Intervista – L'azienda toscana, spiega l'amministratore delegato Carlo D'Ajello, ha investito sulla sostenibilità dei propri prodotti

Dalle radici al futuro, dalla terra d'origine al resto del mondo, dalla tradizione al glamour: il percorso di Rcr cristalleria italiana, azienda radicata e legata da sempre alla terra toscana, si snoda dal cuore del nostro paese al successo internazionale. Come ci racconta Carlo D'Ajello, amministratore delegato.

Rcr è un esempio di azienda legata a un saper fare che ha radici profonde nel territorio, come questi asset possono essere valorizzati all'estero?
 Rcr utilizza il cristallo italiano, ma da un anno anche una nuova miscela brevettata di vetro di alta qualità, il Luxion. L'azienda ha sede a Colle di Val d'Elsa in Toscana e da sempre ha un profondo legame con il territorio. Il saper fare dei maestri vetrai che hanno fondato l'azienda alla fine degli anni sessanta si è tramandato e ha contribuito alla nostra trasformazione in azienda industriale, creando e infondendo nelle macchine quel know how prezioso e unico. Il valore del made in Italy, ma anche della toscanità, l'orgoglio per il proprio prodotto, il gusto per il bello e per l'oggetto di qualità, sono valori inconfondibili che all'estero devono essere evidenziati al meglio, attraverso un'adeguata esposizione sia negli spazi fieristici che in quelli di vendita.

L'elemento design sta acquisendo un ruolo sempre più importate nella vostra filosofia produttiva. Come intendete valorizzarlo?
Manola Del Testa è la responsabile del nostro Centro design e ha progettato, tra le altre, le linee Fusion, Mamanonmama, Dedalo e Crudité di Rcr Home&Table. L'architetto Biagio Cisotti dello studio Cisotti-Laube ha disegnato la linea Riflessi e quella Sasso per Rcr Da Vinci Collection. Biagio ci segue anche nella progettazione dei nostri spazi espositivi. E certo non ci fermiamo qui: proprio nei saloni di Milano e Parigi abbiamo lanciato i vasi della serie Crystal Flowers progettati per noi dalla designer spagnola Lucy Salamanca all'interno della collezione Rcr Da Vinci. Attualmente stiamo lavorando anche con Massimo Iosa Ghini e con uno studio di giovani designer della Repubblica Ceca.

L'ecosostenibilità è sempre di più una sensibilità diffusa, come Rcr la interpreta e valorizza?
Lo sviluppo sostenibile e le tematiche ambientali hanno portato le aziende e le grandi industrie a conciliare sempre più la gestione dei processi produttivi e il reperimento delle risorse energetiche con l'equità sociale e gli equilibri ambientali. Abbiamo una tradizione di bellezza e rispetto della natura, retaggio della nostra terra di Toscana e, quindi, non ricerchiamo l'approccio puramente economico. Siamo così in grado di realizzare prodotti che riciclano oltre il 99% degli scarti di produzione e che emettono una quantità molto bassa di gas serra. I programmi dell'azienda contemplano anche la realizzazione di propri impianti fotovoltaici e a biomasse, tali da coprire una parte sempre più rilevante del fabbisogno aziendale.

La degustazione è un mood fondamentale dell'Italian style. Come può essere sfruttata in chiave di marketing?
 La degustazione è per noi uno strumento importante, che fa parte della tradizione e dei valori di quell'italianità che siamo orgogliosi di rappresentare. Degustazione è l'apprezzamento di vino o bevande con tutti i procedimenti di analisi sensoriale che il nostro prodotto per la sua trasparenza e forma appositamente studiata favorisce. Abbiamo linee come l'Alter della collezione Rcr Home&Table che si prestano alla degustazione migliore di ogni singolo vino e spiccano in questo settore per la forma particolarmente innovativa, oppure i calici Brunello, disegnati e realizzati con la collaborazione esclusiva del Consorzio del Vino Brunello che, grazie alla loro forma, esaltano magnificamente il bouquet di questo vino. Degustazione è anche la ricerca di abbinamenti particolari tra cibi e oggetti trasparenti. Penso ai nostri piatti e piattini Mamanonmama e Fusion della collezione Home&Table, per i quali, durante le fiere di primavera abbiamo suggerito l'utilizzo anche per antipasti e stuzzichini, o alle tazze e alle coppette della stessa collezione dove abbiamo servito la pasta e le vellutate.