contributo del relatore – Giuliano Venturelli, architetto e ingegnere, esperto in tecnologie per l’involucro ha proposto una efficace disamina delle patologie che vengono riscontrate negli involucri edilizi individuando anche una serie di strategie di intervento per riportare in condizioni di efficienza gli edifici.

La sfida per i prossimi anni, nel comparto delle costruzioni, riguarderà soprattutto il recupero del patrimonio edilizio esistente. La riqualificazione, e con essa la gestione e manutenzione, degli edifici esistenti saranno i temi su cui si confronteranno progettisti e mercato immobiliare, oltre a committenti pubblici e privati, gruppi bancari e investitori. 
Involucro e impianti saranno dunque gli elementi su cui si focalizzerà  sempre più l'attenzione (cosa che peraltro sta già avvenendo) contribuendo a determinare e indirizzare le scelte strategiche nella progettazione degli interventi di manutenzione e di ristrutturazione.

Per il raggiungimento di questi obiettivi diventa fondamentale l'impostazione di una corretta diagnosi dell'edificio atta a evidenziare sia il quadro patologico che eventuali fattori di criticità che possono condizionare il progettista nell'individuazione della strategia da adottare per la riqualificazione dell'immobile e del suo involucro. 
In particolare il miglioramento del comportamento energetico, l'isolamento termico dell'edificio con l'eliminazione (sin dalle prime fasi di progetto) dei ponti termici, l'integrazione tra impianti e involucro, l'efficienza energetica, la riduzione dei consumi, il miglioramento del comfort e la sostenibilità saranno alcuni dei principali drivers che guideranno le scelte per i futuri interventi.
 Tali azioni permetteranno non solo di migliorare le performance dell'edificio con notevoli risparmi energetici sulle bollette, ma consentiranno peraltro di riposizionare l'immobile sul mercato immobiliare con incrementi del suo valore (sia in termini di rendita finanziaria  che di affitto).
 Tra le diverse tipologie di involucro oggetto di interventi di riqualificazione sicuramente gli involucri trasparenti sono quelli che richiedono maggiore cura e attenzione (impiegando sempre più spesso il supporto di software per analisi energetiche e simulazioni in regime dinamico, sia estivo che invernale) visto che spesso risultano essere i punti più vulnerabili dell'edificio. Sono proprio le facciate continue infatti gli elementi che possono determinare il successo o l'insuccesso di un intervento contribuendo a rendere più o meno performante il comportamento energetico dell'intero edificio. 
Da quanto detto risulta chiaro come le facciate, e l'involucro nella sua complessità, debbano essere oggetto di attenta analisi e accurata valutazione nella fase del progetto di recupero di un edificio; non solo per garantire le necessarie prestazioni funzionali ma anche perché queste devono rispondere a precise norme sia relativamente al comportamento statico e dinamico (vento e azioni sismiche) che in termini di isolamento termico e acustico.
 Molto spesso questo obbliga committenti e progettisti a dover ripensare completamente la pelle esistente dell'edificio procedendo così a un vero e proprio up-grade dell'involucro stesso. 
A questi interventi possono essere aggiunte anche operazioni di retrofit, pensate per le diverse zone climatiche, che oltre a migliorare le prestazioni dell'involucro possono diventare anche degli elementi in grado di contribuire alla configurazione architettonica finale dell'edificio divenendo non solo componenti tecnologici e funzionali, ma anche architettonici ed estetici, sino a trasformarsi in alcuni casi estremi in veri e propri elementi di design.


È il caso di facciate fotovoltaiche con pannelli integrati, facciate solari, sistemi di schermatura solare integrati nella facciata (brise-soleil, tende a rullo esterne, reti metalliche), sistemi di ventilazione naturale, facciate a doppia pelle, media facade, facciate dinamiche, sistemi di illuminazione integrata, sistemi di controllo e building automation ecc. 
Il retrofit delle facciate in alcuni casi può addirittura diventare lo strumento per ripensare l'intero involucro e l'intero edificio contribuendo alla (ri)progettazione di edifici di nuova generazione con facciate e involucri intelligenti e adattivi mirati a un comportamento sempre più energeticamente autosufficiente e dinamico dell'involucro, in grado cioè di modificare il proprio comportamento in funzione delle azioni esterne e interne come la temperatura, la luce, l'umidità.

allegato

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