interno e favorire il ricircolo dell’aria, inoltre la loro struttura è autoportante e le misure sono sempre uguali, la modularità è quindi automatica. I vari elementi possono quindi essere tagliati, ruotati, specchiati o traslati per creare edifici dalle molteplici funzioni e utilizzi.

Scheda progetto
Progettisti: Lot-Ek
Committente: ZYJ Sunriver
Periodo di costruzione: 2015-2017
Superficie totale: 12.541 m2
Tipo di edificio: padiglione d'ingresso, mercato, ristorante, molo per sport acquatici, aree di sosta
Progettisti: Lot-Ek, Ada Tolla + Giuseppe Lignano, Presidi, Virginie Stolz, Project Architect
Ubicazione: montagna Qiyun, Huangshan, Cina
Dimensioni: 6.968 m2, con 465 m2 Entrance Pavilion, 3.251 m2 Market, 1.394 m2 Restaurant, 465 m2 Aquatic Pier
Anno progettazione: 2015
Anno costruzione: 2017
Consulenti Ingegneria strutturale: Robert Silman Associates
Costruzione: ArchiSpace
Photos: Noah Sheldon

Retail, Arketipo 124, 2018