La società immobiliare francese RATP Habitat ha da poco inaugurato la propria nuova sede di Parigi, progettata dagli architetti dello studio Atelier du Pont. Il 158 di Rue de Bagnolet, nel XX Arrondissement della capitale francese, corrisponde ora a un edificio a tre piani con struttura in legno lamellare. Il contesto è particolarmente denso e il nuovo progetto è circondato da edifici residenziali costruiti nei decenni passati; nonostante la vicinanza agli altri lotti del quartiere, il progetto per la sede di RATP Habitat riesce comunque a presentarsi come un nucleo verde e leggero, con ampie terrazze rivolte a sud e che formano tetti verdi abitabili, in cui natura e architettura camminano insieme.

I tetti verdi sono stati pensati per rispondere alle nuove esigenze sui metodi di lavoro, alla necessità di poter proporre ai propri dipendenti spazi accoglienti dove lavorare ma anche dove incontrarsi e scambiarsi idee, in un'ottica che associa la creatività (e la produttività professionale) al benessere; con lo stesso obiettivo gli spazi all'aperto comprendono anche piccole serre che possono essere usate per riunioni, per organizzare brainstorming, ma anche per venire a lavorare da soli o per, al contrario, organizzare un pranzo con i colleghi.
Dal punto di vista compositivo lo spazio è organizzato attorno a due patii e un atrio, studiati per distribuire luce naturale uniformemente, in tutti i livelli dell'edificio, e, allo stesso tempo, garantire un efficace sistema di ventilazione naturale.
Le piante della nuova sede RATP Habitat sono state pensate come flessibili, in modo da poter essere riconfigurate qualora cambiasse l'organizzazione della società; "la disposizione interna dell'edificio sconvolge il modelli di ufficio tradizionale, per soddisfare le esigenze degli spazi di lavoro di oggi: flessibilità, aggiornabilità, uso multiplo e creatività, fornendo un buon equilibrio fra uso fra l'individuo e la collettività", confermano i progettisti di Atelier du Pont.

Ed è così, dunque, che i due piani dell'edificio sono stati progettati come se fossero un open space, da configurare attraverso l'uso di partizioni mobili, per adattare lo spazio alle diverse necessità professionali: ufficio condivisi, uffici chiusi, spazi aperti, uffici nomadi come anche aree di lavoro per riunioni informali, spazi collaborativi e creativi.
A sottolineare ulteriormente l'adesione verso i nuovi metodi di lavoro, anche lo studio degli interni, pensati per essere accoglienti, come confermano i progettisti: "i colori sono caldi e morbidi; il legno è stato mantenuto con la propria finitura naturale e i tessuti sono confortevoli: la sottile interazione fra i mobili crea un ambiente domestico che rende gli uffici e gli spazi collaborativi accoglienti e amichevoli".

Anche gli spazi tecnici, come i vani scala, sono stati studiati per rispondere contemporaneamente sia a necessità funzionali che alla ferma volontà di proporre spazi accoglienti e d'atmosfera; i vani scala, nello specifico, non sono stati chiusi e separati dal resto degli ambienti ma sono stati lasciati aperti per far sì che anche queste aree potessero essere raggiunte dalla luce naturale. Una scelta sviluppata anche con l'obiettivo di invitare i dipendenti ad usare le scale al posto dell'ascensore, per il benessere generale e per creare ulteriori occasioni di incontro e confronto fra colleghi.
Obiettivo alla base anche dello studio degli spazi terrazzati: i vasi occupati da piante rigogliose sono stati posizionati in modo da creare piccole zone indipendenti, dove i lavoratori possono incontrarsi per fare una pausa, chiacchierare o fare leggere attività sportive, come yoga e ping-pong. All'ultimo piano, la terrazza è interamente occupata da un'orto.

Scheda di progetto
Progettisti: Atelier du Pont (Anne-Cécile Comar & Philippe Croisier)
Superficie: 2.872 mq; terrazze 907 mq
Costo: 9.3 M € pre-tax
Foto: Vincent Leroux, Takuji Shimmura