L’intervento di recupero edilizio, nel centro storico di Ferrara, a cura di Bruno Polliero, ha interessato il patrimonio esistente di un manufatto risalente al XX secolo, con delle soluzioni che riguardano la ridefinizioni degli spazi, l'adeguamento normativo, la conservazione e il restauro. La riqualificazione ha comportato non poche problematiche, visto lo stato d’inesorabile deterioramento in cui si trovava il palazzo all’inizio del cantiere, riconsegnando però, dopo cinque anni, l’opera completa, come richiesta dalla proprietà. L’iter progettuale e lavorativo si è basato su un rilievo dettagliato e sull’acquisizione di tutte le informazioni relative all’intera dimora, per comprendere al meglio la situazione e l’individuazione puntuale delle cause di degrado nel quale versava il palazzo. Fondamentali per la progettazione sono stati i seguenti punti: capire la storia, la morfologia, la struttura e le condizioni di conservazione dell’esistente; il giusto rapporto di quanto recuperare e quanto progettare ex-novo; il controllo di relazioni tra forma, funzioni e materiali; infine il progetto tecnologico per assicurare i livelli qualitativi con il rispetto dei requisiti caratterizzanti la destinazione d’uso.
Per quanto riguarda la suddivisione degli spazi, questa è stata incentrata su uno sviluppo di raffinate e ricercate soluzioni funzionali, in base alle richieste e all’arredo in parte di proprietà del committente. Di particolare interesse, per l’ampiezza della stanza e per le grandi forometrie è la Sala delle feste. Considerata la maestosità richiesta dalla proprietà, l’intervento dell’architetto Polliero ha riguardato lo studio del soffitto, arricchito da disegni in gesso che racchiudono l’ovale, sempre in gesso, che a sua volta include un affresco del Tiepolo rappresentante "Soffitto della Sala del Trono con Allegoria del Merito tra Nobiltà e Virtù", in stampa digitale che fa da cornice al maestoso lampadario a sospensione in bronzo dorato e il tappetto di marmo Biancone a triplo bindello, di dimensioni diverse, che definisce il disegno in Giallo Reale. Nella parte prospiciente la sala, ovvero il lato rivolto verso l’ingresso, è stato creato un diaframma di separazione tra la sala da pranzo, il secondo ingresso e la stanza in oggetto, mediante la costruzione, in cartongesso, di un portale con colonne e lesene entrambe in stile corinzio, il tutto arricchito da dipinti a mano rappresentanti delle allegorie. Risulta altrettanto interessante la parte terminale della stanza grazie all’architettura particolare creata dai tre archi sospesi, sempre in cartongesso, dal pavimento e sorretti da due modiglioni, eseguiti su misura in gesso, collocati alle estremità delle pareti. L’architettura creata viene impreziosita dall’arredo dei mobili di colore scuro e dalle sedute e tappetti aubusson invece di colore chiaro. Per l’ingresso, la sala da pranzo i pavimenti sono sempre in marmo Biancone con moschette in Giallo Reale; mentre per la cucina il pavimento è creato con i suddetti marmi con disegno a scacchiera.
La cucina è stata studiata creando il giardino d’inverno sulla parte finale, portando alla luce la muratura con i corsi dei mattoni, dov’è stato collocato il tavolo da pranzo, mentre, considerate le dimensioni che lo permettevano, in contrasto con tutto il contesto, è stata studiata su misura la cucina in stile moderno con laccatura bianca lucida finitura in poliesteri che va in risalto con le credenze in legno di noce e l’oggettistica in argento. Un altro punto focale dell’intervento di ristrutturazione è stato il ripristino ex-novo del vano scala visto lo stato di deterioramento in cui versava al momento dell’inizio lavori. L’architetto, dopo aver recepito le richieste da parte della committenza, assieme all’esecutore ha studiato nel dettaglio tutti i birilli del corrimano, le alzate e le pedate, sempre in marmo Biancone, per far si che il risultato finale fosse una scala maestosa elegante ed allo stesso tempo non imponente. Alla scala viene dato un valore aggiunto grazie al soffitto a volte ed archi a sesto acuto affrescati con immagini sempre in stampa digitale.
Al piano primo della residenza si respira la stessa eleganza, sobrietà e raffinatezza che caratterizza l’intera dimora, grazie all’utilizzo dei colori beige, avorio, crema, rosa antico, che variano nella scala cromatica di mezzi toni sia per le pitture alle pareti e al soffitto, sia per tutto l’arredo, fatta eccezione per alcuni mobili in legno scuro. Il primo ambito che troviamo è una grande stanza ovale studiata nei minimi particolari dal disegno dell’ovale del pavimento intarsiato in legno a più essenze, alla specchiatura, in scala ridotta, del soffitto con decori in gesso. Per regolarizzare le pareti perimetrali sono state create in cartongesso delle nicchie, rivestite con carta da parati, con mobili contenitori nella base inferiore. Suddetta stanza, assieme alla camera padronale, rappresenta la parte più coinvolgente, in grado di catturare la vista di colui che varca questi ambiti. L’intervento all’esterno ha interessato due giardini, raggiungibili dalla sala delle feste mediante le forometrie, con archi, chiuse con serramenti in stile inglese in alluminio verniciato di colore bianco e colonne su misura in marmo che scandiscono ogni singola apertura. Il primo giardino ha interessato il restauro del tempietto adiacente alla muratura esterna con l’aggiunta nella zona soprastante di un timpano in pietra di Vicenza di colore giallo, al centro del parterre sono state create quattro aiuole verdi con erba e piante; l’arredo con vasi, tavoli e panchette è in ferro sempre di colore bianco. Nel secondo giardino, invece, sono stati ripristinati i totem e la muratura perimetrale.
Focus tecnologia
La Sala delle Feste, luogo di ricevimento per eccellenza, è stata dotata sui due lati di ampie aperture arcate che accolgono porte finestre all’inglese di grandi dimensioni. Il progettista Bruno Polliero ha scelto di eliminare gli scuri per lasciare affluire la luce naturale filtrata da preziosi tendaggi. Ha dunque optato per i profili verniciati in bianco EBE 65 di Secco Sistemi che garantiscono prestazioni di isolamento termico e di sicurezza ottimali in linea con i livelli qualitativi richiesti dalla destinazione d’uso.
La flessibilità del sistema ha anche lasciato grande libertà creativa al designer che ha potuto disegnare degli infissi in piena armonia con lo stile ricercato e raffinato dell’arredamento. Queste porte finestre che caratterizzano tutto il piano terra fanno da trait d’union tre le varie stanze che si susseguono. Nella parte finale, è collocata la cucina che si presenta come un giardino d’inverno con tetto vetrato. Il tutto creato grazie ai profili a taglio termico di Secco Sistemi. A dimostrare quanto bellezza e tecnologia possono convivere in progetti di alta valenza stilistica.