Recupero degli intonaci

Autore testo: Giuseppina Clausi

L'intonaco rappresenta la superficie più esterna , la 'pelle', per così dire, dell'edificio, e riveste infatti una funzione prevalentemente protettiva, anche se nei secoli numerose sono state le espressioni decorative e artistiche legate a questa parte del costruito.
Spesso l'intonaco viene definito come una superficie di sacrificio, ovvero una superficie destinata a subire gli attacchi degli agenti di degrado al posto delle pareti che ricopre, ed effettivamente la funzione protettiva è la sua caratteristica principale.
Non bisogna però dimenticare che la superficie intonacata, essendo la superfice più esterna, è quella che mette vivamente in contatto l'osservatore col manufatto, assume quindi una specifica connotazione estetica e rappresentativa, con l'aggiunta, in taluni casi, di valori storici e artistici; può e deve essere quindi considerata una parte dell'organismo murario a tutti gli effetti, e la necessità e il tipo di interventi dovranno esere attentamente vagliati caso per caso.
Se l'intonaco in esame non riveste un particolare valore artistico o storico è consigliabile, quando i danni siano superficiali, procedere alla rimozione dello stratto di finitura ed alla sua successiva stesura ex novo; nel caso invece in cui l'intonaco risultasse danneggiato per uno spessore più consistente, si procederà in modo differente a seconda dell'estensione del degrado rispetto alla superficie totale.
Infatti se i danni sono localizzati in zone ristrette, si può operare rimuovendo una porzione dell' intonaco e integrando poi la lacuna così formatasi, se invece la maggior parte della superficie risulta degradata, si procede alla sua rimozione completa e successivo rifacimento.
Quando ci si trovi in presenza di intonaci decorati, affrescati o con funzioni decorative (come la rappresentazione di cortine murarie), la rimozione comprenderebbe la perdita di un indubbio valore artistico, mentre il rifacimento, anche di alcune parti, può essere difficile ed oneroso.
In effetti in questi casi si preferisce intervenire con metodi che riescano a conferire all' intonaco esistente quelle caratteristiche che gli permettano di restare in esercizio.
Avremo quindi interventi di consolidamento in caso di perdita di coesione, inteventi di incollaggio in caso di distaccamenti, stuccature in caso di rotture o fessurazioni, ecc.
E' da sottolineare che comunque ogni caso presenta delle caratteristiche peculiari e va quindi esaminato e risolto in modo specifico.

Fonte testo:
D. Ferranti, M.Forti, J. Malliet, G. Torraca, Tecniche di conservazione degli intonaci, in L'Intonaco: storia cultura e tecnologia ' Atti del convegno di stidi, Bressanone 24 - 25 giugno, Libreria Progetto Editore, Padova, 1985.
G. Rocchi, Istituzioni di restauro dei beni architettonici e ambientali, Ulrico Hoepli Editore, Milano, 1990.