Il progetto di recupero e ampliamento della Banca Centrale di Albania, a Tirana è stato realizzato dallo studio dell'architetto Marco Petreschi, di Roma. L'edificio originale, realizzato negli anni Trenta, il cui affaccio principale con il grande portico di ingresso è rivolto verso la piazza Madre Teresa, mantiene ancora oggi la sua identità esaltando e testimoniando l'architettura razionalista dell'architetto Vittorio Marpurgo Ballio. L'opera, mai completata, presentava, prima dell'intervento di recupero, una volumetria a L con l'angolo raccontato da un portico curvilineo su cui insistono l'accesso e l'atrio centrale. Il pronao è a scala gigante e con i pochi monumenti antichi rimasti dopo gli interventi dell'epoca fascista, cui hanno fatto seguito quelli altrettanto magniloquenti del dopoguerra.
Nel portico esterno, un singolare rivestimento parietale di laterizio, sagomato a fasce intrecciate come un cesto, ripropone temi simbolici e allegorici della tradizione albanese. Il progetto di recupero affronta il tema dell'accostamento di una nuova addizione volumetrica a un importante palazzo storico e si prefigge il duplice obiettivo di rivitalizzare e valorizzare l'edificio esistente garantendo la sua sopravvivenza economica. Lo studio Petreschi ha proposto la realizzazione di una galleria interna che collega le due ali dell'edificio e la nuova costruzione attraverso una copertura di acciaio e vetro, in questo modo, all'interno della L si crea una sorta di piccola piazza urbana protetta.
Il progetto è stato sviluppato ispirandosi al paesaggio albanese. Il nuovo ingresso, situato sullo stesso asso centrale del palazzo storico, ricorda i canyon delle montagne dell'Albania. Le pareti esterne sono di mattoni in modo da accentuare la continuità visiva tra il nuovo e il vecchio edificio, mentre, all'interno, l'uso della pietra di Trani, sia a spacco sia levigata in superficie, crea un gioco di luci e ombre. Da un punto di vista distribuitivo, la nuova sede si sviluppa per quattro piani fuori terra con un parcheggio sotterraneo, anch'esso su quattro livelli, per un totale di 14.240 mq. Oltre agli uffici, trovano posto anche un nuovo museo minismatico, una sala conferenze, una mensa, sale riunione e la galleria interna. Tutti gli aspetti del palazzo storico - strutturali, meccanici e tecnici - sono stati aggiornati, provvedendo all'adeguamento degli impianti esistenti e alla creazione di nuovi con l'ausilio delle tecnologie più all'avanguardia. È stato progettato tutto l'arredamento delle parti di nuova costruzione, oltre al restauro degli arredi antichi.
UN MONUMENTO DEL PAESAGGIO ALBANESE
Il nuovo accesso, contrapposto a quello originario, è stato concepito come un taglio diagonale nel nuovo volume: un percorso diretto al cuore del complesso, dove vecchio e nuovo si incontrano. La giacitura inclinata trova le sue fondamenta nell'edificio di Vittorio Morpurgo, dove convergeva nell'elegante sala sportelli di forma circolare. Il nuovo ingresso, sottolineato da un grande setto, alto circa 15 m, rivestito in lastre di Marmo Fiorito di Trani lavorate a spacco e caratterizzato da una cascata d'acqua, vuole sintetizzare metaforicamente il paesaggio albanese con strette gole e cascate. Una volta varcata la porta, l'utente si ritrova in un maestoso atrio che si sviluppa a tutt'altezza e su cui si affacciano tutti i piani del complesso, permettendo ai visitatori di orientarsi. La centralità del foyer rende accessibili anche tutte le nuove funzioni inserite a completamento del complesso quali la sala conferenza e il museo numismatico.
LA NUOVA GALLERIA INTERNA
La galleria interna, concepita come collegamento tra l'edificio esistente e il nuovo volume, è stata progettata per diventare spazio di sosta e incontro per tutti gli utenti della banca, una sorta di urban room. Il suo microclima è regolato attraverso un sofisticato sistema di trattamento dell'aria integrato architettonicamente nelle pareti della nuova abitazione. La copertura, la cui forma è conseguenza del raccordo tra le altezze dei due edifici, è realizzata interamente in vetro e profili di acciaio. L'orditura primaria poggia sulle strutture portanti del vecchio edificio, di muratura, e del nuovo volume, di calcestruzzo armato. La sua struttura è costituita da profili di acciaio scatolari verniciati di color bianco con giunti bullonati fissati testa/testa. In particolare, l'orditura primaria è costituita da profili scatolari di acciaio 200x100x5 mm, mentre l'orditura secondaria è realizzata da profili scatolari 120x60x4 mm, con irrigidimenti curvi in corrispondenza degli angoli. I tamponamenti vetrati sono trattati come una facciata continua, con telai di acciaio fissati esternamente alla struttura portante.
CONNESSIONI FRA LO STORICO E IL NUOVO
L'architetto Petreschi nel progettoo di recupero per la Banca Centrale d'Albania lavora con addizioni e sottrazioni di parti, stratificazioni e rotazioni di volumi, attribuendo un valore scultoreo allo spazio e un effetto bassorilievo alle superfici murarie. Così, per collegare i diversi livelli del complesso, l'architetto realizza una grande scala con struttura di acciaio, parapetti e pedate di vetro stratificato extrachiaro e corrimano di acciaio inox spazzolato. La scala è ancorata sul suo lato interno su un muro rivestito con lastre di Marmo Fiorito di Trani, lavorate a spacco che segna l'asse di percorrenza. Il progetto prevede anche il collegamento del piano terra dei due edifici (che si trova a livelli differenti) con la costruzione di due scale laterali monumentali, modellate seconda una linea curva che ricorda una sorta di onda pietrificata che si pone rispettosa, senza toccarlo, a fronte dell'edificio originario. Per la realizzazione di queste scale si è realizzata una struttura portante di calcestruzzo con casseri a podere che scaricano sulla struttura esistente. Il rivestimento, in continuità con tutte le parti nuove, è di lastre di Marmo Fiorito di Trani levigate.
Scheda progetto
Progettista: Marco Petreschi architetto
Committente: Albania Central Bank
Periodo di costruzione: 2008-2014
Area: 14,214 mq
Photos: Petreschi Architects