approfondimento – Dal Salone del Restauro di Ferrara, il cantiere del colonnato di Piazza San Pietro.

Come si può operare un restauro monumentale delicato e complesso su un'intera piazza che ogni domenica si anima di migliaia di fedeli senza che essa perda la sua funzionalità? Cosa succede quando si punta un georadar o un laser scan su un'opera lapidea di quasi tre secoli? Che cosa significa per gli storici dell'arte di oggi e di domani capire come ha attraversato il logorio del tempo e dell'opera umana uno dei massimi monumenti del patrimonio artistico italiano e mondiale come piazza San Pietro? E cosa significa oggi, per tutti, restituirne alla luce l'originaria bellezza? Questi e altri temi sono stati al centro del convegno organizzato oggi nella giornata inaugurale della XVII edizione del Salone del Restauro di Ferrara da Italiana Costruzioni e Fratelli Navarra, le società che stanno restaurando la piazza. Diversi gli spunti che hanno animato l'incontro a quasi un anno dall'apertura del cantiere.

Tra i relatori intervenuti, il direttore tecnico e artistico del cantiere, Fabio Porzio e il professor Sandro Benedetti, docente di Storia dell'Architettura presso la Scuola di specializzazione in Restauro dei monumenti dell'Università di Roma La Sapienza, già autore del restauro della facciata della basilica di San Pietro e consulente del cantiere incaricato dalla Fratelli Navarra.

"L'indagine intrapresa in connessione col restauro - ha ricordato Benedetti - si è dedicata agli aspetti legati alle molteplici vicende del cantiere beniniano, utili anche per qualificare le procedure del grande restauro in corso, cercando di portare all'evidenza aspetti fin qui sfuggiti o poco evidenziati. In particolare, ci si è concentrati su tre aspetti: sul ritrovamento di documenti che attestano la coloritura originaria della fase berniniana sui due bracci rettilinei, diversa da quella attuale a due colori; sull'individuazione del sistema costruttivo di fondazione del Colonnato, che per il Braccio Sud si è rivelato essere costituito da una grande platea; infine è stato messo in evidenza un complesso sviluppo esecutivo a tre passaggi successivi, che hanno caratterizzato la vicenda costruttiva della copertura del Colonnato".

Un tema, quello del ritrovamento del colore originario, toccato anche nell'intervento del direttore del cantiere, Fabio Porzio: "rispetto al cantiere pilota - ha affermato Porzio - l'inizio del restauro nel cantiere del corridore Sud ha consentito di sviluppare e mettere in luce un percorso metodologico, storico e filologico di grande importanza per la restituzione dell'opera nella sua bellezza originaria, con la consapevolezza che si tratta di un cambiamento rilevante per l'aspetto attuale di piazza San Pietro".

Il direttore dei Servizi Tecnici del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano Pier Carlo Cuscianna ha fatto un excursus sui principali interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria compiuti sul colonnato dal 1950 ad oggi. Mentre per i Musei Vaticani è intervenuta Alessandra Rodolfo, esperta del reparto per l'Arte XVII e XVIII, che ha ricordato "il percorso artistico sofferto e avvincente" del colonnato. Guy Devreaux ha inoltre approfondito il fondamentale lavoro condotto durante il cantiere pilota, con l'accento sulle innovazioni tecniche e metodologiche applicate.

Il Progetto in breve

I lavori di restauro, condotti da Italiana Costruzioni e Fratelli Navarra, coinvolgono l'intera piazza, capolavoro seicentesco di Gian Lorenzo Bernini: dal colonnato alla balaustra, dagli stemmi alle statue, dall'obelisco centrale alle due fontane gemelle di Maderno e Fontana. Attualmente è stato completato circa il 30% del restauro, grazie all'apporto di importanti sponsor come Enel, Wind, Telecom, Assitalia ed Eni.

Il cantiere di Piazza San Pietro rappresenta un progetto eccezionale sotto molteplici aspetti. Con una spesa prevista di 20 milioni di euro, la cui copertura deve essere garantita per intero da sponsor privati, l'intervento unisce restauro estetico e conservazione monumentale in un cantiere non tradizionale che grazie all'impiego di un ponteggio mobile sospeso, multi direzionale, consente di procedere nei lavori senza interferenze a terra e con il minimo ingombro, anche estetico, per l'osservatore.

L'intervento vede l'impiego di tecnologie avanzate: Gps, stazione motorizzata laser e laser scanner sono stati utilizzati per effettuare i rilievi completi su colonnato e statue, mentre i software di modellazione in 3D sono stati impiegati per realizzare modelli e simulazioni digitali che consentono a consulenti, esperti e studiosi di analizzare in maniera oggettiva e con grande precisione le patologie di degrado, in modo da indirizzare adeguatamente i restauri.

Il materiale di rilievo e di documentazione svolge un importante ruolo di repertorio informativo e costituisce uno strumento di valore per gli storici e gli studiosi delle materie artistiche e di restauro.

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