Anteprima – La celebre manifattura italiana di ceramica, acquisita dalla Starfin, riparte dagli Stati Uniti per uscire dalla crisi e rinnovare il marketing

La Starfin, finanziaria guidata dall'imprenditore romagnolo Roberto Villa, che ha recentemente acquisito il controllo della Richard Ginori, ha inaugurato la mostra “Richard Ginori 1737-1937 Ceramiche del Museo della Manifattura di Doccia” il 20 febbraio a New York, presso l'Istituto italiano di cultura.

Quella di New York è la seconda tappa di un percorso partito da Washington, che toccherà altre città degli Stati Uniti per concludersi in Giappone. Un'iniziativa di grande respiro, curata da Renato Miracco, direttore dell'Istituto culturale italiano a NY con l'allestimento dell'architetto Antonio P. Saracino, che documenta 300 anni di storia della più famosa manifattura italiana di ceramica e porcellana. Oltre 160 pezzi, oggetti funzionali e decorativi, partendo da quelli realizzati alla metà del 18esimo secolo (la Richard Ginori venne fondata nel 1735 dal marchese Ginori), per arrivare alle opere create da Giò Ponti nel 1937.

Un evento culturale che intende rilanciare un'azienda dopo un difficile momento di crisi finanziaria e industriale, e che ora si prepara ad affrontare con nuove strategie i mercati italiani ed esteri. La Starfin ha raggiunto il controllo della Ginori, grazie a un accordo sottoscritto nel 2007, iniziando un piano di risanamento per azzerare il debito con le banche; è in via di risoluzione anche il contenzioso con l'erario, tanto che si parla di un possibile ritorno in borsa già fra giugno e luglio.

«In quest'ottica la mostra di New York - ha spiegato Roberto Villa, che attualmente ricopre anche la carica di presidente e amministratore delegato pro tempore - diventa uno strumento di marketing istituzionale. Il museo di Sesto Fiorentino è realmente un patrimonio culturale unico e renderlo itinerante è un'opportunità per mandare un segnale forte ai mercati: il brand è uscito dalla crisi ed è pronto a riacquistare un ruolo da protagonista nel settore di riferimento. In fondo già il marchese Ginori aveva intuito come il fatto di creare un'esposizione permanente, potesse diventare un supporto alle vendite. Certo ci attende un percorso tortuoso, per riportare la Richard Ginori al giusto livello: dobbiamo lavorare sul prodotto, valorizzando il legame con la storia ma puntando anche all'innovazione, alla distribuzione in Italia e all'estero, sull'organizzazione interna».