Il Queensland Children’s Hospital rappresenta un caso studio, inserito nell’ambito delle cosiddette “architetture per la salute”, di notevole interesse nel panorama internazionale. Progettato dagli studi australiani Lyons e Conrad Garget, è l’unico ospedale pediatrico specialistico del Queensland (Australia) preposto alla diagnosi medica e alla cura della popolazione in fascia adolescenziale di tutto lo stato. L’ospedale, infatti, rappresenta un’iniziativa governativa e costituisce il fulcro di una rete statale di servizi pediatrici per la popolazione del Queensland, quantificata pari a circa 4,5 milioni di persone. Il progetto si è posto come obiettivo prioritario l’unione del Royal Children’s Hospital di Herston e del Mater Children’s Hospital di South Brisbane (localizzato a sud dell’omonima città) in un’unica struttura, della quale il costo stimato di costruzione si aggira intorno a 1,4 miliardi di dollari, rappresentando in tal senso il più grande investimento di capitale nei servizi sanitari per la fascia adolescenziale nella storia del Queensland. La realizzazione del nuovo edificio ospedaliero ha rappresentato inoltre un’importante occasione di rigenerazione urbana nella zona sud-ovest della città di Brisbane. Un nuovo significativo spazio pubblico aperto, antistante alla nuova architettura, è divenuto infatti, sin dai primi mesi successivi all’inaugurazione, un punto di riferimento per la città.

Inserimento urbano e caratteri tipologici
Gli spunti iniziali della committenza richiedevano un ambiente accogliente, luminoso e solidale per i giovani pazienti e i loro familiari. Il progetto si è sviluppato sulla base di un concept, fortemente ambizioso e riferito al contesto naturale, denominato “albero vivente”; lo stesso è stato avanzato sin dalle prime fasi di progettazione e promosso, supportato da workshop specificatamente organizzati con utenti (pazienti e loro familiari), staff sanitario (medici e personale infermieristico) e referenti amministrativi del Direttivo delle due aziende sanitarie coinvolte nell’iniziativa progettuale.
Dal punto di vista tipologico, l’edificio risulta composto da una rete di spazi a doppia altezza - denominati “rami” - i quali si irradiano da due atri verticali - definiti “tronchi” - al centro della piastra. Le direttrici dei rami danno origine a una successione di aperture e terrazze esterne, nelle quali gli utenti possono visualizzare differenti punti panoramici della città. Ogni direttrice è rivolta verso un punto di riferimento chiave del contesto urbano, quali i grattacieli di Brisbane e il contesto paesaggistico circostante alla città, che si compone di numerose aree verdi, dal fiume cittadino e dalle montagne che definiscono il margine di espansione urbana della città stessa. La risultante articolazione di volumi ha la funzione di garantire un costante apporto di luce naturale all’interno dello spazio architettonico. Gli spazi verticali - tronchi - e orizzontali - rami - definiscono inoltre il sistema di circolazione pubblica, sia verticale che orizzontale, caratterizzato da un’attenta progettazione delle cosiddette “soft-qualities” che si compongono di scelte cromatiche vivaci e rimandi artistici simbolici alla fauna e alla flora locale, nonché dalle viste prospettiche verso alcuni landmark della città.

Progetto sanitario e caratteri funzionali
Il progetto sanitario del nuovo Queensland Children’s Hospital è stato un’importante occasione per ripensare un nuovo modello di cura, non meramente funzionalista e medico-centrico, ma capace di essere sperimentale e precursore per futuri progetti sul territorio australiano. In questa modalità, risulta peculiare la tipologia ospedaliera adottata poiché si tratta di un edificio a piastra con torri. Il processo di progettazione è iniziato a partire da un’attenta e dettagliata analisi circa gli aspetti innovativi in riferimento a differenti possibili alternative tipologiche. Il risultato è un edificio di forma compatta a prevalente sviluppo verticale, si articola in orizzontale ricoprendo una superficie pari a 95,000 mq e in verticale su 12 livelli, 8 dei quali fuori terra e 4 piani interrati, destinati ad autorimessa.
Il piano terra, di fatto, si riferisce al livello 2. È stato dimensionato per ospitare 360 posti letto e circa 2,500 persone tra staff medico, infermieristico, amministrativo e universitario. I volumi di attività, misura prestazionale di riferimento per le architetture socio-sanitarie, in riferimento ai primi anni di esercizio, sono stati considerevoli, registrando la media di 40.000 degenti/anno, 64.000 accessi/anno al pronto soccorso e 190.000 prestazioni ambulatoriali all’anno. Oltre all’area di emergenza, alla terapia intensiva e ai servizi ospedalieri generali, l’ospedale dispone dei più moderni e innovativi servizi legati alle specialità pediatriche. La risultante architettonica è di un complesso sanitario altamente funzionale, offrendo strumenti diagnostici, di intervento e di trattamento tra più avanzati al mondo. Le immagini riportate nella pagina precedente rappresentano le planimetrie ad alta complessità che caratterizzano l’edificio, e un unico elaborato grafico rappresentativo dell’organizzazione degli spazi per la degenza. Il progetto, considerando complessivamente tutte le sue componenti e specificità, diventa generatore di salute e promotore di benessere, non solo per i suoi utenti, ma anche per l’intera comunità, attraverso un edificio aperto alla città, dal forte carattere identitario, dato anche l’impegno culturale e sociale dell’azienda sanitaria. Infatti, oltre a ospitare attività sanitarie, è anche sede universitaria e centro di ricerca con collaborazioni insieme alla University of Queensland e Queensland University of Technology, e al suo interno viene ospitato il Centre for Children’s Health Research (quest’ultimo si sviluppa su 9 piani del building e ospita la Queensland Children’s Tumor Bank, finanziata dalla Children’s Hospital Foundation, che fornisce un deposito di tessuti per la ricerca sul cancro a livello nazionale e internazionale). Le attività formative non riguardano soltanto lo staff medico-sanitario, ma anche gli stessi bambini ricoverati. L’ospedale infatti offre programmi educativi per i degenti (in-patients), per i pazienti ambulatoriali (out-patients) e per i familiari, in diversi spazi dell’ospedale, con l’intenzione che, laddove fosse possibile dal punto di vista medico, i bambini siano in grado di continuare la scuola contemporaneamente alla frequenza del processo di diagnosi e terapia, all’interno della struttura ospedaliera.

Considerazioni conclusive
Le strutture sanitarie, in quanto luoghi preposti alla prevenzione e alla cura della salute, ma anche scenari di sofferenza e condizioni psico-fisiche precarie, richiedono un’attenzione progettuale e gestionale olistica incentrata, non unicamente sulla funzionalità e sull’efficienza del servizio erogabile, ma anche sull’umanizzazione e il comfort garantito ai pazienti, ai visitatori e al personale, al fine di ridurre e alleviare il senso di isolamento del paziente. A partire dalle esigenze sanitarie e sociali descritte, si sottolinea nuovamente l’importanza progettuale e costruttiva del caso studio preso in esame.

ASPETTI TECNOLOGICO-COSTRUTTIVI
Gli aspetti tecnologico e costruttivi dell’edificio rappresentano un elemento di grande interesse, non tanto per le tecniche innovative progettate e incluse nella realizzazione, quanto per la complessità delle soluzioni in relazione delle forme notevolmente articolate e non convenzionali. Delle molteplici sezioni significative capaci di descrivere le caratteristiche peculiari dell’architettura presa in esame, ne sono state scelte due, delle quali la prima (Wall Section Raymond Terrace) illustra tutti i 9 livelli fuori terra di cui l’edificio si compone, comprendendo la terrazza accessibile e verde in copertura. In evidenza, innanzitutto, l’interpiano strutturale ad altezza costante, finalizzato a conferire all’edificio elevata flessibilità qualora si rivelasse necessario un trasferimento di funzioni, mentre per quanto riguarda le altezze interne differenti, sono mutevoli a seconda della funzione ospitata, quindi variano in funzione del controsoffitto. Secondariamente, di particolare interesse la permeabilità visiva, percettiva, luminosa all’ottavo livello, tra gli spazi di attesa e relax per i parenti, e il giardino terapeutico e riabilitativo denominato “Raymond garden”. La seconda sezione significativa scelta (Wall Section Stanley Street) si pone quale elemento fondamentale per la comprensione della continua ricerca di dialogo indoor/outdoor tra edificio e contesto, soprattutto nel rapporto dei pieni e dei vuoti. In evidenza il triplo volume indoor, ospitante gli elementi di distribuzione verticale dell’edificio e le relazioni dello stesso con i vari livelli; i passaggi aerei in quota (passerelle pedonali) che scandiscono i doppi/tripli volumi internamente, unitamente ai pilastri che, oltre alla funzione statica, ricoprono un valore architettonico di chiaro e notevole interesse, come apprezzabile, inoltre, nell’immagine a fianco.

VERDE TERAPEUTICO
Rispetto ai trend della progettazione ospedaliera e agli studi sull’Evidence-based Design, la relazione e l’accesso allo spazio verde diventa un elemento chiave nella progettazione di questo ospedale: i giardini sulle coperture e contenuti nelle corti interne, unitamente alle pareti verdi, nonché le viste sui parchi in prossimità dell’ospedale, rafforzano un approccio progettuale basato sul Healing Architecture e sul Therapeutic Landscape Design. In particolare i tetti verdi ai livelli superiori sono frequentati dai pazienti, dai familiari e dal personale sanitario, non solo per la conduzione di attività riabilitative ma anche per trascorrere momenti di relax e pausa lavorativa. Con particolare riferimento al sesto livello gli spazi verdi sono perfettamente integrati nella complessa architettura dell’edificio, direttamente connessi e quindi facilmente raggiungibili dalla cosiddetta “hospital street”, asse strutturale di connessione orizzontale che caratterizza tutti i livelli dell’edificio. Si rafforza, in tal senso, l’attitudine di concepire il verde non solo per scopi terapeutici, ma deputato alla promozione del benessere visivo e percettivo per tutti gli utenti e i fruitori dell’architettura socio-sanitaria presa in esame. Il tema, fortemente innovativo, necessita di un approfondimento: solo molteplici le teorie e le ricerche che hanno dimostrato nel tempo come la natura abbia avuto benefici sulla salute, dalla “Teoria della riduzione dello stress” (TRS) di Ulrich (1979) alla “Teoria della rigenerazione dell’attenzione” (TRA) dei fratelli Kaplan (1992).

Planimetria del sesto livello: in evidenza la relazione tra hospital street e spazio verde. Completano il piano, area ambulatoriale, data center, spazi per lo staff e servizi informativi di salute

SOFT-QUALITIES
Lo stato di benessere che si raggiunge all’interno della struttura socio-sanitaria strettamente collegato alla qualità ambientale e strutturale dell’organismo edilizio ospedaliero. A tal proposito, le scelte cromatiche, dei materiali naturali e degli elementi artistici, sia a due che a tre dimensioni, sono ampiamente utilizzati nell’edificio per promuovere il benessere del paziente, offrendo elementi di distrazione indirizzati soprattutto all’utenza adolescenziale. In particolare, la scelta progettuale si attua mediante un continuo rimando dal piano colore, associato al progetto di Way finding, al tema della natura e del verde, con particolare riferimento al paesaggio del Queensland. Tonalità neutre alternate a colori più vivaci - della ora e della fauna esotica, delle foreste pluviali australiane - sia esterno che interno dell’architettura, forniscono agli spazi un dinamismo di unico e notevole interesse.

Spazi interni con dettagli del progetto di Wayfinding

Scheda progetto
Progettisti: Conrad Gargett + Lyons
Località: South Bank 3, Clem Jones Promenade, Brisbane QLD 4101, Australia
Committente: Royal Children’s Hospital and Health Services, Dr Peter Steer, chief executive
Superficie: 115,000 mq
Costo: 1,4 miliardi di $
Architetto esecutivo: Bruce Wolfe, project director of Conrad Gargett Riddel
Periodo di costruzione
Progettato a partire dal 2007; inaugurato nel Novembre 2014; designed from 2007, open from November 2014
Impresa principale: Lend Lease, Tim Treby, project director for the managing contractor
Produttori: ALPOLIC, Elmich, Klik Systems, ACE Stone + Tiles, Mirotone
Photos: Christopher Frederick Jones